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La delicatezza del tema affrontato, le gravi ma necessarie scelte di salute pubblica e i loro effetti sull’economia impongono decisioni tempestive e trasparenti, nel quadro di una regia unica nazionale.
Con circa 5,5 milioni di dipendenti delle imprese associate a Confindustria è possibile raggiungere un bacino di circa 12 milioni di persone, considerando i nuclei famigliari, garantendo un supporto fondamentale allo sforzo del Paese.
L’obiettivo delle imprese è avere tempi e condizioni certi per un graduale ritorno alla normalità. Per questa ragione Confindustria ha da tempo presentato a Governo e sindacati una proposta operativa che individua tempi e strumenti per affrontare gli effetti, diretti e indiretti, della pandemia sul mercato del lavoro. Non è più sufficiente limitarsi a preservare l’esistente e gestire l’emergenza, occorre imboccare la strada della ripresa.
CONFINDUSTRIA, ENEL X E 4.MANAGER PREMIANO I BEST PERFORMER DELL’ECONOMIA CIRCOLARE
Roma, 2 marzo 2021 - Calabra Maceri e Servizi, Daikin, Dal Maso Group, Gruppo Società Gas Rimini, Maire Tecnimont, Mapei, Rete Horeca Group, Sisifo e TM Italia. Sono queste le nove realtà aziendali vincitrici, ciascuna per la propria categoria di riferimento, del concorso “Best performer dell’Economia Circolare”. Giunta alla sua seconda edizione e ideata da Confindustria (Sistemi Formativi Confindustria) ed Enel X, con la collaborazione di 4.Manager, la manifestazione si è conclusa questa mattina, con la cerimonia di premiazione online avvenuta nel corso di un webinar. Con 210 aziende partecipanti, quest’anno la manifestazione ha registrato un netto incremento rispetto all’edizione precedente, che aveva visto l’iscrizione di 160 realtà.
L’obiettivo del concorso è quello di far emergere e valorizzare le imprese che più hanno saputo cogliere lo spirito e le opportunità di business offerte dal modello economico circolare nelle diverse fasi del ciclo produttivo (approvvigionamento, design, produzione, distribuzione, consumo, recupero, riciclo). Una testimonianza che conferma come anche per realtà imprenditoriali operanti in settori produttivi diversi tra loro, l’economia circolare sia una sfida per conseguire un vantaggio competitivo che genera un impatto positivo anche in termini ambientali, energetici ed economici.
Infatti, i best performer sono quelle imprese che, nell’arco temporale degli ultimi tre anni 2018-2020, hanno intrapreso azioni finalizzate allo sviluppo di un modello di business o all’attivazione/aggiornamento del processo produttivo, in un’ottica di transizione elaborata nella “logica circolare”. Al termine del percorso di valutazione, coordinato dal Comitato Tecnico Scientifico del progetto di cui fanno parte esperti di provenienza accademica, imprenditoriale ed istituzionale, sono stati individuati e premiati i “Best performer dell’economia circolare”.
Le aziende premiate riceveranno il Circular Economy Report, sviluppato da Enel X e certificato da enti indipendenti. Il report ha come obiettivo di analizzare lo stato di maturità circolare del business nell’ambito dei processi produttivi, logistici e amministrativi e individuare i gap e le opportunità. Infatti, l’analisi di circolarità non rappresenta il punto di arrivo, ma uno strumento di lavoro per individuare ulteriori soluzioni, misurabili e concrete che, una volta implementate, permetteranno alle imprese di ottenere un vantaggio competitivo proprio grazie alle numerose opportunità offerte dall'economia circolare. L’obiettivo è condividere il know how circolare che Enel X ha sviluppato negli anni e fornire un contributo utile all’esigenza condivisa di stimolare e valorizzare l’impegno delle aziende verso un livello di sostenibilità sempre maggiore.
La collaborazione tra Confindustria, Enel X e 4.Manager è nata grazie all’impegno che ormai da tempo queste realtà hanno dimostrato sul tema dell’Economia circolare, per individuare le aree di miglioramento e supportare le imprese negli investimenti nel campo della sostenibilità ambientale.
