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Roma, 14 ottobre 2021 – È stato siglato oggi a Benevento, presso la sede del Pastificio Rummo, il nuovo protocollo d'intesa tra Confindustria e il Dipartimento della Protezione Civile per comunità sempre più resilienti. E’ stata così rinnovata e rafforzata, nell’ambito della terza edizione della Settimana nazionale della Protezione Civile, un’importante sinergia. Un esempio virtuoso di partenariato pubblico-privato, riconosciuto nel 2017 dall’Onu come eccellenza a livello internazionale e selezionato dalla Commissione Europea per rappresentare l’Italia nel 2020 agli European Enterprise Promotion Awards, il premio per la promozione dell’imprenditorialità all’interno dei confini dell’Unione.
Questa partnership, infatti, ha radici lontane che risalgono al terremoto dell’Emilia nel 2012 quando Confindustria e il Dipartimento della Protezione Civile iniziarono a collaborare ad un grande progetto organizzativo, il PGE – Programma Gestione Emergenze, sotto la guida di Piccola Industria. Il vero banco di prova è stato, poi, il sisma dell’Italia Centrale nel 2016 a seguito del quale si è arrivati alla sigla del primo protocollo d’intesa per formalizzare e dare impulso a questa collaborazione.
Sono state tante in questi anni le azioni messe in campo da Piccola Industria Confindustria e Dipartimento della Protezione Civile per migliorare la risposta agli eventi avversi, ai danni che derivano dalle calamità naturali o dalle pericolose pandemie come quella che il mondo sta vivendo. E il protocollo d’intesa, rinnovato oggi, ha come finalità proprio quella di sostenere imprese e territori nelle fasi di emergenza e diffondere, al contempo, una solida cultura della resilienza e della prevenzione nel Paese attraverso il coinvolgimento attivo di istituzioni, cittadini e aziende. L’obiettivo rimane quello di lavorare insieme ad un grande piano nazionale per la resilienza attraverso cui tutelare sia le imprese sia tutte le comunità.
Il protocollo è stato firmato da Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e Carlo Robiglio Presidente Piccola Industria Confindustria. Sono intervenuti per l’occasione Pasquale Lampugnale, Presidente Piccola Industria Confindustria Campania; Luigi Traettino Presidente Confindustria Campania; Oreste Vigorito, Presidente Confindustria Benevento; Clemente Mastella, Sindaco di Benevento; Antonio Di Maria, Presidente Provincia di Benevento; Italo Giulivo, Direttore Generale per i Lavori Pubblici e la Protezione Civile - Regione Campania; Diego Mingarelli, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria per Europa, Sviluppo e coesione territoriale, Resilienza e PGE; Roberto Bruno Mario Giarola, Direttore Ufficio per il coordinamento dell'attività giuridica, legislativa e del contenzioso – Dipartimento Protezione Civile; Cosimo Rummo, Presidente e Amministratore Delegato Pastificio Rummo.
“Le nostre aziende sono elementi essenziali delle comunità e dei territori in cui sono inserite – ha sottolineato il presidente di Piccola Industria Confindustria Carlo Robiglio. “Rappresentano un presidio contro la desertificazione economica, una garanzia di occupazione, vitalità e benessere. Qualunque azione a tutela del territorio non può prescindere il coinvolgimento delle imprese, soprattutto in un Paese come l’Italia, fragile e molto esposto a sismi, dissesto idrogeologico e altre calamità naturali. La terribile pandemia che ci ha colpito ha dimostrato come solo stringendo le maglie della solidarietà e della collaborazione sia possibile resistere ma soprattutto ripartire. In questa cornice il rinnovo della partnership con il Dipartimento della Protezione Civile assume una valenza straordinaria. Le istituzioni e il mondo dell’industria ribadiscono oggi l’importanza di lavorare insieme per sostenere e mettere in sicurezza il sistema produttivo e il Paese. E lo fanno forti dei risultati che questa lunga collaborazione ha dato. Consapevoli dell’efficacia e dell’operatività della rete costruita sul territorio attraverso il PGE – Programma Gestione Emergenze. Con la chiara convinzione di quanto sia importante lavorare fianco a fianco sia per rispondere alle emergenze ma ancor di più per mettere in atto tutte le azioni necessarie a prevenirle”.
"Chi fa protezione civile non può prescindere dalla conoscenza del territorio in cui opera - ha ribadito il capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio - e in questa chiave le aziende rappresentano un punto di congiunzione fondamentale tra le Istituzioni e i cittadini. Chi fa impresa ha dato dimostrazione, in più occasioni nella storia del nostro Paese, della grande resilienza di cui sono capaci i privati. È del tutto naturale, quindi, che oggi ci troviamo a rinnovare una collaborazione, particolarmente fruttuosa, che in questi anni è stata messa in campo tra Protezione Civile e mondo imprenditoriale. Siamo convinti che aziende resilienti accrescano la sicurezza dei territori in cui sono inserite e rappresentino un valore aggiunto per la loro comunità e per questo siamo felici di avere al nostro fianco anche il mondo imprenditoriale che, nelle tante emergenze che purtroppo abbiamo dovuto affrontare in passato, ha dimostrato di essere un importante supporto sia per le Istituzioni che per i cittadini”.
“Il protocollo rinnovato oggi – ha spiegato il presidente di Piccola Industria Confindustria Campania Pasquale Lampugnale – è importante non solo perché ha rilevanza nazionale, è stato riconosciuto e apprezzato anche all’estero e supporta imprese e territori in difficoltà nei quali sono avvenute calamità naturali, ma anche e soprattutto perché attiva una rete virtuosa di collaborazione pubblico privata a supporto di quegli imprenditori che sono più piccoli, meno visibili, operano in territori più isolati e per questo sono quindi più fragili. Confindustria afferma in questo modo anche il suo importante ruolo sociale, oltre che economico e di rappresentanza di interessi”.
Roma, 14 ottobre 2021 – Il ruolo fondamentale del trasporto aereo e in particolare degli aeroporti nello sviluppo economico e sociale del Paese e l’impegno dell’intero comparto sui temi della transizione green e digitale sono stati al centro del confronto tra il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi e il Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo, svoltosi nel pomeriggio di ieri.
