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Roma, 20 dicembre 2018 – Rafforzare la rappresentanza e la promozione del Made in Italy nei territori dell’Europa orientale attraverso la diffusione e la valorizzazione delle aggregazioni e della cooperazione tra imprese.
Questo è l’obiettivo dell’Accordo di collaborazione firmato oggi da Luca Serena, Presidente di Confindustria Est Europa - la Federazione delle associazioni di imprese italiane operanti in Albania, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia e Ucraina - e Fabrizio Landi, Vice Presidente di RetImpresa, l’Agenzia di Confindustria per le aggregazioni e le reti d’impresa.
L’Accordo prevede la realizzazione congiunta di iniziative mirate a connettere le reti d’impresa italiane orientate ai mercati dell’Europa dell’Est, con le aziende italiane e straniere presenti in queste aree. Lo scopo è quello di favorire le relazioni commerciali, gli investimenti, l’export, i processi di internazionalizzazione e di accrescere la competitività delle imprese anche attraverso il contratto di rete.
La collaborazione tra Confindustria Est Europa e RetImpresa prevede infatti azioni di rappresentanza, di diffusione e scambio di informazioni, momenti formativi, elaborazione di servizi per l’internazionalizzazione delle PMI, nonché l’organizzazione di eventi e missioni finalizzati alla promozione di partnership tra i rispettivi associati.
“Grazie all’Accordo con RetImpresa – dichiara il Presidente Luca Serena – le Rappresentanze Internazionali di Confindustria presenti nell’Europa dell’Est si pongono come punto di riferimento e collettore delle esigenze delle aziende italiane organizzate in forma aggregata che intendono approcciare i mercati dell’Europa orientale, nonché dell’imprenditoria locale che vede nel mercato italiano una importante opportunità per creare collaborazioni qualificate e strategiche per lo sviluppo dei settori economici prevalenti”.
Secondo il Vice Presidente Fabrizio Landi, “quest’Accordo rappresenta un modello virtuoso di partnership internazionale, che potrà accrescere il livello di internazionalizzazione delle imprese italiane organizzate in rete, e in particolare delle PMI, esportando competenze, prodotti e servizi di eccellenza del Made in Italy. Il primo bando di prova per sperimentare le sinergie previste dall’Intesa sarà Connext, il grande evento di partenariato industriale lanciato da Confindustria in programma al MiCo di Milano il 7 e 8 febbraio 2019, a cui le imprese possono partecipare anche in Rete. Si tratta di un progetto che consentirà di mettere in connessione le imprese italiane anche con realtà provenienti da ambiti internazionali, tra cui l’area balcanica, offrendo opportunità di crescita e di business attraverso azioni di networking e di matching”.
Roma, 12 dicembre 2018 – SACE SIMEST, Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, e Piccola Industria Confindustria hanno siglato un accordo per migliorare sempre di più la proiezione internazionale delle 160mila imprese associate con un focus particolare sulle PMI.
Questa intesa individua tre ambiti di cooperazione e rende più efficace la promozione delle piccole e medie imprese italiane e la ricerca di opportunità di business sui mercati esteri, prevedendo: un accesso facilitato agli strumenti assicurativo-finanziari, di valutazione e gestione del credito offerti dal Polo SACE SIMEST mediante una pagina web dedicata, con un focus particolare sui nuovi prodotti semplificati e digitali (nuove polizze credito fornitore, prestiti agevolati, valutazioni aziende); la partecipazione a eventi di business matching dedicati alle filiere produttive e a tavoli di incontro periodici fra imprenditori, Polo SACE SIMEST e Piccola Industria, per cogliere le nuove esigenze delle imprese e le tutte opportunità offerte dei mercati internazionali; la partecipazione a iniziative formative nell’ambito di Education to Export di SACE SIMEST, un innovativo programma formativo, sia in offline che in digitale, per affiancare e sostenere le PMI in ogni fase del loro processo di internazionalizzazione.
“Sebbene siano molte le PMI italiane che esportano, sono ancora poche quelle che lo fanno in modo continuativo e duraturo nel tempo, su un ampio e diversificato numero di mercati – ha dichiarato Beniamino Quintieri, presidente di SACE -. La partnership con Piccola Industria è per noi fondamentale proprio per mettere a loro disposizione strumenti utili per fare un salto di qualità importante verso una più solida proiezione internazionale”. Ha poi aggiunto Alessandro Decio, amministratore delegato di SACE: “Le PMI rappresentano il 90% delle oltre 20mila aziende servite da SACE SIMEST: è a loro che guardiamo con sempre maggior attenzione, con un’offerta di prodotti accessibili e online, iniziative di business matching dedicate alle filiere e servizi formativi ad alto contenuto digitale, e siamo certi che la collaborazione con Piccola Industria ci consentirà di raggiungere in un modo sempre più efficace un ampio numero di imprese, con ricadute importanti su tutto il tessuto imprenditoriale”.
