AUDIZIONI PARLAMENTARI

Osservazioni Atto 435 Emissioni industriali (+ focus Formaldeide)

21 settembre 2017



Senato della Repubblica - Commissione ambiente

PDL Class Action

25 luglio 2017



Confindustria ha assunto una posizione negativa sul provvedimento che stravolgerebbe il modello di class action vigente, introducendo diversi elementi di criticità, che renderebbero il giudizio di classe particolarmente gravoso per le imprese e incentiverebbero la litigiosità. Tra i punti più problematici:  l’ampliamento dell’ambito di applicazione, soggettivo e oggettivo, dell’azione di classe; la previsione di una fase per l’adesione dei singoli danneggiati all’azione successiva alla sentenza di accoglimento; l’introduzione di una serie di incentivi alla proliferazione dei contenziosi di classe e la previsione di deroghe ingiustificate alla ordinaria disciplina processuale.

Fiscalità ambientale

25 luglio 2017



Confindustria ritiene che occorra coniugare in modo organico la relazione tra esigenze di tutela ambientale e di sviluppo attraverso strumenti di fiscalità proporzionati al valore delle esternalità ambientali da evitare.

Inoltre, occorre evitare duplicazioni di forme impositive a carico delle imprese attraverso un’analisi preventiva del Total Tax Rate ambientale. Gli strumenti di fiscalità ambientale devono, altresì, presentare un elevato grado di certezza così da orientare in modo strategico ed efficace gli investimenti delle imprese.

L’audizione è stata anche l’occasione per richiamare casi specifici quali l'Emissions Trading System (ETS), la carbon tax, l'uso efficiente delle risorse, con particolare riferimento al settore delle bonifiche dei siti contaminati.


Poteri autorità antitrust

12 luglio 2017



Confindustria è favorevole alla proposta della Commissione UE che punta a rendere più efficace l’applicazione del diritto antitrust europeo, rafforzando la posizione istituzionale delle autorità nazionali per la concorrenza e assicurando l’allineamento dei sistemi procedurali e sanzionatori nazionali. Esprime però alcune considerazioni volte rafforzare i presidi di indipendenza, garantire un maggior grado di accountability, assicurare meccanismi di finanziamento coerenti con la funzione delle autorità. In tema di sanzioni, risulta critica l’impostazione adottata nei confronti delle associazioni di imprese che potrebbe perfino condurre a una grave limitazione dell’attività associativa in aperto contrasto con il dettato Costituzionale.


Riforma Enti previdenziali

04 luglio 2017



Confindustria condivide l’esigenza di procedere ad una riforma della governance degli enti previdenziali, in particolare di INPS ed INAIL. L’attuale assetto normativo non consente di individuare con chiarezza i confini tra le differenti competenze e non prevede regole di funzionamento che assicurino il pieno svolgimento dei differenti ruoli. Un’efficace riforma presupporrebbe un’attribuzione di competenze definite e l’individuazione di strumenti giuridici per assicurare la piena realizzazione delle prerogative dei diversi organi. Dovrebbe, inoltre, garantire una governance degli enti equilibrata, collegiale e trasparente, con la compresenza di un organismo di vertice costituito da personalità di comprovata esperienza, autonomia e indipendenza, affiancato da un Comitato di Indirizzo e Vigilanza dai poteri rafforzati.


Semplificazioni settore fiscale

27 giugno 2017



Alla luce delle numerose criticità, Confindustria ribadisce la necessità di agire tanto sul piano normativo quanto su quello amministrativo seguendo una strategia che ponga al centro il rispetto dei diritti del contribuente, già sanciti nel relativo Statuto e spesso ignorati. La posizione di Confindustria parte da un'analisi dei "vizi" alla base della complessità del sistema fiscale e richiama, attraverso esempi tratti dalla recente produzione normativa, casi di regolamentazione contrari all’ aspettativa delle imprese di un fisco più semplice, coerente e stabile.