Nel corso dell’incontro il presidente Borgomeo ha evidenziato che negli ultimi mesi si intravedono primi segnali di ripresa del traffico aereo, in particolare per il segmento nazionale, ma che il settore è ancora lontano dai volumi del 2019. Il Presidente ha inoltre ribadito come il sistema aeroportuale sia da tempo in prima linea a livello europeo sui temi della decarbonizzazione e della digitalizzazione: il comparto è ora particolarmente impegnato ad accelerare tale processo con importanti programmi di investimento. Nell’attuale scenario è quindi più che mai necessario che il settore aeroportuale resti unito per portare avanti con maggiore forza le istanze comuni.
Il Presidente Bonomi ha ribadito la strategicità del trasporto aereo per l’economia del Paese ed ha auspicato che le politiche pubbliche possano sostenere adeguatamente l’impegno a realizzare maggiori e più qualificati investimenti nel settore.
Il B20 è uno dei più autorevoli “Engagement Groups” istituiti dal G20. Espressione del settore privato e delle confederazioni industriali dei paesi G20, nel 2021 è presieduto dall’Italia. Il B20 Italy, sotto il claim “Reshape the Future: Include, Share, Act”, è organizzato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia. Lo scopo del B20 è supportare il G20 con linee di indirizzo strategico sui settori chiave per l’economia globale, promuovendo il dialogo fra settore pubblico e privato e con le organizzazioni e istituzioni internazionali per stabilire percorsi condivisi e concreti per rispondere alle principali sfide globali.
G20 GIOVANI IMPRENDITORI: APPELLO AI
LEADER. AGIRE SUBITO SU CRESCITA, INNOVAZIONE, PARI OPPORTUNITA’, ECONOMIA
VERDE
Di Stefano: La pandemia ha
esacerbato le disuguaglianze, ora impegno per una globalizzazione più equa,
sostenibile e inclusiva
Milano, 6 ottobre 2021 – Centinaia di giovani imprenditori del G20 Young
Entrepreneurs' Alliance provenienti da Francia, Germania, Turchia, Arabia
Saudita, Messico e Canada, e oltre 500 collegati da Cina, India, Giappone,
Argentina, Regno Unito e Sud Africa si sono dati appuntamento a Milano il 5 e 6
ottobre per mettere a punto importanti proposte che verranno consegnate ai
leader del G20 e ai loro governi.
L’obiettivo dei giovani industriali è condividere un
percorso di sostenibilità, inclusione, digitalizzazione, commercio e
investimenti per uscire da una pandemia che ha lasciato profonde cicatrici.
La due giorni si è conclusa con la firma del Final
Communiqué dove i Giovani imprenditori chiedono ai governi un necessario cambio
di passo. Il documento di posizionamento finale racchiude le proposte dei
giovani imprenditori per un nuovo rinascimento globale che passa da 4 pilastri:
1. Rimuovere gli ostacoli alla crescita - migliorando
l’accesso ai capitali e le competenze digitali, facilitando la circolazione dei
talenti, rimuovendo le barriere fiscali e riducendo la burocrazia.
2. Promuovere l'innovazione e l'upscaling – creando
politiche in favore di Startup e Scaleup, e attraverso partnership
pubblico-private tra scuola e impresa, implementando una maggiore
partecipazione delle PMI al mercato globale.
3. Garantire pari opportunità – eliminando la
disparità di genere e le differenze tra zone urbane e rurali, a favore di una
maggiore partecipazione di giovani e donne in ruoli di leadership.
4. Sviluppare un'economia verde inclusiva – facilitando
una transizione verde che non abbia effetti negativi sulle filiere industriali
e sul lavoro.
Molti i relatori del governo, dell’industria e della società civile, a
partire dai Ministri Luigi Di Maio e Elena Bonetti, la B20 Chair Emma
Marcegaglia, la Vice Presidente di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello,
il Presidente dell’ICE Carlo Ferro e il Console Generale degli USA a Milano
Robert Needham, ospiti dei Giovani Imprenditori di Confindustria guidati dal
Presidente Riccardo Di Stefano che ha detto: “I giovani imprenditori hanno
affrontato tempi senza precedenti. Ci è stato chiesto di adeguarci in fretta:
rispondere, digitalizzare, reinventarci, chiudere e riaprire le nostre
attività. La pandemia ha esacerbato le disuguaglianze già in atto e dobbiamo
tutti impegnarci per una globalizzazione più equa, sostenibile e inclusiva.
Superare il digital divide, implementare le competenze e le infrastrutture
digitali, promuovere l'educazione finanziaria e facilitare l'accesso agli
strumenti finanziari: questa è la base di partenza per un mercato globale più
aperto e inclusivo”.
Il G20 Young Entrepreneurs’ Alliance è l’alleanza
globale che riunisce i giovani imprenditori dei paesi più industrializzati al
mondo. Global Renaissance è il titolo della undicesima edizione del Summit che
per la prima volta si è tenuto in Italia, ospitato dai Giovani Imprenditori di
Confindustria a Milano, moderato dalla giornalista internazionale Seyda Canepa.
Il 7 e 8 ottobre a Roma si chiudono 12 mesi intensi per la community del B20, che rappresenta oltre 6,5 milioni di imprese. La B20 Chair Emma Marcegaglia presenterà la dichiarazione finale che contiene le proposte per i Governi del G20
Roma, 5 ottobre 2021 – 10 mesi di lavoro, una community di oltre 6,5 milioni di imprese, oltre 1000 delegati e 2000 partecipanti totali suddivisi in 9 task force che hanno elaborato, ciascuna, un Policy Paper. I lavori sono stati guidati da Barbara Beltrame Giacomello per la task force Commercio & Investimenti; Carlo Messina per la task force Finanza & Infrastrutture; Francesco Starace per la task force Energia & Efficienza delle Risorse; Gianpietro Benedetti per la task force Impiego & Formazione; Diana Bracco per l’Iniziativa Speciale sull’Empowerment Femminile; Claudio Descalzi per l’Action Council su Sostenibilità & Emergenze Globali; Sergio Dompé per Salute & Scienze della Vita; Maria Patrizia Grieco per la task force Integrità & Conformità; Maximo Ibarra per la task force Trasformazione Digitale.
