Di Stefano al 52° convegno di Rapallo: il sogno europeo è l'industria. Un piano 5.0 per programmare gli investimenti

24 giugno 2023 | Vice Presidente

"All'Europa serve un nuovo corso. Serve cambiare mentalità, passando da follower a leader, ponendosi un obiettivo fondamentale: diventare first mover nei settori cardine dell'innovazione. Il tatticismo dei Paesi membri strangola le Istituzioni e gli strumenti europei. Frammentazione non è mai sinonimo di forza, ma sempre di  debolezza. Il sogno europeo è anche il sogno della libera industria europea". Così il presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, aprendo il tradizionale convegno di Rapallo.

 

"L'incertezza è molto alta e all'orizzonte vediamo dei rischi. La congiuntura economica è complessa". Ai politici e alle istituzioni che interverranno, ha continuato Di Stefano, "non faremo liste della spesa e non chiederemo mancette. Chiederemo conto, invece, di come vengono utilizzate le risorse dello Stato, e delle loro ricadute. Dei risultati che l'Italia sta ottenendo in Europa". "La macchina dello Stato è in panne da anni e dobbiamo rivolgerci a voi, che oggi ne siete alla guida. Quindi chiariamoci: non ci accontenteremo di ascoltare rimpalli di responsabilità, né sul presente né sul passato".

 

Sul Pnrr l'invito è ad una decisa attuazione, con "sforzi che assomiglino più a uno scatto di Formula 1 che a una gara fra tricicli", ha affermato Di Stefano, osservando come sia "un banco di prova per tutta l'Unione".

"Ci appelliamo con decisione a tutti i rappresentanti dell'arco parlamentare: le riforme e le misure che fanno bene all'Italia escano dal novero delle battaglie identitarie, perché è in gioco il bene comune e il futuro degli italiani di domani. Ancora di più quando si ragiona di riforme istituzionali: le regole di funzionamento dello Stato si decidono insieme".

 

Sull'evasione fiscale il presidente dei Giovani si è appellato "con forza il Governo ad alzare l'asticella", a cui ha rivolto alcune proposte. "Un piano almeno quinquennale per l'Industria 5.0 per consentire una pianificazione degli investimenti. Con meccanismi applicativi chiari, semplici e stabili nel tempo e con risorse congrue". Questo "farà bene al Paese, non solo alle imprese, perché al centro di Industria 5.0 ci sono le persone e le conoscenze" ha aggiunto Di Stefano. "Sono sempre le competenze a generare posti di lavoro di qualità. E occorre spezzare il "circolo vizioso" tra bassa preparazione del capitale umano, contesto inefficiente, e bassi salari, come riflesso della bassa produttività. "Che la settimana lavorativa sia lunga o corta, il nodo resta sempre la produttività. Se questa non cresce, non ci sarà salario minimo che tenga, per quanto giusto".

 

Infine la proposta su un bond dedicato alle nuove imprese: "Per i giovani che tirano su un'azienda da zero, o che hanno già iniziato e vogliono farla crescere, chiediamo al Governo di agire per promuovere l'accesso degli imprenditori under40 a strumenti di finanza alternativa. In particolare, sostenendo lo sviluppo di operazioni di basket bond. Occorre rafforzare la garanzia di prima perdita del Fondo di garanzia per le Pmi, abbassando la soglia minima delle emissioni garantibili ad almeno 500mila euro dagli attuali 2 milioni. "Si dovrebbe, poi, introdurre un incentivo a copertura dei costi legati all'emissione, quali le fee dell'arranger, le spese per la prima revisione del bilancio e il costo per l'ottenimento del rating. Ciò consentirebbe di rendere l'emissione davvero accessibile anche a imprese giovani di piccole dimensioni. Facciamolo, il prima possibile", ha concluso Di Stefano.

 

Leggi in allegato le Tesi dei Giovani Imprenditori


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