Nel giorno della Festa del Lavoro, il Corriere della Sera ha pubblicato un’ampia intervista al presidente Giorgio Squinzi, che a fine maggio passerà il testimone a Vincenzo Boccia.
Tanti gli argomenti affrontati: i quattro anni, impegnativi, alla guida di Confindustria; le prossime sfide al Sole 24 Ore, di cui sarà presidente; gli scenari politici che lo “preoccupano”; l’Europa indebolita, in bilico tra rigore e crescita; le riflessioni su un’industria alle prese con le conseguenze di una crisi difficilissima e sul mondo del lavoro: "non essere riuscito a fare un accordo con il sindacato è il mio cruccio. L'idea che mentre il mondo cambia velocemente noi non ne seguiamo i ritmi nuovi, lo vedo come un danno per i lavoratori e le imprese".
Sullo sfondo, l’ottimismo di sempre su un mondo produttivo fatto di tante eccellenze, sugli italiani, “i giovani sono preparatissimi e contesi all’estero”, e su un Paese che ha tutte le carte in regola per “tagliare il traguardo di nuovi successi”.
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