Complessivamente, i Policy Paper del B20 contengono 32 policy recommendation, 93 call to action e 37 KPI per misurare l’attuazione e l’impatto delle proposte dell’industria. Sono questi alcuni dei numeri del B20, l’engagement group istituito dal G20 dedicato alle imprese e alle confederazioni industriali dei paesi membri che il 7 e 8 ottobre si conclude a Roma con il G20 Business Summit, due giorni che portano in città il gotha dell’imprenditoria mondiale e autorevoli leader politici nazionali ed internazionali.
Il B20 è organizzato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia. La sua finalità è supportare i governi del G20 nell’affrontare le principali sfide globali promuovendo il dialogo pubblico-privato e la collaborazione fra mondo del business, governi, organizzazioni e istituzioni internazionali.
I Paesi del G20 rappresentano l’85% del Pil, il 75% del commercio e il 60% della popolazione mondiali. Una tale ampia base di rappresentanza ed un approccio inclusivo, hanno permesso di realizzare 13 incontri di alto livello con i Ministri italiani ed alcuni omologhi G20, e 10 “dialoghi” con le principali Confindustrie dei G20, i loro Ministri, Viceministri e Sherpa G20. Il B20 ha coinvolto attivamente importanti organizzazioni internazionali come OCSE, WTO e FAO.
Al G20 Business Summit del 7 e 8 ottobre parteciperanno, tra gli altri, il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, la Presidente del B20, Emma Marcegaglia e i presidenti delle task force; Daniele Franco, Ministro dell’Economia e Finanze; Elena Bonetti, Ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia; Vittorio Colao, Ministro dell’Innovazione Tecnologica; Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica; Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Janet Yellen, Segretario al Tesoro USA; Christine Lagarde, Presidente BCE; Ngozi Okonjo-Iweala, Direttore Generale WTO; Mathias Cormann, Segretario Generale OCSE; Qu Dongyu, Direttore Generale FAO; Jeff Bezos, Fondatore e Presidente di Amazon.com e John Elkann Chairman e CEO EXOR N.V., Chairman and Executive Director Stellantis Group, Co-Chair B20 International Advocacy Caucus.
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Il B20 è uno dei più autorevoli “Engagement Groups” istituiti dal G20. Espressione del settore privato e delle confederazioni industriali dei paesi G20, nel 2021 è presieduto dall’Italia. Il B20 Italy, sotto il claim “Reshape the Future: Include, Share, Act”, è organizzato da Confindustria e presieduto da Emma Marcegaglia. Lo scopo del B20 è supportare il G20 con linee di indirizzo strategico sui settori chiave per l’economia globale, promuovendo il dialogo fra settore pubblico e privato e con le organizzazioni e istituzioni internazionali per indicare percorsi concreti e permettere ai governi di rispondere alle principali sfide globali.
78° MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE
CINEMATOGRAFICA
Confindustria, per la prima volta, a Venezia con il film “Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso”
Il cortometraggio di Luca Lucini con Alessio Boni, Cristiana Capotondi, Giorgio Colangeli, Adriano Occulto sul coraggio delle imprese di guardare avanti e sull’impresa di fare cinema
Venezia, 10 settembre 2021 – Si è tenuta quest’oggi, all’interno della sezione “Venice Production Brigde” della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dedicata ai professionisti dell’industria cinematografica, l’anteprima del cortometraggio d’autore “Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso”, ideato e promosso da Confindustria.
La presentazione si è tenuta all’Hotel Excelsior del Lido di Venezia - storico protagonista del Festival del Cinema - alla presenza del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, del Presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto, del Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, del regista Luca Lucini e di alcuni degli attori protagonisti come Cristiana Capotondi, Giorgio Colangeli, Adriano Occulto.
Il titolo “Centoundici” arriva “spontaneo” e piace subito a tutti. È un omaggio alle centoundici persone, che hanno lavorato alla realizzazione del film: regista, sceneggiatore, attori, assistenti di produzione, montatori, scenografo, costumisti, microfonisti, macchinisti, attrezzisti, operatori, elettricisti, sarte, truccatrici, parrucchieri… Artisti e professionisti in rappresentanza di tutte le maestranze impegnate, quotidianamente, dietro le quinte e indispensabili alla realizzazione di un film, di uno spettacolo, di un concerto, di un festival. Persone e famiglie travolte da quasi due anni di pandemia e per le quali il lavoro si è completamente fermato.
Secondo l’Enpals, solo guardando la prima ondata Covid in primavera, circa 380mila addetti dello spettacolo e della cultura si sono trovati senza lavoro nel nostro Paese. Mentre le industrie culturali e creative hanno perso nel 2020 oltre il 30% del loro volume di affari (“Rebuilding Europe: the cultural and creative economy before and after COVID-19 - Ernst & Young”). A loro, Confindustria ha voluto dedicare la fine del cortometraggio con le interviste e le immagini di backstage sulle note del brano “Vivere”, nella versione swing arrangiata da Andrea Guerra. Un auspicio di ritorno alla vita, che è lavoro, è passione, è incontro tra persone, è scambio di idee, è fare progetti.
Da qui la scelta di Confindustria di essere presente, per la prima volta e su iniziativa del suo Presidente Carlo Bonomi, proprio alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un palcoscenico unico al mondo per evidenziare il valore delle industrie culturali e creative del cinema, dell’audiovisivo, della musica, dello spettacolo, degli eventi, che sono cultura ma anche impresa. Fondamentali per la loro funzione sociale e per la loro portata economica e occupazionale. Secondo le stime del Centro Studi Confindustria su dati Istat, pre-pandemia l’industria dei contenuti nel 2018 ha creato, sia direttamente sia attraverso la domanda di beni e servizi attivata a monte delle filiere, un valore aggiunto di circa 35 miliardi di euro (2,2% del PIL), e circa 690mila posti di lavoro (2,9% del totale nazionale). I dati riferiti alla sola industria dell’audiovisivo, musica e broadcasting sono rispettivamente 16 miliardi di euro (1,0% del PIL) e 214 mila occupati (0,8% del totale). Circa un terzo sia del valore aggiunto sia degli occupati generati dall’industria della cultura è impiegato in attività direttamente collegate alla cultura, mentre i restanti due terzi appartengono a settori a monte della filiera (come i servizi di consulenza, quelli operativi, di trasporto, le produzioni manifatturiere, immobiliari, etc). La domanda di attività culturali genera un importante effetto moltiplicatore sull’economia italiana, proprio in virtù di questi forti legami di filiera. Per ogni euro aggiuntivo speso per acquistare prodotti culturali in Italia si attiva un valore della produzione nel Paese di circa 1,9 euro. Questo perché quando cresce la domanda finale di prodotti culturali, a beneficiarne non è solo la produzione di contenuti culturali a cui la maggiore domanda è rivolta direttamente ma anche tutti quei settori che riforniscono le imprese culturali e senza le quali non esisterebbe il prodotto culturale.
