Il potenziale di mercato per il bello e ben fatto italiano nei mercati avanzati - maggio 2017

Esportare la dolce vita

Belli e ben fatti (BBF) sono i prodotti che uniscono bellezza e funzionalità, cultura e tecnologia. Un’arte in cui eccellono le imprese manifatturiere italiane che traggono ispirazione dal patrimonio storicoartistico tra i più ricchi del mondo e da un paesaggio tra i più affascinanti e variegati del pianeta.

 

Nel 2016 le vendite di cibo, moda e design BBF valgono 59 miliardi di euro nei 31 principali mercati avanzati, analizzati per la prima volta, e dove c’è ancora tanto spazio di crescita per prodotti ad alto valore aggiunto ed innovazione.

 

Quanto potenziale di espansione c’è ancora da qui al 2022 nei singoli mercati per ogni settore? Come si muoveranno i concorrenti? L’Italia del bello e ben fatto riuscirà ad aumentare le proprie quote? E cosa accadrebbe se almeno nei principali mercati riuscisse a erodere quote ai best performer nel segmento premium?

 

 

L’America, resta ancora un continente da scoprire per la maggioranza delle imprese esportatrici BBF. Come mai? Cosa cambierà con Trump? Come è riuscita la nautica da diporto italiana a conquistare la leadership in un mercato così complesso? Cosa sta facendo il Sistema Paese per aiutare le PMI a conquistare i clienti americani? Perché l’Italia è la più visitata dai cyber-turisti statunitensi? In che modo il turismo in generale può sostenere le vendite del BBF?

 

Ecco alcune delle domande che hanno guidato l’edizione 2017 di Esportare la dolce vita, l’annuale guida che CSC e Prometeia, con la collaborazione di Istat, elaborano per aiutare le imprese BBF a orientare le strategie di penetrazione nei mercati esteri.

 

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Riferimenti

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