Sono ancora in corso le candidature per la terza edizione del concorso, relativa al 2020-2021. Le iscrizioni avranno termine il 31 marzo e tutti i dettagli sono online su http://economiacircolare.confindustria.it/.
IL
COMMISSARIO UE PER L’ENERGIA INCONTRA CONFINDUSTRIA
Al centro
del dibattito gli obiettivi del Green New deal, il mercato europeo del gas,
rinnovabili ed efficienza, l’approvvigionamento e la sicurezza.
1 marzo 2021 -
Oggi
la Commissaria Ue per l’Energia Kadri Simson ha incontrato per la prima volta
dal suo insediamento il Gruppo tecnico Energia di Confindustria, presenti il
Presidente Aurelio Regina e Il Direttore Generale Francesca Mariotti. Durante
l’incontro in videocollegamento con i rappresentati delle maggiori industrie
manifatturiere e dell’energia in Italia si è discusso delle principali
tematiche riguardanti il programma europeo per l’energia. Al centro
dell’incontro lo sviluppo del mercato interno. I settori del manifatturiero hanno sottolineato l'importanza di superare gli ostacoli
normativi che ancora impediscono un mercato del gas europeo integrato,
interconnesso e adeguatamente funzionante. E sono stati presentati al
Commissario i risultati dell'impegno dell'industria italiana nei settori delle
energie rinnovabili e dell'efficienza energetica, sul quale serve però
raggiungere un quadro normativo sicuro e stabile nel tempo.
“Il vostro
Paese è centrale per la realizzazione del Green Deal e per il successo di una
ripresa sostenibile in Europa e nel Mediterraneo- ha commentato il Commissario
Europeo per l’Energia Kadri Simson. La Commissione è pronta a
collaborare con l'Italia per sviluppare il suo forte potenziale, per accelerare
l'adozione di energie rinnovabili e di nuove tecnologie come l'idrogeno,
garantendo al tempo stesso parità di condizioni in tutto il mercato unico e a
livello globale. L'industria italiana è leader nell'efficienza energetica e in
molte tecnologie energetiche. Per questo – ha concluso il Commissario -
pensiamo possa uscire vittoriosa dal processo di transizione verso l'energia
pulita.”
“Siamo
molto soddisfatti di aver ospitato il Commissario per poter discutere di queste
tematiche cruciali per lo sviluppo dell’industria e del paese. Sull’ Energia
c’è sicuramente bisogno di più Europa - ha sottolineato Il presidente del
gruppo tecnico Energia Aurelio Regina nel corso dell’incontro. E’
necessario definire quanto prima i nuovi obiettivi del Green Deal europeo nel
settore energetico e supportare gli Stati membri verso i loro obiettivi, in
particolare con i Piani nazionali per l'energia e il clima. L'Italia -ha
proseguito Regina- ha una grande rilevanza geopolitica per l'Europa per
soddisfare la sicurezza dell'approvvigionamento sia per quanto riguarda il
mercato del gas, sia per gli obiettivi di interconnessione elettrica dell'UE e
di cooperazione trasfontaliera. Infatti diversificare le fonti di
approvvigionamento è un obiettivo da perseguire perché significa prezzi più
bassi dell’energia per tutti i cittadini dell'UE . Per quanto riguarda i
settori manifatturieri energy intensive a rischio delocalizzazione -ha concluso
Regina- sono cruciali la garanzia di misure di tutela quali il Carbon
Leakage il Cross Borde Adjustement e una corretta revisione della direttiva
sulla tassazione dei prodotti energetici.”
“Nel corso
dell’incontro – ha affermato il Direttore Generale Francesca Mariotti -
abbiamo sottolineato al Commissario l’importanza che anche la revisione della
Fiscalità Energetica sia integrata in modo organico alle altre politiche e
strumenti ambientali quali il meccanismo ETS per evitare distorsioni che
potrebbero penalizzare il sistema industriale”.
