Squinzi: "La sfida è costruire una nuova visione delle imprese"
Squinzi: "La sfida è costruire una nuova visione delle imprese"
11 aprile 2016 | Confindustria
Per vincere la sfida della nuova rivoluzione industriale basata sull'innovazione e la creatività, Confindustria avrà il compito di "individuare le migliori politiche per favorire il salto di qualità di tutto il sistema industriale" e costruire nell’opinione pubblica l’immagine "di un’industria come sistema di intelligenze, vero e proprio punto di riferimento insostituibile".
Giorgio Squinzi conclude il Biennale del Centro Studi di Confindustria soffermandosi sulla necessità di combattere quella cultura anti-impresa che ancora è radicata nel Paese e gli ostacoli noti, che vanno dalla burocrazia al fisco. Bisogna cambiare in ogni campo, perché "piaccia o non piaccia, l’innovazione genererà la necessità di nuovi ruoli e nuove modalità" anche nelle relazioni industriali. E quindi il mondo sindacale è chiamato a un "nuovo sforzo" sui "temi fondativi dell’azione negoziale, che vanno collegati alle prospettive e alla configurazione delle fabbriche del futuro".
Un testimone il presidente Squinzi passa al suo successore: "a Vincenzo Boccia lascio il compito, non semplice, del confronto che dovrà portare fuori dalle liturgie del secolo scorso", perché Industria 4.0 richiederà "inevitabilmente al sindacato di conciliare le modalità del confronto con il tempo sempre più rapido con cui si compiono le scelte industriali".
Squinzi, in chiusura, ha parlato anche dei quattro anni alla guida di Confindustria, un'esperienza che gli ha dato modo di "comprendere la realtà, non solo economica, del Paese, come mai prima". "Vi incoraggio di tutto cuore - ha detto dal palco delle Fiere di Parma, senza nascondere la commozione - a proseguire nel nostro bellissimo impegno, fatto di tante soddisfazioni e di qualche delusione nel nostro quotidiano e inesauribile atto di essere sempre imprenditori, tesi sempre con la responsabilità che ci contraddistingue a fare più grandi e migliori le nostre imprese e il nostro paese". E la platea gli ha risposto tributandogli una standing ovation e un applauso "interminabile".