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"Le imprese non temono l’altalena dei mercati e nemmeno le schermaglie con l’Europa. Quello che ci fa veramente paura è il clima di incertezza e di campagna elettorale continua che si respira nel Paese". Così Carlo Robiglio, presidente della Piccola Industria nell'intervista di oggi al Corriere di Novara.
"Quella del Governo è una manovra che punta poco sulla crescita e sulle imprese, sulla scuola e sulla formazione dei giovani". Invece sulla crescita bisogna scommettere e investire: chi l'ha detto che abolendo la "Fornero" si favoriranno nuove assunzioni? Secondo Robiglio "il grande tema del Paese sarebbe invece una forte scommessa sulla formazione, sullo sviluppo delle competenze tecnico scientifiche nei giovani. Argomenti sui quali, purtroppo, siamo sempre al palo e la notizia non bella, se confermata, è che anche l’alternanza scuola-lavoro potrebbe essere dimezzata. Sicuramente il meccanismo ha qualcosa da migliorare, ma depotenziarlo mi sembra un errore".
Sulle grandi opere dice: "sono una scelta imprescindibile per il futuro del Paese. Fondamentale per tenere agganciata l’Italia all’Europa e al mondo e renderla più competitiva. Senza contare che le grandi opere sono anche un’occasione di rilancio per l’economia, perché presuppongono investimenti".
Infine su Industria 4.0, - tema del convegno 'La trasformazione digitale di successo: le imprese si raccontano' organizzato dall'Associazione Industriali di Novara dove interverrà questo pomeriggio - spiega che non va fatto nessun passo indietro: "se, come sembra, questo provvedimento verrà mantenuto, non possiamo che esserne soddisfatti, perché finora ha avuto molti effetti positivi anche sulle piccole e piccolissime imprese "resilienti", che grazie ad “Industria 4.0 sono riuscite a cambiare pelle dopo la crisi. Riteniamo necessario continuare su questa strada".