Roma,
17 febbraio 2021 - “Esprimiamo
grande soddisfazione per la chiara visione internazionale ed europeista
espressa dal Presidente del Consiglio Draghi: l’irreversibilità dell’euro, la
necessità di essere protagonisti in una Europa sempre più integrata, l’alleanza
atlantica, il multilateralismo nei rapporti commerciali”. Così il Presidente di
Confindustria Carlo Bonomi in merito all’intervento del Presidente Mario Draghi
in Senato.
“Ci
auguriamo che i partiti condividano e sostengano il forte appello all’unità che
ha lanciato il Presidente del Consiglio Draghi, ribadendo il dovere di
cittadinanza. Un dovere anteposto alle appartenenze politiche, la svolta che
serve per affrontare la pandemia e per rilanciare un Paese che non cresce da
molti anni e che oggi affronta nuove immense difficoltà.
In materia
di finanza pubblica - continua Bonomi - condividiamo il forte richiamo ad
evitare, con nuovo cattivo debito, un ulteriore e grave furto alle generazioni
future. Così come condividiamo la ferma volontà di lavorare a una riforma
fiscale finalmente organica e non più ‘una tassa alla volta’, scritta da
esperti e che coniughi progressività con incentivi, senza invece ostacolare la
crescita del Paese. Condivisibile anche il richiamo alla necessità di tornare a
realizzare interventi di legge necessari per estendere la concorrenza alle
troppe aree della vita economica del Paese in cui non viene applicata. Senza,
l’apporto positivo della produttività ad opera della sola industria e
manifattura non bastano alla crescita italiana” - osserva il Presidente Bonomi.
“Apprezziamo
molto l’esplicito richiamo a coinvolgere nel piano vaccinale tutte le risorse e
le disponibilità del settore privato al fine di implementare rapidamente la
maggior copertura possibile della popolazione e, al contempo, a mutuare
l’esperienza dei Paesi che si sono mossi con maggiore efficienza ed efficacia
su questo fronte. Nel recente passato, queste due nostre richieste sono state
ignorate” – fa notare il leader degli industriali.
“Prendiamo
atto che il Governo si riserva di rivedere il PNRR – alla cui presentazione
mancano solo 8 settimane – solo dopo che il Parlamento si sarà espresso sulla
bozza del governo precedente. Rivolgiamo infine un appello al Presidente del
Consiglio Draghi: non vorremmo di nuovo, tra poche settimane, assistere a una
nuova protrazione del blocco generale dei licenziamenti al fine di prendere
ancora tempo. Sarebbe l’invito alle imprese a rinviare ulteriormente
riorganizzazioni, investimenti e assunzioni: un segnale decisamente sbagliato”
– sottolinea Carlo Bonomi. “Abbiamo chiesto da 8 mesi di confrontarci su due
riforme che vanno avviate subito: la prima relativa agli ammortizzatori sociali
che tenga conto della complessità del settore produttivo, e la seconda inerente
alle politiche attive del lavoro con il pieno coinvolgimento dei privati.
Entrambe sono volte alla formazione e alla rioccupabilità dei lavoratori, cosa
che invece non avviene con le CIG e i Centri Pubblici per l’Impiego. Ora –
conclude il Presidente di Confindustria - è il momento di agire, per rendere
davvero concreto l’impegno a non lasciare indietro nessuno”.
