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Robiglio al Sole 24 Ore – Rafforzare le filiere per far crescere le Pmi

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Robiglio al Sole 24 Ore – Rafforzare le filiere per far crescere le Pmi

03 novembre 2021 | Vice Presidente, Piccola Industria


“Multinazionali diffuse”, così il Presidente della Piccola industria di Confindustria Carlo Robiglio, in un’intervista su Il Sole 24 Ore, ha definito il nuovo modello di filiera a cui devono guardare le Pmi. Un sistema integrato, costituito non solo da relazioni commerciali, ma dove vengono condivisi elementi immateriali, tecnologici, finanziari, valori e modelli di business. Le piccole imprese insieme alle medie e alle grandi, unite per far fronte alla competizione globale. Un rapporto che va oltre la fornitura e diventa un moltiplicatore di competitività ad ampio raggio, rafforzando il sistema imprenditoriale.

“Bisogna essere sempre più integrati come imprese in una logica di sistema. La competizione è globale e tutte le aziende, grandi, medie e piccole, devono rafforzarsi per dare all’Italia uno sviluppo solido e duraturo”, ha sottolineato Robiglio. “Crescere insieme” è infatti lo slogan che ha scelto per il Forum della Piccola industria che si terrà sabato 6 novembre ad Alba, capitale della cultura d’impresa 2021. “Due termini evocativi, che contengono la sfida che dobbiamo affrontare: creare un ecosistema in grado di far crescere la piccola impresa e quindi il paese. Nella competizione internazionale anche le grandi rischiano di essere schiacciate, quindi devono rafforzarsi così come si deve rafforzare tutta la filiera di medie e piccole aziende. Un processo che parte dal basso”.

Secondo il Presidente delle Piccola Industria per le Pmi si tratta di un impegno economico, ma non solo: “è quel cambiamento culturale su cui mi sono impegnato in questi anni alla guida della Piccola. Nel diffondere la consapevolezza che occorre investire in brevetti e marchi, formazione e competenza. Attraendo talenti e dando spazio ai manager. Cioè occorre valorizzare quegli elementi intangibili ancora poco diffusi nel tessuto delle nostre piccole imprese”.

Un cambiamento che il governo dovrebbe agevolare: “la marcia indietro sul patent box è un errore, è uno strumento che ha funzionato”, ha detto Robiglio, tornando anche sulla necessità di tagliare in maniera decisa il cuneo fiscale e contributivo e di mettere in campo interventi per la patrimonializzazione delle imprese.

In un contesto come quello attuale in cui il pil cresce, anche oltre le attese, ma le sfide che le imprese devono affrontare sono complesse - dalla transizione ecologica e digitale al caro energia e alla scarsità di materie prime – quello della filiera è un modello vincente. “È un circolo virtuoso che si crea tra grandi, medie e piccole, un modello italiano che deve andare al di là della fornitura e diventare una spinta alla crescita. La piccola impresa ha bisogno di essere sostenuta nell’investire in nuovi processi, innovazione, marchi, brevetti, aumentare le proprie competenze. La filiera diventa un ecosistema dove dalla grande impresa, attraverso la media, arriva alla piccola lo stimolo a mettersi in discussione, migliorare processo e prodotto, innovare e trasformarsi. In poche parole, crescere. E contribuire, dal basso, alla competitività della grande azienda, fornendo prodotti sempre più innovativi”.

Secondo Robiglio in questo ecosistema “ci sono già molti casi di grandi imprese champions che si impegnano nel sostenere la filiera, nell’alimentare, nell’automotive e altri settori. In questo nuovo approccio va superato il concetto della semplice fornitura e dell’esclusiva, bisogna entrare nella logica di far crescere la piccola industria. Inoltre in un ecosistema come quello di una multinazionale diffusa non si è costretti in un perimetro, si entra a far parte della grande filiera globale, dove l’eccellenza del singolo diventa fattore di successo per tutta la filiera. Sabato, nel convegno, saranno presentati alcuni esempi. E’ un processo in atto, si tratta di diffonderlo e di consolidarlo”.

Robiglio, poi,  fotografando il sistema delle Pmi dopo due anni di pandemia, ha spiegato: “il sistema imprenditoriale è il protagonista della crescita, ha reagito e questo dimostra la sua forza. Ma il percorso di rafforzamento delle piccole imprese con il Covid si è arrestato, le aziende hanno dovuto attingere alle risorse proprie per stare sul mercato. E la situazione internazionale con l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia rende il percorso più difficile, proprio in questa fase in cui sono necessari ancora più investimenti per la transizione green e digitale. Qui entrano in gioco soggetti come le banche e il governo. Alcune banche hanno introdotto il rating di filiera, come ha fatto Intesa Sanpaolo che sarà presente sabato al convegno, dando valore agli elementi intangibili che vanno oltre i numeri del conto economico. Nella legge di bilancio auspichiamo che arrivino misure adeguate, che possano sostenere la crescita”.

Infine, il presidente della Piccola ha affrontato il tema della manovra: “Il taglio del cuneo fiscale e contributivo è una priorità, perché si metterebbero più soldi in tasca agli italiani riducendo al contempo il costo del lavoro per le imprese, verrebbero liberate più risorse per gli investimenti. Sul patent box, è stato fatto un errore, pertanto auspichiamo che il Governo torni sui suoi passi e non confermi l’abrogazione di una misura che ha funzionato. Inoltre servirebbero misure per favorire le aggregazioni di imprese e la patrimonializzazione, riducendo i costi per la quotazione in Borsa e rendendo più efficace la ricaduta delle risorse dei Pir nel sistema delle piccole imprese”.


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