Baroni a La Stampa: sulle grandi opere troppe discussioni, sostenere gli investimenti per la trasformazione green e digitale

18 aprile 2023 | Vice Presidente, Piccola Industria


“L' eventuale chiusura di 18 anni del traforo del Monte Bianco avrà un impatto cumulato pari al 10 per cento del Pil valdostano. Prima la pandemia, poi la guerra, l'inflazione e ora le chiusure” così Giovanni Baroni, presidente Piccola Industria intervistato da La Stampa Nord Ovest in occasione del convegno «Overview Pmi italiane — Focus sulla Valle d'Aosta» organizzato dalla Piccola Industria di Confindustria Valle d’Aosta con al centro il tema delle infrastrutture. I cantieri che si fermano e poi riprendo sono “un segno di debolezza delle politiche centrali, ostaggio di localismi. Anacronistico: oggi non si parla neanche più di singoli paesi ma di un continente, l'Europa. Dobbiamo abbattere gli ostacoli, costruire ponti, strade gallerie, dorsali digitali. Sono le infrastrutture che uniscono e integrano”.

 

E sull’ipotesi della realizzazione di una doppia canna del traforo sul versante italiano ha detto: “il problema non è la seconda canna ma quei tre mesi per 18 anni senza tunnel. Incomprensibile che le politiche centrali siano inermi rispetto a logiche strettamente locali. Anche la Francia avrà ripercussioni negative. La doppia canna non porterà più traffico, anzi decongestionerà quello che c'è, dando più sicurezza per i trasporti di prodotti pericolosi”.

 

Baroni si è soffermato poi sull’emergenza investimenti: “c'è grandissima incertezza. Negli Stati Uniti il presidente Biden ha varato l'Ira, piano di sovvenzioni contro l'inflazione e per favorire tecnologie ecosostenibili. Provviste a fondo perduto, altre a tassi molto bassi. Noi avevano il 4.0 che aveva consentito investimenti in macchinari. È stato depotenziato. Ora si parla del 5.0 con obiettivo la sostenibilità che richiede maggiore sforzo finanziario. Il nostro paese è in ritardo, sia per le grandi riforme con il Pnrr, sia nel settore privato. Bisogna creare condizioni di crescita, oltre a semplificare la burocrazia. Le imprese non spuntano  come funghi, si indirizzano dove c'è attrazione internazionale, società dinamiche e competenze. Mostre, eventi, scambi con la scuola, l'università”.

 

Per il presidente della Piccola Industria il futuro ha al centro il green e la tecnologia digitale: “proprio per questo come Piccola Industria abbiamo lanciato insieme a Anitec-Assinform un roadshow biennale per incontrare sui territori le aziende sul tema intelligenza artificiale. Abbiamo fatto tappa a Verona e Bari, e il 6 giugno saremo a Torino”. Inoltre, “essere sostenibili significa anche dare attenzione al sociale. Prendiamo l'automotive cui il Nord-Ovest è molto interessato. L'approccio dell'Unione europea è da dittatura tecnologica, imponendo solo l'elettrico. Se l'obiettivo è non inquinare, si può raggiungerlo in varie forme. Anche le scelte politiche devono essere sostenibili”.

 


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