EX
ILVA: CONFINDUSTRIA, EVITARE SPEGNIMENTO DELL’AREA A CALDO
“Materia
strategica, serve azione sinergica delle Istituzioni”
Roma, 15
febbraio 2021 -
“Evitare lo spegnimento del ciclo integrale a caldo dell’ex ILVA”. Questo è
l’appello che Confindustria rivolge al Governo e a tutte le Istituzioni
coinvolte, a seguito della pronuncia del TAR di Lecce. “In attesa delle
decisioni del Consiglio di Stato, vogliamo e dobbiamo sottolineare quattro
aspetti essenziali di interesse nazionale. Primo: interrompere la produzione e
la fornitura dell’acciaio prodotto a Taranto mette in seria difficoltà le
intere le filiere della manifattura italiana che ne hanno necessità. Secondo:
si avrebbe un sicuro e rilevante aggravio della bilancia commerciale nazionale,
poiché occorrerebbe importare l’acciaio dall’estero in una già difficile
congiuntura per la siderurgia a livello mondiale. Terzo: la chiusura
nell’immediato vanificherebbe tutti gli sforzi compiuti per limitare il numero
di esuberi, mettendo a serio rischio migliaia di lavoratori e famiglie. Quarto:
sarebbe vanificato in maniera traumatica e definitiva il processo di
investimenti INTRAPRESO per la messa in sicurezza degli impianti e per la
sostenibilità ambientale della produzione che, da oltre 8 anni, è al centro
degli sforzi pubblici e privati per l’ex ILVA. Confidiamo pertanto in un’azione
sinergica di tutte le Istituzioni, affinché ascoltino la voce delle imprese in
una materia di tale rilevanza” – conclude Confindustria.
Roma, 28 gennaio 2021 – Il Gruppo Buffetti S.p.A. dona un sanificatore per ambienti al Policlinico Militare di Roma “Celio”. La consegna del dispositivo medico è avvenuta oggi a Roma presso il nosocomio militare, nel corso di una cerimonia alla presenza del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, di Rinaldo Ocleppo, Presidente del Gruppo Buffetti S.p.A. e del Direttore Generale di Confindustria Francesca Mariotti. Ad accoglierli il Comandante Logistico dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, e il Direttore del “Celio”, Tenente Generale Giacomo Mammana.
Rinaldo Ocleppo commenta: “Per noi di Buffetti è importante porre grande attenzione all’impatto che generiamo sulla comunità. Questo nostro contributo vuole essere un piccolo supporto e un ringraziamento per la preziosa e indispensabile attività che il nostro Esercito svolge quotidianamente.”
Il Generale Figliuolo, nel ringraziare Confindustria e il Gruppo Buffetti per la sensibilità dimostrata con questa iniziativa, ha evidenziato come “questa donazione sia una testimonianza tangibile di vicinanza e sostegno al Policlinico Militare, e all’Esercito, impegnato senza sosta dall’inizio di questa emergenza sanitaria a fornire il proprio contributo allo sforzo complessivo del sistema Paese”.
ENERGIA: CONFINDUSTRIA-ENEA FIRMANO IL PATTO PER L’IDROGENO
Collaborazione tra industria e ricerca per sviluppare una filiera nazionale
Roma, 28 gennaio 2021 - Individuare le potenzialità di sviluppo di filiere industriali dell’idrogeno nel nostro Paese, le soluzioni innovative e gli scenari operativi possibili, attraverso una rafforzata collaborazione ricerca e industria in questo campo. Nasce con questi obiettivi l’alleanza strategica, un vero e proprio “patto per l’idrogeno” firmato da Confindustria ed ENEA, nell’ambito delle iniziative per ridurre i costi di approvvigionamento energetico del sistema industriale, promuoverne la sostenibilità e sviluppare tecnologie di frontiera.
“Confindustria considera la Strategia Nazionale sull’Idrogeno un potenziale game changer delle politiche di sostenibilità” - ha dichiarato Aurelio Regina, delegato del Presidente di Confindustria per l’energia. ”E’ per noi un progetto prioritario per raggiungere uno sviluppo industriale sostenibile in linea con gli obiettivi Europei di neutralità climatica. L’accordo con Enea, eccellenza della ricerca italiana, ci consentirà di valorizzare al meglio la leadeship tecnologica dell’industria italiana all’interno di un progetto sistemico per il paese”
“Quest’intesa con Confindustria ci consente mettere al servizio delle imprese il know how, le competenze e le infrastrutture che abbiamo sviluppato e consolidato nel campo dell’idrogeno. Siamo convinti – ha sottolineato il Presidente dell’ENEA Federico Testa- dell’importanza di accrescere gli sforzi nella ricerca e nel trasferimento tecnologico per supportare la creazione di una forte filiera industriale che consenta al nostro Paese di assumere un ruolo strategico e competitivo a livello europeo: proprio in questi giorni la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha sottolineato che l’idrogeno sarà una priorità in Next Generation Eu”.
