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Lo scorso 31 marzo, la Conferenza Stato-Regioni e delle Province Autonome ha espresso parere positivo in merito a due importanti provvedimenti di riforma della portualità nazionale:
Con riferimento al primo provvedimento, la Conferenza Stato-Regioni ha subordinato il proprio parere a due condizioni: 1) l’accoglimento da parte del Governo di specifici emendamenti ed, in particolare, la possibilità dell’inserimento di altri scali portuali o lo spostamento dei quelli previsti nelle costituende AdSP (individuate nell’allegato A), nonché la possibilità del mantenimento dell’autonomia amministrativa delle Autorità Portuali soppresse per un periodo transitorio non superiore a 36 mesi 2) l’impegno del Governo di individuare, d’intesa con le Regioni - entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto legislativo - nell’ambito di un tavolo tecnico istituito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, soluzioni normative ai specifici temi per l’efficace attuazione delle finalità del decreto-legislativo nonchè degli obiettivi strategici del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica.
Per quanto attiene il secondo provvedimento, il passaggio formale in Conferenza Stato-Regioni si è reso necessario a seguito della sentenza Corte costituzionale del 17 novembre 2015, n. 261/2015, che aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale del sopra citato articolo 29, nella parte in cui non aveva previsto adeguate forme di coinvolgimento delle Regioni. Tale Conferenza, nel valutare “meritevoli d’interesse l’impianto e le finalità del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica” ha prodotto specifiche osservazioni da parte delle singole Regioni.
In allegato la documentazione della riunione sui punti all’odg citati.