Si vince con la rapidità nel reagire ai cambiamenti

06 luglio 2015 |

"II nostro Paese potrebbe diventare protagonista nell'Industria 4.0 all'italiana, puntando all'innovazione di processo e prodotto". È questo il modello che propone Alberto Baban, Presidente della Piccola Industria di Confindustria, intervistato dal Sole 24 Ore. Insomma una via alternativa "allo schema rigido che piace tanto ai tedeschi, fatto da più produttività e da una ricerca finalizzata esclusivamente al miglioramento del processo produttivo". Meglio puntare invece "a una commistione tra ricerca, tecnologie della fabbrica intelligente e meccatronica, settori dove siamo leader mondiali".

 

Quali sarebbero i vantaggi? In futuro i mercati cambieranno sempre più velocemente. Con un modello flessibile e reattivo conterà la rapidità nel sapere reagire ai cambiamenti. Qui il "made in Italy" potrà guadagnare nuove quote grazie a qualità, ricerca e innovazione a 360 gradi e non dovremo confrontarci con i tedeschi.

 

Il made in Italy è ancoraun valore? Assolutamente sì. La nuova manifattura che dobbiamo promuovere per l'appunto è quella che incrocia le nuove tecnologie digitali con le competenze della manifattura tradizionale ed è capace di comunicare efficacemente il proprio valore.

 

Resta il fatto che la stragrande maggioranza del tessuto manifatturiero nazionale è composto da Pmi sottocapitalizzate, alle prese con il credit crunch e con gli impianti sottoutilizzati. Non è facile trovare chi ha la capacità di fare nuovi investimenti.  Qui entrano in gioco i cluster, l'evoluzione dei distretti. In questi ecosistemi c'è una media azienda che ha l'accesso al mercato o esercita il ruolo di capofiliera. È lei che trasmette la capacità di fornire innovazione agli altri player, aloro voltasupportati e aiutati dal rating di filiera. E un modello aggregativo che sostiene le filiere e il sistema produttivo.

 

Per agevolare la trasformazione digitale della propria industria la Germania è in grado di offrire risorse economiche importanti e ha pianificato progetti pluriennali. In Italia la situazione è agli antipodi. La primavera ha portato misure come il riconoscimento delle Pmi innovative e le agevolazioni contenute nell'Investment Compact. È un primo passo, ma nella prossima legge di stabilità si potrebbe puntare aprovvedimenti più incisivi come le agevolazioni fiscali e il credito d'imposta.

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