L’accordo di collaborazione prevede la mappatura delle tecnologie, del know-how, dei settori hard to abate,dell’evoluzione tecnologica e dei processi industriali che utilizzano idrogeno e dei potenziali in termini di consumo e di capacità produttiva nel breve, medio e lungo termine. Inoltre, è prevista un’analisi approfondita della domanda e dell’offerta anche rispetto alle potenzialità di produzione e utilizzo in Italia di idrogeno clean e degli investimenti necessari per lo sviluppo di una filiera dedicata.
Più in generale l’alleanza fra Confindustria ed ENEA si propone di promuovere un rapporto più stretto e continuativo tra ricerca e sistema industriale per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, progetti e studi, nella più ampia prospettiva di un cambio di paradigma dei processi energetici, anche attraverso nuovi modelli progettuali, la reingegnerizzazione dei prodotti e degli impianti produttivi.
Roma, 25 gennaio 2021 – Confindustria, prima ancora di entrare nel merito del PNRR, in questo primo incontro con il Governo, ha posto quattro questioni prioritarie inerenti il metodo. A ispirarle è esclusivamente l’interesse nazionale affinché il PNRR, un’occasione storica e irripetibile per il Paese, raggiunga la massima efficacia.
La prima osservazione riguarda la mancata conformità con le linee guida indicate dalla UE e aggiornate venerdì scorso a seguito della consultazione tra Commissione, Governi e Parlamento Europeo. Le linee guida prescrivono infatti, in maniera puntuale, che ogni riforma strutturale e linea di intervento delle 6 missioni strutturali venga declinata secondo una stima precisa degli obiettivi quantitativi che si intende ottenere rispetto alle risorse impegnate. Questo perché la Commissione stessa possa verificarne l’attuazione, sia nell’arco della durata del Piano che negli step intermedi, scongiurando così il rischio di revoca dei fondi o, peggio ancora, la restituzione. Le riforme strutturali, infatti, devono essere quelle indicate da anni nelle raccomandazioni periodiche all’Italia, quindi prima di tutto quelle del mercato del lavoro, della PA e della giustizia e ogni intervento va progettato seguendo questa metodologia. Inoltre, la linea d’azione deve essere plausibile, alla luce dei risultati ottenuti dall’Italia negli anni precedenti con interventi nello stesso settore, e congruo rispetto ai principali effetti di sostenibilità sociale, ambientale e al quadro generale di finanza pubblica. Poiché, allo stato attuale, nel PNRR trasmesso al Parlamento non abbiamo riscontrato questa corrispondenza, Confindustria ha chiesto al Governo di procedere ad un affinamento del Piano per comprenderne gli effettivi impatti sul PIL.
La seconda osservazione è un effetto della prima poiché, in assenza di un quadro generale di priorità, compatibilità e obiettivi, ogni valutazione rischia di ridursi ad una mera somma di richieste, in nome dei diversi interessi economici e sociali.
Senza una stima chiara degli obiettivi sull’aumento dei tassi di occupazione - a partire da giovani e donne sulla diminuzione dei NEET, sull’aumento dei laureati, sulla diminuzione dei gap territoriali e di genere - non è possibile esprimere un parere sull’allocazione complessiva di risorse destinate agli obiettivi di sostenibilità sociale e di crescita della produttività.
La terza osservazione riguarda i temi che hanno un grande impatto sulla vita delle imprese.
Lo scorso luglio Confindustria ha trasmesso al Governo una proposta dettagliata che coniuga, in un unico obiettivo, la riforma degli ammortizzatori sociali e quella delle politiche attive del lavoro, aprendo al coinvolgimento delle Agenzie private. L’obiettivo della proposta è la valorizzazione del capitale umano e l’aumento dell’occupabilità, attraverso il potenziamento dell’assegno di ricollocazione e il contratto di espansione.
La scelta che riscontriamo nel Piano invece, non solo sembra essere quella di basarsi ancora essenzialmente sui Centri Pubblici per l’Impiego, ma, soprattutto, non viene indicata la direzione che il Governo intende intraprendere sulla riforma degli ammortizzatori sociali.
