Lavoro, Stirpe a Repubblica: Adeguare ammortizzatori sociali a emergenza post Covid

01 luglio 2020 | Vice Presidente

"Il decreto Dignità è stato pensato in un'epoca di ordinaria amministrazione, dunque l'obbligo delle causali andrebbe sospeso fino a quando non saremo fuori dall'emergenza economica", pertanto "se si vuole prorogare la moratoria dei licenziamenti deve esserci una sovrapposizione perfetta con la Cassa integrazione, altrimenti si creerebbe un mostro giuridico e molte imprese sarebbero costrette a chiudere".

Così il vicepresidente di Confindustria per il Lavoro e le relazioni industriali, Maurizio Stirpe, oggi in un’intervista a Repubblica.

“Confindustria – ha spiegato Stirpe – propone un ammortizzatore sociale Covid che consenta di sospendere per un massimo di 18-24 mesi il rapporto di lavoro, per tutto il periodo necessario a recuperare il mercato perduto. Durante la sospensione il lavoratore sarebbe assistito con gli strumenti attuali di integrazione del reddito. Al termine del periodo - se l’emergenza occupazionale è reversibile - entra in gioco il Mise con gli attuali strumenti fino al completo riassorbimento della crisi, altrimenti la gestione passerebbe al Ministero del Lavoro con altri strumenti, magari di politiche attive del lavoro. In questo modo, peraltro, sarebbe semplificata anche la funzione del Reddito di cittadinanza, che diverrebbe solo strumento temporaneo di contrasto alla povertà”.

Sul tema dei rinnovi di contratto, “Confindustria non chiede alcuna modifica del sistema di contrattazione stabilito con il Patto della Fabbrica. Noi – ha detto Stirpe - chiediamo che i rinnovi siano fatti esclusivamente sulla base di quell’intesa, senza tradirla. Il problema è che mentre stavamo implementando i contenuti del Patto ed eravamo ad un passo dalla conclusione del lavoro, il sindacato si è alzato dal tavolo ed ha ritenuto prioritario ed esclusivo il dialogo con il governo. Spero che il sindacato si renda conto e rinsavisca: siamo ancora in tempo”.

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