Panucci all'Huffpost: Programmare riapertura graduale delle attività economiche

04 aprile 2020 |


I dati drammatici sulla diffusione del contagio, sul numero di vittime, sui guariti, sull’incidenza territoriale sono sotto gli occhi di tutti. In questi ultimi giorni assistiamo con sollievo a qualche miglioramento che non deve indurci ad abbassare la guardia, ma deve essere uno stimolo per adottare presidi rigorosi e pianificare per tempo e in maniera efficace la fase di ripartenza.

Il 31 marzo il nostro Centro Studi ha presentato le previsioni economiche, stimando una perdita di 10 punti di PIL sul primo semestre di quest’anno.

Nel nostro rapporto viene inoltre quantificata in meno 0,75% di PIL ogni settimana ulteriore di chiusura, pari a 13,5 miliardi. Una stima prudente, visto che l’IFO, autorevole istituto di ricerca economica tedesco, in un paper diffuso l’altro ieri, ha valutato in 0,80% l’impatto sul PIL per ogni settimana di blocco della produzione in Italia.


Così il Direttore Generale Marcella Panucci all’HuffingtonPost.


È quindi evidente come siano urgenti misure a sostegno della liquidità delle imprese, così come è urgente pianificare una ripresa delle attività economiche, coerentemente con le esigenze di tutela della salute e con le indicazioni della comunità scientifica.

In queste settimane sono state adottate misure non convenzionali di limitazione delle libertà personali per tutelare un bene superiore che è la salute. Allo stesso modo occorrono misure non convenzionali sul piano economico per salvare i posti di lavoro.

Servono misure che, da un lato, garantiscano che la liquidità arrivi alle imprese, attraverso un potenziamento delle garanzie pubbliche per la concessione di credito da parte delle banche, finanziamenti agevolati, un’accelerazione dei rimborsi fiscali. Dall’altro bisogna evitare di drenare liquidità dalle imprese, quindi sospendere i pagamenti fiscali e contributivi, rifinanziare gli ammortizzatori sociali, ecc.

A questo deve aggiungersi una pianificazione seria della riapertura delle attività economiche. Molti sono stati i contributi negli ultimi giorni da parte di esperti, scienziati, economisti, rappresentanti delle forze sociali, sia in Italia che all’estero. Lo stesso IFO, insieme alla Society of German Natural Scientists and Physicians (GNSP), ha pubblicato ieri una nota in cui suggerisce una via d’uscita dall’emergenza, allentando gradualmente e in modo differenziato le restrizioni.

Bisogna ragionare da subito sulle ipotesi da mettere in campo già a partire dal prossimo 13 aprile.

Attraverso una stretta collaborazione tra associazioni imprenditoriali e sindacati si deve assicurare nelle imprese che riavviano l’attività l’applicazione rigorosa del Protocollo per la sicurezza, siglato lo scorso 14 marzo. Il Protocollo è, soprattutto, uno strumento attivo per la prevenzione del contagio. Prevede, ad esempio, la possibilità di monitorare lo stato di salute dei lavoratori, il rispetto di distanze di sicurezza, l’uso di mascherine e dispositivi di protezione. In questo senso è importante l’accordo che la Piccola Industria di Confindustria ha siglato con il Commissario Arcuri nell’ambito del Progetto Gestione Emergenze per garantire la disponibilità di questo prodotti alle imprese.

Dobbiamo avere la consapevolezza che una sospensione prolungata e generalizzata delle attività economiche non è sostenibile e che salute e lavoro non sono in conflitto tra loro, ma devono sostenersi a vicenda per garantire il benessere sociale.




start portlet menu bar

Programmi europei a gestione diretta 2014-2020

Display portlet menu
end portlet menu bar
Dove siamo
Complementary Content
${loading}