Altro capitolo essenziale è quello delle Infrastrutture. Prima di esprimersi sull’allocazione delle risorse, occorre chiarire il gap delle 35 misure attuative non ancora emanate e dei ripetuti interventi su tale materia fino al Decreto-legge Semplificazioni. Specie in questo ambito, infatti, l’efficacia dell’assetto organizzativo e la profonda revisione delle procedure della PA, al momento non declinate, risulta determinante.
La quarta osservazione è di ordine trasversale e riguarda la governance necessaria per una puntuale ed efficiente realizzazione del Piano, ad oggi non ancora delineata, che a nostro avviso dovrebbe prevedere modalità di confronto strutturato e continuativo con le parti sociali e un loro coinvolgimento lungo tutto il processo di esecuzione dei progetti.
Confindustria ha manifestato la piena disponibilità a continuare su questa metodologia di confronto al fine di rendere efficace e credibile il PNRR nell’interesse del Paese.
G20 BUSINESS SUMMIT: CONFINDUSTRIA, AL VIA IL
B20 TARGATO ITALIA
Giovedì
l’Inception meeting. Tra gli invitati John Kerry, inviato speciale del
Presidente Usa per il Clima
Roma,
19 gennaio 2021 –
Il d-day è fissato per giovedì 21 gennaio con l’Inception Meeting. E’ in questa
giornata che prenderanno ufficialmente avvio i lavori del B20, il più
autorevole fra gli Engagement Group istituiti dal G20. Riservato alle imprese e
alle loro associazioni di rappresentanza, quest’anno il B20 si svolgerà con la
regia di Confindustria, in prima linea per supportare la Presidenza italiana.
Sarà la Chair Emma Marcegaglia, nominata dal Presidente di Confindustria Carlo
Bonomi alla guida del B20, a coordinare i lavori e ad elaborare le proposte del
mondo economico ai leader politici. Un’edizione particolarmente importante
questa del 2021, che cade mentre le economie mondiali sono impegnate a
fronteggiare gli effetti della crisi pandemica e, contestualmente, sono attesi
importanti cambiamenti sullo scacchiere internazionale, che potrebbero
allentare le tensioni geopolitiche. Con l’arrivo del vaccino e l’auspicio che
la diffusione avvenga su larga scala e in tempi serrati, per il team del B20 le
sfide da cogliere quest’anno sono molto ambiziose: da quella del cambiamento
climatico, alla diffusione dell’innovazione, passando per la promozione della
sostenibilità, fino alla riduzione delle disuguaglianze. Obiettivi a cui si
ispira il claim scelto per questa edizione: “ridisegnare il futuro: includere,
condividere, agire”. Infatti, secondo il mondo del business, il 2021 dovrà
essere l’anno dell’avvio di una rigenerazione sociale, economica e ambientale a
livello mondiale, un processo che imprimerà un forte impulso alla crescita
economica.
“Questo G20 non
sarà una passerella, dobbiamo incidere e ci sono le condizioni perché questo
avvenga. Quando si è dovuto confrontare con le crisi, il G20 ha portato ai
risultati e alle proposte più efficaci. Oggi tocca a noi individuare le vie
d’uscite dall’emergenza”, ha detto Emma Marcegaglia.
Al tavolo del
B20, nato per formulare raccomandazioni di policy indirizzate alla
Presidenza di turno in diversi settori strategici, sono presenti 1000
delegati titolari dei Paesi G20, vertici delle multinazionali e 3000
partecipanti complessivi per una comunità d’affari che conta oltre 6,5 milioni
di imprese. L’intero processo opererà attraverso 8 Task Force composte
da circa 100 delegati ciascuna, coordinate dalla Chair Emma Marcegaglia e guidate
dai CEO delle più importanti aziende nazionali: Trade & Investment (Barbara
Beltrame); Energy & Resource Efficiency (Francesco Starace); Integrity
& Compliance (Patrizia Grieco); Employment & Education (Gianpietro
Benedetti); Digital Transformation (Maximo Ibarra); Finance &
Infrastructures (Carlo Messina); Health & Life Sciences (Sergio Dompé);
Sustainability & Global Emergencies (Claudio Descalzi).
