Le problematiche riguardanti la disciplina dei cd. “costi minimi” della sicurezza sono state oggetto di due rilevanti riunioni al Ministero delle Infrastrutture e dei TrasportiT (10 e 17 luglio 2013), convocate dal Sottosegretario Girlanda.
Gli incontri sono stati finalizzati a riaprire nuovamente il confronto tra le rappresentanze della committenza industriale e logistica e dell’autotrasporto sulla disciplina dell’art. 83 bis, della Legge 133/08 e s.m.i., e per verificare la possibilità di intraprendere un percorso condiviso di modifica.
Confindustria ha messo sul Tavolo le proposte predisposte e presentate insieme a Confetra (non aderente a Confindustria e rappresentante soprattutto del comparto logistico) al precedente Governo e nel Convegno tenutosi lo scorso febbraio a Roma.
Fermo restando la decisione di costituirsi in giudizio dinanzi alla CGUE, Confindustria ha preliminarmente ribadito la mancanza di un nesso causale tra l’art. 83 bis e la sicurezza stradale (i costi minimi non garantiscono la sicurezza che può essere perseguita con altre modalità, per es. i controlli). Le proposte sono dirette al superamento dell’attuale disciplina para-tariffaria e centrate su: distinzione tra contratti scritti e verbali; riconoscimento obbligatorio del fuel surcharge e degli altri costi esogeni dell’impresa di trasporto, come traghetti e pedaggi; regolarità e legalità del mercato dell’autotrasporto (vincoli più stringenti per l’accesso alla professione e al mercato); termini di pagamento più stringenti e previsione di una penale in caso di ritardo; tracciabilità dei pagamenti per tutta la filiera del trasporto (dalla committenza fino ai sub-vettori); limite alla sub-vezione (non oltre il primo sub-vettore).
La committenza “commerciale” (Confcommercio), ha invece sollecitato interventi diretti a rimuovere l’abusivismo e ogni forma di infiltrazione mafiosa nel settore e ad introdurre la libera contrattazione tra le parti per i trasporti effettuati con mezzi al di sotto delle 3,5 tonn. (distribuzione urbana delle merci).
Tra le rappresentanze vettoriali, la nostra associata Anita ha sottolineato l’importanza di una soluzione condivisa tra le parti presenti al Tavolo, manifestando la propria volontà di esserne parte attiva, esprimendo l’esigenza di superare i costi minimi puntando alla libertà contrattuale e a misure strutturali di sviluppo del settore.
Unatras, fermo restando la richiesta di rivisitazione della disciplina laddove risulta incompatibile con la normativa comunitaria, ha presentato al Tavolo le sue proposte per il settore che riguardano: l’accesso alla professione e al mercato; l’incentivazione del rapporto diretto tra il committente e il vettore che esegua la prestazione con mezzi in propri, attraverso tipologie contrattuali flessibili che permettano deroghe ai costi minimi; la regolazione della sub-vezione, prevedendo il riconoscimento di costi minimi a chi esegua la prestazione finale di trasporto; l’individuazione di norme più efficaci per contrastare fenomeni di strumentale apertura, chiusura e riapertura delle imprese trasportistiche; la rivisitazione della governance del settore (Albo nazionale, Province); la definizione di strumenti per il controllo del cabotaggio “abusivo”.
Trasporto Unito ha richiesto al Governo di rivisitare la disciplina sui cd. costi minimi ma anche intervenendo sull’accesso al mercato, sulla regolazione contrattuale, sulla sub-vezione e sulla regolarità contributiva.
Il Governo, prendendo atto della volontà dei componenti del Tavolo di avviare un confronto, per l’individuazione di soluzioni condivise sulla questione dei costi minimi e su altre tematiche emerse nei due incontri, ha deciso di riconvocare il Tavolo per il prossimo mese di settembre.