Ma “Centoundici” sono anche gli anni di Confindustria. Anni di grandi trasformazioni, di creatività italiana, di umanità che hanno cambiato il volto dell’Italia da paese agricolo a industriale. Anni di grandi sogni nei quali le imprese sono state motore di rinascita e dove il contributo di migliaia di lavoratori, uomini e donne, è stato determinante per la ricostruzione del Paese. Come fu nel Secondo Dopoguerra, quando tutto era stato devastato e spazzato via ma non la speranza e la voglia di ricostruire un nuovo futuro di prosperità sociale ed economica. Per il Paese, per i figli, per tutti. È questo che racconta “Centoundici. Donne e uomini per un sogno grandioso” con il linguaggio “vivo” del cinema. Una scelta che è una riconferma da parte del Presidente Bonomi che si era già affidato alla narrazione cinematografica, sempre con la regia di Lucini, per riflettere sui grandi temi della contemporaneità in occasione delle sue ultime Assemblee annuali con i corti “Il coraggio del futuro” (Assemblea Confindustria, 2020) e “L’impresa di servire l’Italia” (Assemblea Assolombarda, 2019).
Il cortometraggio, prodotto da Maremosso e realizzato in collaborazione con Adverteam e Next Group, presenta al pubblico uno spaccato di vita vera dei nostri giorni, alternati da “riavvolgimenti” riferiti al passato. Chiara (interpretata nel film dall’attrice Cristiana Capotondi) è una giovane professoressa di storia, insegna alle superiori ed è innamorata del suo lavoro. La pandemia ha significato per Chiara doversi confrontare con un modo completamente nuovo di fare il proprio lavoro: la didattica a distanza. Gli manca l’aula, il rapporto con i colleghi, il contatto con gli studenti perché - sottolinea nel film - “una persona insegna anche guardando i ragazzi negli occhi”. Chiara è il simbolo dell’umanità di questa pandemia. E rappresenta molto bene il tema delle donne con il riferimento a Teresa Mattei, la più giovane madre della Costituente, nelle sue battaglie per l’uguaglianza dei diritti e, in particolare, dei diritti delle donne.
Alberto (Giorgio Colangeli) è un pacato signore di ragguardevole età. L’incontro con Chiara avviene in un centro vaccinale ospitato da una grande azienda. È un’azienda italiana che ha saputo resistere nel tempo, rinnovandosi. Sono cambiati i processi produttivi e le tecnologie sono 4.0. E oggi in azienda c’è perfino un museo.
Il dialogo tra Chiara e Alberto fa emergere assonanze e coincidenze: la capacità delle imprese di essere motore di ripartenza, oggi con la campagna vaccinale così come nel Dopoguerra, la loro vocazione a innovare, la capacità di fare quello c’è da fare “perché le cose si possono cambiare se si vuole e se si lavora tutti insieme”. Alberto l’ha imparato, da giovanissimo, in fabbrica. E così ricorda quel suo primo giorno di lavoro “bellissimo”, quando dalla campagna è arrivato in città, proprio in quella stessa azienda che oggi ospita il centro vaccinale. La guarda con l’orgoglio di chi ne ha fatto parte, riconoscendo l’utilità del progresso e scommettendo che guardando avanti, senza rimanere ancorati a metodi e processi appartenenti al passato, si può vincere. Era il 1955, l’ultimo anno di Luigi Einaudi Presidente della Repubblica Italiana.
Un flashback accompagna il pubblico indietro nel tempo: qui vediamo un giovane Alberto (interpretato da Adriano Occulto), intento a fare delle consegne in azienda e a un tratto fermarsi dietro alla porta del Direttore Rota (nel film, Alessio Boni). Il capoazienda è impegnato con due collaboratori. La discussione è animata. C’è un problema di materie prime. Il rame è fermo alla frontiera e la produzione non si può fermare. “Ma - tuona Rota nel film - neanche le bombe ci hanno mai fermato”. È un riferimento alla responsabilità, al coraggio, alla tenacia dell’imprenditore di “fare quello che c’è da fare” e di non fermarsi di fronte agli ostacoli, di guardare alla risoluzione dei problemi, di investire sulle nuove generazioni. In questo contesto risuona nel film il discorso di Einaudi: “Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi”.
Così la memoria va a uno dei momenti più difficili della recente storia d’Italia, la seconda metà degli anni Quaranta, quando, di fronte a un paese distrutto dalla guerra, furono proprio gli attori sociali, la Confindustria e i sindacati a concordare un impegno comune: la ripresa delle attività e del lavoro. Va alle donne che, quando tutti gli uomini erano al fronte, hanno portato avanti le fabbriche negli uffici ma anche al tornio, alla catena di montaggio. Va al piano Marshall e all’analogia con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza oggi. E va a quello straordinario fermento di idee e alla voglia dilagante di cambiare per costruire insieme un futuro migliore, di sicurezza, di benessere e di pace.
Alberto è dunque il simbolo dell’Italia che ha risposto al disastro della guerra mondiale con il lavoro. Lavoro che è attaccamento all’azienda, che è l’emozione di entrare in fabbrica, che è il desiderio di far parte di un mondo nuovo. La speranza di un sogno grandioso per il futuro - quello dei giovani di ieri e della nostra generazione Covid - che ritroviamo nel volto entusiasta e trasognato di Adriano Occulto. Un’immagine iconica che diventa, per questo, la locandina del film.
