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"Ricordo con grande commozione Vittorio Merloni e ricordo soprattutto i suoi grandi insegnamenti. Li ricordo come imprenditore e presidente di Confìndustria". Queste le parole del presidente Vincenzo Boccia che si è soffermato a lungo ieri nella camera ardente nella storica fabbrica di Albacina di Fabriano per l'ultimo saluto a Vittorio Merloni, insieme a moltissime persone, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni, concittadini.
"Era un industriale geniale, che sapeva usare cuore e testa. Agiva con intelligenza e grande umanità. Mai di pancia. La sua era un'umanità pensata, ragionata, generosa e visionaria", ha continuato Boccia, che ha ricordato il periodo in cui Merloni è stato numero uno degli industriali, sottolineando che "grande è stata la sua eredità storica per Confindustria".
"Vittorio ha aperto a una Confìndustria democratica. Della quale il confronto e la dialettica sono l'anima e il motore. Una Confindustria aperta e inclusiva. Fatta di imprese piccole, medie e grandi. Di un capitalismo moderno, che si confronta al suo intemo e che vuole proporre soluzioni con coraggio e senza timidezze. Una Confindustria consapevole del suo ruolo e pronta a esercitarlo nell'interesse di imprese e paese".