“Le nostre imprese sono da sempre dei campioni dell’export – ha sottolineato Carlo Robiglio, vice presidente Confindustria e presidente Piccola Industria Confindustria - e la loro vocazione internazionale ci ha permesso di diventare la seconda potenza manifatturiera d’Europa. Dobbiamo continuare a lavorare per sostenere le PMI affinché possano cogliere tutte le opportunità di sviluppo e crescita che i mercati esteri offrono. L’intesa che abbiamo firmato oggi si propone proprio questo: fare sistema e collaborare per far emergere le piccole e medie imprese italiane nella competizione internazionale. La dimensione è una condizione da superare, soprattutto sotto il punto di vista culturale, ma non deve essere un limite alla vitalità e alla capacità delle nostre aziende di vincere la concorrenza estera”.
L’accordo è stato siglato da Beniamino Quintieri, Alessandro Decio, rispettivamente presidente e amministratore delegato di SACE, e Carlo Robiglio, vice presidente Confindustria e presidente Piccola Industria Confindustria.
Roma, 19 dicembre 2018 - "Apprezziamo il risultato raggiunto dal Governo italiano in Europa con il superamento, come auspicato a Torino, della fase emergenziale rappresentata dalla minaccia della procedura d’infrazione" - commenta Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria. "Diamo atto dell’impegno profuso dal premier Giuseppe Conte e dai ministri Giovanni Tria e Enzo Moavero Milanesi nella trattativa con la Commissione europea e aspettiamo di conoscere le misure che saranno presentate per adempiere all’accordo con Bruxelles.
Ricordiamo che occorre adesso equilibrare la manovra puntando sulla crescita come presupposto della tenuta dei conti. Superata l’emergenza occorre infatti valutare i provvedimenti. In particolare - conclude Boccia -, bisogna verificare l’impatto delle misure sull’economia reale perché il cambiamento generi più occupazione e più crescita nel Paese".
Roma, 18 dicembre 2018 Confindustria e Mediocredito Centrale hanno siglato oggi un accordo per rafforzare ulteriormente la collaborazione tesa a sostenere e favorire la crescita della competitività del Paese, in particolare del Mezzogiorno d’Italia.
Tre i pilastri fondamentali: accompagnare le imprese nella definizione di programmi di sviluppo basati su R&I; renderli poi realizzabili costruendo un’architettura finanziaria di progetto che sappia comporre strumenti pubblici, misti e privati; promuovere la crescita dimensionale delle imprese anche favorendone l’accesso ai mercati dei capitali.
“Il nostro obiettivo”, sottolinea Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria, “è contribuire all’affermazione di un sistema imprenditoriale innovativo, internazionalizzato, sostenibile, capace di promuovere la crescita economica, sociale, civile e culturale del Paese. Per farlo dobbiamo partire dalle imprese, aiutarle a creare collaborazioni, strutturali e non episodiche, con altre imprese e con il sistema pubblico e privato di R&I. Dobbiamo lavorare a sviluppare i partenariati industriali per accompagnare il percorso di crescita delle imprese attraverso la qualificazione della catena di subfornitura e la definizione di progetti congiunti dalla ricerca e innovazione allo sviluppo industriale. Si tratta di un passo fondamentale anche per rafforzare la capacità del nostro Paese di partecipare da protagonista ai programmi di sviluppo europei. L’accordo con Mediocredito Centrale mira a rafforzare ulteriormente una collaborazione attiva già da anni e si inserisce nell’azione avviata da Confindustria che vedrà nell’evento Connext, in programma a Milano il 7 e l’8 febbraio, un appuntamento fondamentale per tutte le imprese italiane.”
“Attraverso questo accordo”, prosegue il Presidente Boccia “potremo rafforzare anche l’azione avviata con il Programma Elite di Borsa Italiana per promuovere la crescita dimensionale delle imprese anche attraverso l’accesso ai mercati dei capitali.”
“Mediocredito Centrale, in considerazione del suo duplice ruolo di banca finanziatrice e di gestore di agevolazioni pubbliche – ha sostenuto Bernardo Mattarella, Amministratore Delegato di Banca del Mezzogiorno - Mediocredito Centrale – è nella posizione ideale per sviluppare prodotti di finanza innovativa integrando risorse e strumenti pubblici e privati. L’accordo con Confindustria conferma l’impegno della Banca per sostenere la crescita delle piccole e medie imprese, in particolare nel Mezzogiorno, allargando strategicamente la rete delle collaborazioni rivolta allo sviluppo di strumenti finanziari innovativi, anche attraverso la valorizzazione di iniziative come quella avviata con Elite di Borsa Italiana”.
“La sigla dell’accordo – conclude il Dott. Mattarella – rappresenta il naturale perfezionamento di una collaborazione da tempo consolidata per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale del nostro Paese”.