Il filo rosso tra il passato e il presente di Alberto permette di guardare oltre la pandemia con fiducia come si fa con un nuovo inizio che fa eco a quello che tutti noi stiamo vivendo. Perché le grandi crisi portano con sé anche grandi opportunità: è l’insegnamento della storia. Bisogna però farsi trovare pronti per restituire fiducia ai giovani e costruire un futuro migliore.
“Non avere sogni grandiosi è l’unica cosa che ci può fermare”.
In allegato la dichiarazione del Presidente Carlo Bonomi
INDUSTRIA: ALL’UNDICESIMO FORUM CONFINDUSTRIA – BDI SIGLATA UNA DICHIARAZIONE CONGIUNTA PER UN’EUROPA PIU’ FORTE
Al centro del documento il rafforzamento del mercato unico e la transizione ambientale e digitale
Roma, 7 settembre 2021 – Transizione ambientale e digitale come fattori di competitività per le imprese europee e mercato unico come strategia industriale per l’Unione europea. Questi i principali capitoli della dichiarazione congiunta siglata oggi dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi e il presidente BDI, Siegfried Russwurm in occasione dell’11° Business Forum tra la gli industriali italiani e tedeschi. Una serie di proposte concrete, che oggi saranno presentate al Presidente del Consiglio Draghi, per un’Europa più forte e incisiva con l’industria protagonista.
Confindustria e BDI sostengono il Green Deal europeo e sono impegnate nella transizione verso un’economia neutrale dal punto di vista climatico. Il sistema imprenditoriale sta sostenendo un grande sforzo per rendere i propri processi produttivi più efficienti e sostenibili, anche in considerazione delle proposte contenute nel pacchetto Fit-for-55, che rafforzano il contributo delle imprese al raggiungimento degli obiettivi climatici Ue, imponendo nel breve periodo un cruciale cambio di ritmo. Secondo gli industriali italo tedeschi, quindi, è necessario un chiaro orientamento della politica industriale per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, evitando, come è accaduto nell’ultimo decennio, che la produzione di tecnologie per la transizione energetica venga prodotta fuori dell’Europa.
Obiettivi climatici davvero ambiziosi possono essere raggiunti solo tramite un investimento pubblico e privato che vada ben oltre 300 miliardi di euro all’anno previsti dall’Ue. Mentre i prezzi del carbonio svolgeranno un ruolo importante nella creazione di maggiori incentivi per gli investimenti privati, sarà necessario un sostanziale e permanente incremento di investimento pubblico in nuove infrastrutture, edifici e trasporti. Inoltre, il sostegno fiscale per gli investimenti privati dovrà inizialmente essere ampio, per incentivare complesse trasformazioni in molti settori, in cui un processo graduale e guidato dal mercato sarebbe troppo lento. Di conseguenza, con questa Dichiarazione congiunta Confindustria e BDI esortano le istituzioni Ue a fornire nuove regole sugli aiuti di Stato per il Green Deal, che consentano un sostegno pubblico più ampio sia a livello Ue sia nazionale. È assolutamente necessario l’avvio in tempi brevi di un serio dibattito sul finanziamento della trasformazione oltre le attuali quote nei programmi di spesa dell’Unione, che in quelli del NextGeneration o in quelli di finanziamento della BEI, in seno ai parlamenti nazionali e a livello europeo.
Gli industriali di Italia e Germania accolgono con favore la rinnovata strategia industriale della Commissione, volta a promuovere crescita, resilienza e sovranità, poiché è necessario un approccio più forte che comprenda obiettivi chiari, strumenti adeguati e un monitoraggio rigoroso della politica. Così come è importante ridurre le principali dipendenze strategiche industriali e tecnologiche dell’economia dell’Ue sulla base della strategia della Commissione. Le istituzioni europee dovrebbero presto fissare chiari traguardi di politica industriale, stabilire piani d’azione sui temi più cruciali ed applicare gli strumenti politici derivanti dal finanziamento nei programmi dell’Ue, inserendoli in un contesto normativo favorevole e all’interno di strutture adeguate alle reti ed alla governance.
La crisi dovuta al Covid-19 ha mostrato quanto l’economia e la società siano sempre più dipendenti dalle tecnologie digitali e necessitino di nuovi modelli imprenditoriali. Ora più che mai, la trasformazione digitale delle nostre imprese, l’adozione di tecnologie digitali (quali IA, Quantum e il calcolo HP, Blockchain) l’accesso competitivo e l’uso dei dati hanno dunque un potenziale e un ruolo ancora più elevati da svolgere nell’aumento della produttività industriale, riducendo i costi e fornendo prodotti e servizi innovativi. BDI e Confindustria, quindi, condividono le iniziative dell’Ue per favorire la trasformazione digitale poiché un’intelligente politica in materia di dati associata alla certezza del diritto per l’uso e lo scambio di dati da parte delle imprese è parte integrante del successo di un’economia di dati innovativa.
Confindustria e BDI ritengono inoltre necessario preservare il Mercato Unico quale risorsa strategica dell’Ue e invitano la Commissione a contrastare ogni tentativo di frammentazione e ad assicurare una reale parità di condizioni per le imprese europee aumentando i controlli e le sanzioni nei confronti degli Stati membri che non rispettino le norme Ue.
Nella Dichiarazione congiunta i due Presidenti delle principali economie manifatturiere europee sottolineano la contrarietà a qualsiasi forma di protezionismo e chiedono all’Ue di continuare ad impegnarsi con i suoi partner commerciali al fine di rinnovare il sistema commerciale multilaterale, stabilendo un regolamento moderno che consenta all’OMC di svolgere efficacemente il proprio ruolo. La dodicesima Conferenza dei Ministri (MC12) che prenderà l’avvio il 29 novembre 2021 a Ginevra, rappresenta un’opportunità unica per affrontare sia questi temi che ulteriori questioni urgenti, come la stretta interconnessione di scambi e investimenti con l’azione climatica e la sostenibilità. Bonomi e Russwurm si sono inoltre dichiarati a favore della riforma e della modernizzazione dell’Accordo sulle sovvenzioni e sulle misure compensative, e dello sviluppo di accordi multilaterali e plurilaterali ambiziosi in ambiti quali l’e-commerce.