Termovalorizzazione economia circolare

20 giugno 2017



Confindustria chiarisce l’importanza della gerarchia definita a livello europeo fin dal 2008 che individua un chiaro ordine di priorità di gestione di rifiuti, privilegiando l’attività di riciclo a quella di recupero di energia anche se non  sempre è possibile garantire che tutto il rifiuto (soprattutto quello ottenuto a valle di un processo di trattamento) possa essere destinato a recupero di materia. E’ fondamentale il ruolo della termovalorizzazione per un Paese, come l’Italia, fortemente dipendente dall'estero per le fonti energetiche primarie. Viene ribadita l'importanza di attribuire la giusta dignità ai processi di produzione energetica da rifiuti nell’ottica di favorire il processo di decarbonizzazione dell’economia e limitare il conferimento in discarica.

Ratifica del CETA

20 giugno 2017



Il CETA è parte fondante della strategia di politica commerciale dell’UE, sostenuta da Confindustria, volta a perseguire gli obiettivi di liberalizzazione attraverso l’avvio di negoziati bilaterali e/o regionali. Oltre alla liberalizzazione dei beni e dei servizi, include anche quella di importanti settori dell’economia tra cui gli investimenti, gli appalti pubblici, la proprietà intellettuale. L’accordo non indebolirà né modificherà la legislazione dell'UE in vigore in materia di sicurezza alimentare, sicurezza dei prodotti, protezione dei consumatori, salute, ambiente, protezione sociale e lavoro.

Statuto dei lavoratori e licenziamento illegittimo

31 maggio 2017



Confindustria esprime contrarietà sui due disegni di legge non solo per i loro contenuti ma, soprattutto, per l’impostazione che vorrebbero imprimere al mercato del lavoro, in contrasto sia  con il progressivo sforzo di riforma compiuto dal legislatore negli ultimi venti anni, sia con la linea condivisa dalle Parti Sociali con l’Accordo del 1° settembre 2016. Occorre, invece, un’accelerazione al processo avviato dal Jobs Act e per la transizione verso un sistema fondato sulla tutela del lavoratore “nel” mercato e basato sulle politiche attive.

Impatto sul lavoro della IV rivoluzione industriale

17 maggio 2017



La quarta rivoluzione industriale, incentrata sul digital manufacturing, determina importanti conseguenze sull’organizzazione del lavoro. Il massiccio inserimento di software e robot nei contesti produttivi, comporterà un’evoluzione delle competenze e delle professioni richieste.

Per vincere queste sfide occorre sviluppare high skills che combinino competenze tecniche, umanistiche e trasversali. Industry 4.0 necessita di una interconnessione di saperi fra le diverse aree tecniche interessate: meccanica, informatica, elettronica, elettrotecnica. Occorre potenziare le iniziative volte a garantire la formazione continua dei lavoratori in forza. E’ fondamentale ridefinire la relazione fra scuola e impresa, orientando la formazione delle figure professionali chiamate a presidiare i processi aziendali. E’ richiesto alla scuola uno sforzo per agganciare contenuti e metodi alle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro, per fare in modo che le competenze siano orientate alla tendenze di sviluppo del sistema produttivo. 

DL “manovrina”

02 maggio 2017



Confindustria condivide gli obiettivi di fondo del provvedimento ma ritiene di indicare al Parlamento alcuni elementi critici a danno del sistema produttivo. Si tratta in particolare delle misure in materia di entrate che, oltre a prefigurare un inasprimento del prelievo, comportano anche significative complicazioni sul fronte gestionale per le imprese (ad esempio, riduzione dei termini per esercitare il diritto alla detrazione dell’IVA).


DEF 2017

18 aprile 2017



La programmazione economico finanziaria per il nuovo anno si inserisce in uno scenario di ripresa dell'economia mondiale in cui l'Italia si trova a fronteggiare una restrizione programmata del Bilancio pubblico per circa 30 miliardi di euro cumulati nel triennio 2017-2020.
Confindustria ritiene che, risanare da un lato i conti pubblici e, dall’altro, sostenere lo sviluppo sia un obiettivo possibile solo proseguendo con determinazione sulla strada delle riforme strutturali (decontribuzione e detassazione del lavoro femminile e dei giovani, riduzione del cuneo fiscale, incremento degli investimenti pubblici, riassetto della PA) in un’ottica di miglioramento della competitività delle imprese e ripresa dell’economia a vantaggio della collettività, oltre che per beneficiare di maggiore flessibilità di bilancio dall'UE.


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