CONFINDUSTRIA: MATTIOLI, CENTRALI PER CRESCITA INVESTIMENTI DELLE IMPRESE ITALIANE A CAPITALE ESTERO
Roma, 9 novembre 2018 - I dati diffusi oggi dall’ISTAT confermano la crescente importanza delle multinazionali estere in Italia e la maggiore attrattività del nostro Paese: nel 2016 sono state rilevate 14.616 imprese a controllo estero, in aumento di circa 600 unità in un anno, anche per effetto di importanti acquisizioni.
Il contributo di tali imprese alla crescita economica del nostro Paese è rilevante: realizzano il 18,3% del fatturato nazionale (539 miliardi di euro), il 15,1% del valore aggiunto (113 miliardi). Risulta significativo, e crescente, il loro contributo agli scambi di merci con l’estero: la quota sul totale delle esportazioni italiane è del 27% (pari a 106 miliardi), particolarmente rilevante per i prodotti farmaceutici (76,4%), con la componente degli scambi intra-gruppo pari al 45,8%, con quote significative per le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (69,6%). Le multinazionali estere attivano il 46,5% (145 miliardi) delle importazioni, che per circa due terzi sono intra-gruppo.
Licia Mattioli, nella sua veste di Presidente dell’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria (ABIE), di cui fanno parte 27 figure apicali di alcune tra le più importanti multinazionali in Italia, rileva come “dai dati emerge chiaramente la centralità degli investimenti delle imprese italiane a capitale estero per l’agenda della crescita. Imprese con il quartiere generale fuori dall’Italia che hanno scelto il nostro Paese come sede per una delle loro attività, hanno acquisito cittadinanza italiana e impiegano lavoro italiano: nel 2016 è aumentata la quota degli addetti delle multinazionali estere sul totale delle imprese residenti passata dal 7,7% al 7,9% (1,3 milioni, + 4,5% rispetto al 2015).”
Licia Mattioli sottolinea poi come “un aspetto che non emerge dai dati, ma che noi riteniamo molto importante, è il legame esistente tra le grandi imprese a capitale estero e le filiere produttive d’eccellenza italiane: il mondo delle PMI italiane è uno dei fattori di maggiore attrattività del nostro Paese, dall’altro canto la presenza delle imprese estere, di dimensioni medie ampiamente superiori rispetto a quelle a controllo nazionale (secondo l’ISTAT), aiuta le nostre PMI a entrare nelle grandi catene del valore globali. Infine, non va dimenticato che le imprese a capitale estero cercano di coniugare crescita economica, sviluppo sociale e attenzione all’ambiente, tutti aspetti fondamentali per le aziende che vogliono rimanere leader nel futuro”.
Eugenio Sidoli, AD e Presidente di Philip Morris Italia e coordinatore ABIE, afferma che “i dati ISTAT sottolineano come l’Italia affronti una doppia sfida: da una parte difendere e aumentare gli investimenti di quelle imprese estere che hanno già creduto nel Paese e dall’altra attrarne di nuovi, accrescendo così la partecipazione del nostro territorio ai flussi globali. L’ABIE si concentra su tre priorità: Retention, Attrazione e Competitività. Con Retention non intendiamo difesa dello status quo, ma fidelizzazione degli investitori, un’attività che vede simultaneamente coinvolte in un dialogo costruttivo le istituzioni, le imprese e Confindustria. In questo senso vanno letti i dati ISTAT: le multinazionali estere hanno realizzano nel 2016 il 14,4% (13,3 miliardi) degli investimenti in Italia e la loro propensione nel biennio 2017-2018 risulta maggiore del 3,2% rispetto al biennio precedente e inoltre contribuiscono per il 25,5% della spesa in ricerca e sviluppo (3,6 miliardi).”
Roma, 29 ottobre 2018 - Il Sistema Confindustria esprime vicinanza e solidarietà all’Unione di Torino e a tutte le forze produttive che oggi si riuniranno presso il Consiglio comunale della città per affermare con forza l’assoluta necessità di completare i lavori della Tav. Un’opera strategica non solo per il Piemonte ma per l’intero territorio nazionale e per l’Europa che ha scelto quel tracciato, venendo incontro alle richieste dell’Italia, come corridoio per unire l’est all’ovest del Continente. Un’opera che non può essere sacrificata sull’altare di un compromesso per ragioni di carattere politico. Confindustria ribadisce che non si possono tradire le esigenze di una comunità varia e complessa come quella italiana a vantaggio di interessi particolari di una forza politica. E annuncia che proprio a Torino convocherà un Consiglio generale straordinario allargato alla partecipazione dei Presidenti di tutte le Associazioni Territoriali d’Italia per protestare insieme contro una scelta, il blocco degli investimenti, che mortifica l’economia e l’occupazione del Paese.