“Oggi più che mai è necessario rimanere uniti, per rafforzare la ripresa in atto e vincere le sfide che abbiamo davanti: quella sanitaria e quella economica, che vede l’Europa competere con le altre grandi economie globali: solo uniti potremo raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo, anche in campo sociale ed ambientale. Credo che la collaborazione tra Confindustria e BDI possa essere portata come esempio: le prime due economie manifatturiere d’Europa stanno facendo la loro parte: questo é il messaggio che emerge dalla nostra collaborazione ormai più che decennale e che abbiamo voluto ribadire anche in questi giorni” – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi.
Il Presidente Russwurm ha affermato: “Il settore manifatturiero in Germania e in Italia è nel mezzo di una doppia transizione. Le nostre imprese devono compiere ingenti investimenti privati nell’ambito di tecnologie verdi e digitali per finanziare nuovi prodotti, tecnologie di produzione e servizi per i loro clienti. Abbiamo bisogno pertanto di un contesto politico eccellente, per finanziare questi investimenti dopo la più grande recessione del dopo-guerra europeo. Parallelamente, i nostri governi e l’Unione Europea stanno prendendo importanti decisioni, sia per quanto riguarda i nuovi pacchetti di politiche climatiche, a supporto dell’obiettivo di neutralità climatica stabilito dell’Unione, che riguardo alla sovranità strategica dell’Europa. Anche qui, le nostre imprese necessitano di eccellenti politiche industriali per fare di queste sfide dei successi imprenditoriali a livello nazionale, assicurando un export competitivo che supporti i nostri standard di vita. Il prezzo del carbonio, l’innovazione e le politiche industriali a supporto della doppia transizione, devono andare di pari passo, sia a livello nazionale che europeo. Ci resta ancora molto lavoro da fare a livello di politiche.”
CONFINDUSTRIA: CONNEXT 2021, OGGI IN LUISS LA SECONDA TAPPA DEL ROADSHOW SUL TERRITORIO
Focus sulle migliori startup, la call è
aperta fino al 20 settembre
Roma, 6 settembre 2021 – La call di Confindustria con il “Percorso
Startup” entra nel vivo in occasione della seconda tappa, che si è svolta oggi
in Luiss, del roadshow sul territorio verso Connext 2021, in programma al MiCo
di Milano il 2 e 3 dicembre. “Percorso
Startup” è frutto della collaborazione con RetImpresa e Luiss, attraverso la
partnership con LVenture Group e il suo acceleratore di startup Luiss EnLabs, e
Digital Magics, incubatore certificato di startup innovative.
L’iniziativa di oggi mette le startup al centro del disegno di sviluppo innovativo e sostenibile del sistema imprenditoriale nazionale, valorizzando le tante azioni messe in campo da Confindustria in tutte le sue articolazioni.
La call sarà attiva fino al 20 settembre sul sito connext.confindustria.it e ha l’obiettivo di selezionare le 20 migliori startup che presenteranno progetti innovativi nei 4 settori strategici corrispondenti ai driver di Connext 2021: Fabbrica Intelligente; Città del futuro; Pianeta sostenibile; Persone, Scienze della vita e Progresso.
Le realtà vincitrici avranno diritto all’iscrizione gratuita al Marketplace sulla Piattaforma digitale fino a dicembre 2021, all’accesso all’evento di Milano come visitatori e ad uno stand personalizzato nell’area della manifestazione “Expo 3D”. Avranno anche la possibilità di organizzare incontri B2B, partecipare ai laboratori/eventi digitali ed effettuare speedpitch nell’evento di chiusura.
Inoltre, attraverso l’iscrizione gratuita sulla piattaforma di open innovation con tecnologia blockchain RetImpresa Registry tutte le startup candidate avranno l’occasione di implementare la visibilità della propria idea imprenditoriale e di attivare collaborazioni con altre imprese, PMI e startup anche dopo la scadenza della Call, sia con quelle presenti fisicamente a Milano che con quelle che non lo saranno.
Infatti, dopo il successo dell’edizione 2019, che aveva registrato 7000 presenze e 2500 B2B, e l’edizione del 2020 annullata a causa della pandemia, Connext 2021 torna con una la nuova veste phygital. La grande Piazza Virtuale è già online con un sito dedicato da cui è possibile accedere a B2B, laboratori innovativi ed eventi tematici.
“I 4 driver scelti per questa nuova edizione di Connext coprono le aree dove si giocherà la competizione futura. Infatti, al centro del driver “Pianeta Sostenibile” sono state inserite la Resilienza e la Business Continuity, temi cari alla Piccola Industria – ha detto Carlo Robiglio, Presidente Piccola Industria Confindustria. Connext e la contaminazione che genera può rappresentare un volano importante per creare soluzioni a supporto della resilienza delle tante PMI che compongono il nostro sistema industriale, aumentandone la capacità di anticipare gli eventi e di riprendersi con rapidità, rafforzandone anche la competitività. Interventi che devono riguardare anche i territori e le comunità in cui le imprese operano. La finalità è la messa in sicurezza del Paese facilitandone la trasformazione in un sistema sostenibile e resiliente”.
“Contaminazione e innovazione sono le parole chiave che contraddistinguono questa iniziativa che con i Giovani Imprenditori siamo felici di promuovere per favorire la crescita delle startup in ottica di open innovation – così Riccardo Di Stefano, Presidente Giovani Imprenditori di Confindustria. Nonostante il momento storico-economico complesso, al termine del 2° trimestre 2021 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese supera le 13.500 unità secondo il report del MISE, in aumento del +8,1% rispetto al trimestre precedente. Dobbiamo quindi considerare queste giovani imprese come un volano per la trasformazione innovativa e tecnologica italiana, e costruire per loro sempre maggiori occasioni di crescita e sviluppo” ha concluso Di Stefano.