La roadmap
prevede che tra febbraio e luglio ciascuna Task Force si riunisca con cadenza
mensile in teleconferenza per definire i contenuti del proprio policy paper e
le raccomandazioni da inviare al G20. Il 7-8 ottobre, a circa 3 settimane dal
vertice dei Capi di Stato e di Governo, si terrà il Final Summit B20 che vedrà
la consegna della “Dichiarazione Finale” al Premier italiano, in qualità di
Presidente di turno del G20. In parallelo, durante l’intero anno di presidenza,
il B20 assicurerà la propria presenza nei principali appuntamenti economici
internazionali e ai numerosi eventi che si terranno sotto l’egida del G20, in
Italia e all’estero.
Un selezionato
numero di CEO, rispettivamente italiani ed internazionali, assisteranno inoltre
la Presidente Marcegaglia, nell’indirizzo generale e nell’azione di advocacy
attraverso un Advisory Board, di cui fanno parte: Nerio Alessandri
(Technogym), Marco Alverà (Snam), Marco Bizzarri (Gucci), Alberto Bombassei
(Brembo), Sonia Bonfiglioli (Bonfiglioli Riduttori), Diana Bracco (Bracco),
Silvia Candiani (Microsoft Italia), Enrico Cereda (IBM Italia), Giuseppina Di
Foggia (Nokia Italia), Stefano Antonio Donnarumma (Terna), John Elkann (Exor),
Gabriele Galateri di Genola (Assicurazioni Generali), Francesco Giordano
(Unicredit), Carlo Giorgi (Amazon Web Services Italia), Marco Hannappel (Philip
Morris Italia), Sergio Marullo di Condojanni (Angelini Holding), Fabrizio
Palermo (Cassa Depositi e Prestiti), Alessandro Profumo (Leonardo), Pietro
Salini (Webuild), Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Ermenegildo Zegna
(Zegna).
A completare la
governance del B20 l’“International Advocacy Caucus”, un organismo composto da
amministratori delegati e leader aziendali dei paesi del G20, nominati dalla
presidenza B20. I membri agiranno come "ambasciatori del B20",
implementandone la visibilità attraverso le loro reti e portandone avanti le
istanze, anche nei confronti dei relativi governi nazionali.
Il programma dell’Inception Meeting prevede due momenti diversi e separati.
Nella prima giornata, il 21 gennaio, si svolgerà l’evento pubblico in
formato virtuale. Aprirà i lavori il Presidente di Confindustria Carlo
Bonomi insieme alla Chair del B20 Emma Marcegaglia. Parterre de rois
per l’evento inaugurale che vedrà tra gli ospiti, il Ministro dell’Economia Roberto
Gualtieri, l’inviato speciale del Presidente Usa per il Clima John
Kerry, il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il Commissario europeo
per l'economia Paolo Gentiloni e il vicepresidente della BEI Dario
Scannapieco. Seguiranno due sessioni di approfondimento, a cui prenderanno
parte rappresentanti di spicco del mondo della politica e delle Istituzioni e
amministratori delegati delle più grandi realtà aziendali, come Larry Fink,
CEO di BlackRock e Michael R. Bloomberg, fondatore di Bloomberg.
La
seconda giornata, a porte chiuse, i lavori delle task force entreranno nel
vivo. Sarà anche l’occasione per presentare il progetto “B20 Women
Empowerment Ambassador”, un’iniziativa sulla valorizzazione del ruolo della
donna, in continuità con l’organizzazione saudita del 2020 che l’aveva posta
come priorità. I componenti saranno individuati da ciascuna delle 8 task force
che indicherà al proprio interno 10 membri delegati a farne parte. Sarà Diana
Bracco a guidare questo team con una struttura dedicata che,
lavorando parallelamente alle task force, al termine del Business Summit
presenterà il proprio policy paper.