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Ieri la Commissione europea ha presentato il suo piano d'azione di riforma dell’attuale sistema dell’IVA comunitaria. L’obiettivo del piano di azione è di rendere il sistema dell’IVA comunitaria più semplice, maggiormente in grado di prevenire e contrastare le frodi e più favorevole all’attività di impresa.
Secondo la Commissione europea, infatti, le attuali norme comunitarie devono essere aggiornate con urgenza per sostenere al meglio il mercato unico, facilitare gli scambi transfrontalieri e stare al passo con la tendenza alla digitalizzazione e alla mobilità, che caratterizza l’economia odierna.
Il piano d’azione delinea un percorso che si articola in diversi interventi:
Di seguito si fornisce una sintesi dei diversi interventi proposti dalla Commissione europea.
In merito al primo punto, la Commissione osserva come l’attuale sistema dell’IVA per il commercio transfrontaliero, entrato in vigore nel 1993, fosse inteso come sistema transitorio e che tale sistema, per le sue caratteristiche intrinseche, lascia eccessive possibilità di porre in essere operazioni fraudolente. Pertanto, nel 2017 la Commissione intende presentare una proposta per norme definitive riguardanti uno spazio unico europeo dell’IVA. In base alle nuove norme, le cessioni intracomunitarie di beni continuerebbero ad essere tassate in base alle aliquote dello Stato membro di destinazione (“principio di tassazione a destinazione”), come avviene attualmente, ma la riscossione delle imposte cambierebbe gradualmente avvicinandosi a un sistema maggiormente in grado di resistere alle frodi. Allo stesso tempo, entrerebbe in funzione un sistema di sportello unico che garantirebbe un sistema più semplice di riscossione dell’IVA per le imprese e un sistema più solido di raccolta delle entrate per gli Stati membri.
Le frodi transfrontaliere a danno dell’IVA privano gli Stati membri di vaste entrate fiscali. Le stime indicano, secondo la Commissione europea, che il futuro sistema dell’IVA potrebbe ridurre le frodi transfrontaliere di un importo pari a circa 40 miliardi di EUR (ossia dell’80%) all’anno. Nel corso dell’anno la Commissione proporrà, quindi, misure per rafforzare gli attuali strumenti utilizzati dagli Stati membri per lo scambio di informazioni in materia di IVA.
In base alla disposizioni oggi vigenti gli Stati membri possono applicare le aliquote ridotte IVA solo alle cessioni di beni ed alle prestazioni di servizi che figurano in un elenco (fatta eccezione, per alcune fattispecie derogatorie che derivano dalla c.d. clausola di stand still).
La Commissione prevede di modernizzare il quadro in materia di aliquote IVA e lasciare più flessibilità agli Stati membri in futuro, proponendo due opzioni:
In entrambi i casi, verrebbero mantenute le aliquote ridotte attualmente applicabili in base alla c.d. clausola di stand still.
Il sistema dell’IVA attualmente applicato al commercio elettronico transfrontaliero è complesso e dispendioso sia per gli Stati membri sia per le imprese.
Secondo la Commissione, inoltre, le imprese dell’Unione Europea sono in una condizione di svantaggio competitivo poiché alcuni operatori di paesi terzi possono introdurre nell’Unione Europea beni esenti da IVA. La complessità del sistema rende inoltre difficile per gli Stati membri garantire un’applicazione corretta ed uniforme delle regole.
Per questi motivi, la Commissione europea presenterà entro la fine del 2016 una proposta legislativa per modernizzare e semplificare l’IVA nell’ambito del commercio elettronico transfrontaliero nel quadro della strategia per il mercato unico digitale. Nell’ambito di tale proposta, la Commissione intende anche adottare delle misure volte a garantire che le pubblicazioni online possano beneficiare delle aliquote ridotte applicabili alle pubblicazioni cartacee.
In una seconda fase, nel 2017, la Commissione presenterà un pacchetto di semplificazione dell’IVA che intende sostenere la crescita delle PMI rendendo loro più facile operare in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea.
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La Commissione chiederà al Parlamento europeo e al Consiglio, con il sostegno del Comitato economico e sociale europeo, di fornire un chiaro orientamento politico sulle scelte tratteggiate nel piano d’azione e di confermare il loro appoggio alle riforme delineate.
Nel 2016 e 2017 la Commissione presenterà proposte su tutte le questioni sollevate.
Si allega il piano d’azione. Maggiori informazioni sono reperibili nella specifica sezione dedicata all’ “Action Plan on VAT” del sito internet della DG TAXUD della Commissione europea.