“Oggi le startup hanno bisogno di fare rete, ricercare opportunità e creare connessioni con il mondo manifatturiero e dei servizi, per questo Percorso Startup è la strada giusta da percorrere – ha commentato Fabrizio Landi, Presidente di RetImpresa. Anche attraverso l’utilizzo della nostra piattaforma di Open Innovation “Registry” le startup candidate potranno affacciarsi al mercato in un ecosistema digitale che valorizzi la loro capacità innovativa favorendo la collaborazione con PMI, grandi imprese e imprese estere”.
La seconda tappa di “Percorso Startup verso Connext 2021” è stata introdotta da Massimo Angelini, Direttore External Affairs, Corporate Communication & Partnership della Luiss. “La strategia di Open Innovation dell’Ateneo promosso da Confindustria è fortemente caratterizzata da iniziative e progetti sul mondo delle start-up e del digitale. Sono oltre 120, infatti, le imprese innovative accelerate dal 2013 da Luiss EnLabs e con la recente call nell’Education Technology, lanciata dall’Ateneo in partnership con LVenture Group, abbiamo raggiunto un grande numero di imprenditori digitali italiani e internazionali. E ancora penso a 42 Roma Luiss, la rivoluzionaria scuola di coding che forma fuoriclasse del digitale per contribuire alla trasformazione delle imprese e della PA. La call di Confindustria di “Percorso Startup” - ha concluso Angelini - si inserisce dunque perfettamente nel nostro ecosistema, un hub che ha le condizioni ideali per trasformare i progetti in realtà imprenditoriali. È importante dunque per la nostra Università sostenerla attivamente”.
CONFINDUSTRIA
SELEZIONA 20 STARTUP PER CONNEXT 2021
Candidature
aperte fino al 20 settembre 2021 per le startup operanti nei 4 driver tematici
Roma, 28
luglio 2021 -
È stata lanciata oggi la nuova edizione della Call “Percorso Startup
verso Connext 2021”, organizzata da Confindustria con il supporto di
RetImpresa – l’Agenzia confederale per le aggregazioni e le reti
d’impresa - e Luiss, attraverso la partnership con LVenture Group e il
suo acceleratore di startup Luiss EnLabs, e Digital Magics, incubatore
certificato di startup innovative.
Confindustria
seleziona 20 startup capaci di proporre progetti innovativi, sostenibili e
scalabili in settori strategici da presentare a Connext 2021, l’incontro nazionale
di partenariato industriale che si terrà i prossimi 2 e 3 dicembre al Mi.Co. di
Milano.
Le startup, che
sono al centro della vision di Connext 2021 e del disegno di sviluppo
innovativo e sostenibile che caratterizzerà l’evoluzione del sistema produttivo
italiano nei prossimi anni, otterranno visibilità della propria idea
imprenditoriale in un contesto di contaminazione unico e potranno attivare
occasioni di networking e di business con Pmi innovative, grandi imprese
manifatturiere, operatori internazionali, soggetti pubblici e investitori.
Il Percorso
Startup è articolato in 4 call tematiche corrispondenti ai 4 driver
di Connext: Fabbrica Intelligente; Città del futuro; Pianeta sostenibile;
Persone, Scienze della vita e Progresso. E per ognuna verranno selezionate le
startup ammesse alla fase di valutazione finale, che in vista dell’evento a
Milano, parteciperanno ai Driver Lab con gli esperti delle Associazioni
del Sistema Confindustria, delle Grandi Imprese e degli altri stakeholder
presenti a Connext.
Le 20 startup
vincitrici otterranno l’iscrizione al Marketplace digitale di Connext
fino a dicembre 2021, uno stand nell’Expo 3D, la possibilità di organizzare
incontri B2B e di partecipare agli eventi digitali durante la manifestazione.
Potranno, inoltre, effettuare uno speedpitch per presentare il progetto
a operatori economici, investitori istituzionali e potenziali investitori
esteri.
Il regolamento
del concorso, pubblicato sul sito https://connext.confindustria.it/2021/startup, consente la
candidatura alle startup operanti in Italia, costituite in forma societaria da
non più di quattro anni, mediante l’iscrizione sulla piattaforma di open
innovation RetImpresa Registry e caricando la propria business idea entro
la data del 20 settembre 2021.
Appuntamento il 6
settembre alle ore 15:00 a Roma nella tappa del roadshow di Connext 2021 dedicata
ad approfondire Percorso Startup con il Presidente dei Giovani Imprenditori di
Confindustria Riccardo Di Stefano, il Vice Presidente per le Filiere e le Medie
Imprese di Confindustria Maurizio Marchesini, il Presidente di RetImpresa
Fabrizio Landi e Massimo Angelini, Direttore External Affairs, Corporate
Communication & Partnership della Luiss.
Focus dell’accordo su Transizione 4.0: automazione, simulazione, digital twin, cloud computing, industrial edge, data analytics e intelligenza artificiale
300 aziende e oltre 500 partecipanti: questi i risultati della collaborazione tra Siemens e Confindustria che, iniziata nel 2018, continuerà a promuovere la trasformazione digitale delle imprese manifatturiere
Il Digital Enterprise Experience Center (DEX) di Siemens a Piacenza sarà ancora la sede delle attività di formazione, sia in presenza che online, insieme alla rete dei Digital Innovation Hub (DIH) di Confindustria
Siemens Digital Industries Italia e Confindustria hanno rinnovato oggi l’accordo “Smart Factory Siemens - 100 Giornate Evolution”: nuova linfa ad una collaborazione iniziata nel 2018 che ha al centro la trasformazione digitale delle imprese e che durerà fino a tutto il 2022.
L’intesa è stata siglata da Siemens Digital Industries Italia e Confindustria, presso il Digital Enterprise Experience Center (DEX) di Piacenza alla presenza di Giuliano Busetto, Head of Digital Industries di Siemens Spa, il Direttore Generale di Confindustria Francesca Mariotti, il Vice Presidente di Confindustria per le Filiere e Medie Imprese Maurizio Marchesini e il Responsabile del Coordinamento Nazionale dei DIH di Confindustria Gianluigi Viscardi.
Il nuovo accordo punta sulla condivisione di casi concreti di applicazione delle tecnologie digitali per l’industria manifatturiera e percorsi di formazione personalizzati in grado di rispondere alle esigenze specifiche delle aziende, con focus su automazione, simulazione, digital twin, cloud e edge computing, data analytics, intelligenza artificiale e altre tecnologie abilitanti alla trasformazione digitale delle imprese.
In particolare, Siemens offrirà alle imprese di Confindustria e ai DIH la possibilità di organizzare 100 giornate dedicate alla conoscenza dei vantaggi della digitalizzazione per le imprese manifatturiere interessate ad approfondire e investire nelle tecnologie abilitanti l’Industria 4.0. A seguito di assessment sulla loro maturità digitale - coordinati e svolti nei DIH di Confindustria dislocati sul tutto il territorio Italiano - le imprese verranno poi indirizzate e accreditate presso il DEX, centro di eccellenza e modello di Smart Factory, dove avranno l’opportunità di aggiornarsi rispetto alle innovazioni tecnologiche, di acquisire il background tecnico culturale indispensabile per attuare il proprio rinnovamento e soprattutto dove potranno testare e conoscere le tecnologie di controllo, di progettazione e di simulazione digitale applicate alle macchine automatiche, macchine utensili, stazioni con robot e isole industrial software, oggetto del Piano Transizione 4.0.
Per rispondere adeguatamente alla situazione emergenziale causata dal Covid-19 i servizi di formazione saranno erogati sia in presenza sia online e l’accesso ai contenuti tecnologici, aggiornati e sviluppati nel corso degli ultimi due anni, sarà possibile anche a distanza attraverso webinar e livemeeting.
“Sono state quasi 300 le aziende e oltre 500 i partecipanti che abbiamo raggiunto a seguito della firma del primo accordo, nel luglio 2018.
La rinnovata collaborazione conferma il nostro ruolo di pionieri e partner nella trasformazione digitale delle imprese italiane, oltre che il nostro impegno e dedizione nella formazione e nell’aggiornamento delle necessarie competenze a disposizione delle imprese che decidono di affrontare questo percorso innovativo.
L’accordo inoltre rappresenta un ulteriore riconoscimento per il nostro rinnovato DEX, una Smart Factory che mostra con applicazioni e tecnologie operanti, il percorso verso la trasformazione digitale delle imprese manifatturiere italiane. Attraverso la digitalizzazione le imprese diventano più competitive, con la riduzione del time to market, con un aumento della flessibilità produttiva, efficienza e soprattutto sostenibilità, garantita dall’uso sistematico di tecnologie digitali come motore dello sviluppo e della crescita” ha affermato Giuliano Busetto, Head of Digital Industries di Siemens Spa a margine della firma dell’accordo.
“Credo che visitare luoghi come il DEX e vedere come le tecnologie digitali possano essere integrate nei processi produttivi sia il meccanismo più veloce ed efficace per contaminare le imprese e indurre un ‘effetto emulazione’ soprattutto nelle tante PMI che ancora non hanno considerato investimenti 4.0 – ha commentato Maurizio Marchesini, Vice Presidente Confindustria per le Filiere e le Medie Imprese. “Da questo punto di vista c’è ancora molto lavoro da fare e abbiamo l’opportunità di accompagnare i processi di trasformazione digitale con le misure del Piano Transizione 4.0. Sono misure senz’altro valide, ma che possono essere ulteriormente migliorate per superare i problemi di tante PMI. Proprio in questo senso abbiamo proposto di introdurre la possibilità della cessione del credito d’imposta sui beni strumentali 4.0. Questa idea, accettata dal Governo, è stata bloccata prima dalla ragioneria dello Stato e poi da Eurostat. Noi manteniamo la convinzione della bontà ed urgenza del provvedimento e continueremo ad approfondire e cercare soluzioni che permettano in particolare alle PMI della filiera di accedere ai fondi.”
“Il rinnovo di questo accordo oggi è molto importante per i DIH della rete Confindustria - ha sottolineato Gianluigi Viscardi, Coordinatore nazionale DIH Confindustria. “Insieme a Siemens vogliamo proseguire il lavoro avviato negli anni scorsi e affrontare la fase più difficile, cioè passare dalla sensibilizzazione delle imprese alla realizzazione dei progetti di trasformazione 4.0. I DIH sono pronti ad affrontare questa sfida. Negli ultimi mesi, nonostante le difficoltà, i DIH hanno proseguito la loro attività di sensibilizzazione delle imprese: parliamo di oltre 25.000 imprese raggiunte in questi anni con workshop, incontri one to one e visite studio nei centri tecnologici più avanzati, tra cui il DEX. Il nostro obiettivo adesso è concretizzare i loro progetti.”
Background Information
La legge di bilancio per il 2021 ha prorogato il Piano Transizione 4.0, estendendo l’operatività delle misure a supporto degli investimenti, della R&I e della creazione di competenze fino al 2022.
In questa cornice i Digital Innovation Hub (DIH) di Confindustria hanno proseguito e intensificato la loro attività di sensibilizzazione sulle opportunità offerte dalle tecnologie digitali e di orientamento delle imprese verso gli attori dell’ecosistema dell’innovazione. I DIH hanno, inoltre, supportato le imprese nella valutazione della maturità digitale utilizzando lo strumento di assessment definito dal Politecnico di Milano e, avvalendosi di questo strumento, hanno realizzato anche progetti con grandi partner industriali e i loro fornitori più rilevanti volti a rilevare il livello di digitalizzazione della filiera.
Con l’obiettivo di facilitare la comprensione delle tecnologie e dei paradigmi alla base del processo evolutivo di trasformazione digitale, a dieci anni dalla nascita il Technology Application Center (TAC) di Siemens a Piacenza si è rinnovato trasformandosi nel Digital Enterprise Experience Center (DEX), un centro dove sperimentare - grazie all’ingresso di nuove macchine come una linea di produzione completamente virtualizzata e nuove applicazioni di Realtà aumentata, Edge computing e Intelligenza artificiale - le tecnologie più innovative nell’ambito dell'industria manifatturiera. Si è così rafforzata ulteriormente la missione chiave del DEX: far comprendere i vantaggi di innovazione e digitalizzazione portati all’industria manifatturiera, interagendo con macchine e applicazioni reali, e sviluppare soluzioni su misura per PMI come per grandi aziende.