COMUNICATI STAMPA

 

·    Previsto il versamento di un importo di 30 milioni di euro nel capitale de Il Sole 24 Ore;
·    Confindustria resterà azionista di maggioranza;
·    Proposte misure per la modernizzazione della governance del Gruppo editoriale e a garanzia dell’indipendenza del giornale.


Il Consiglio Generale di Confindustria ha approvato oggi la proposta formulata dal Presidente Vincenzo Boccia per la partecipazione all’operazione di aumento di capitale de Il Sole 24 Ore SpA. La deliberazione prevede il versamento di un importo di 30 milioni di euro nel capitale della società, nell’ambito di una manovra finanziaria complessiva di 70 milioni di euro. 

 

L’operazione varata dal Consiglio Generale è sostenibile dal punto di vista finanziario per Confindustria e coerente con il mandato del Comitato dei Saggi, i quali – al momento della designazione del Presidente – stabilirono che Confindustria avrebbe dovuto mantenere la maggioranza del capitale. Infatti, l’operazione permetterà alla Confederazione di detenere il controllo di diritto sulla società.

 

Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha dichiarato: “Il Sole 24 Ore ha un ruolo centrale nella cultura economica e industriale del Paese ed è una voce indipendente e autorevole della democrazia italiana, oltre ad essere fondamentale nella missione istituzionale e statutaria di Confindustria come ponte tra le imprese e il Paese. Le misure proposte oggi dal Consiglio Generale sono rivolte al sostegno del piano industriale proposto dal management della società e alla modernizzazione del suo modello gestionale, oltre che a evidenziare l’importanza del ruolo di Confindustria in quanto azionista di maggioranza”.

 

All’operazione di aumento di capitale è stata affiancata la proposta di presìdi di governance per assicurare il rispetto degli obiettivi del piano industriale da parte del CdA de Il Sole 24 Ore. Tali innovazioni permetteranno, inoltre, di allineare la società alle best practice del settore a livello internazionale. Il Consiglio Generale ha infatti auspicato che venga confermata l’articolazione dei poteri attribuiti a presidente e amministratore delegato del Gruppo, abbandonando definitivamente il precedente assetto “duale” e delegando il ruolo operativo al solo amministratore delegato. 
Secondo Confindustria, il CdA dovrà poi ampliare le proprie prerogative, pronunciandosi in ultima istanza su nomine, revoche ed eventuali licenziamenti delle prime linee aziendali, previo parere del Comitato per le nomine e le remunerazioni. 

 

Infine, il Consiglio ha ritenuto strategici altri due presidi: il primo, l’attribuzione al Comitato controllo e rischi del compito di monitorare l’attuazione del piano industriale, riferendo periodicamente al CdA; il secondo, l’istituzione di un Comitato interno al CdA preposto alla verifica della mission editoriale de Il Sole 24 Ore, in coerenza con la promozione della cultura economica e industriale.

Il Consiglio Generale di Confindustria riunitosi oggi ha approvato all’unanimità il progetto di bilancio al 31 dicembre 2016, che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea del 23 maggio prossimo. 

 

Il bilancio 2016 chiude con un avanzo della gestione operativa e finanziaria di euro 9.308 a seguito dell’attuazione di importanti azioni di razionalizzazione dei costi gestionali. Nel corso dell’esercizio sono stati realizzati progetti straordinari che genereranno una riduzione dei costi del 2017 di circa 3 milioni di euro.

 

Nel bilancio 2016 Confindustria, in aderenza ai principi contabili OIC 9 e OIC 21, ha eseguito l’analisi del valore della partecipazione detenuta nel Gruppo Sole 24 Ore (impairment test). Tale analisi è stata effettuata con il supporto di un advisor esterno, Deloitte Financial Advisory, che ha provveduto in aderenza ai principi contabili di riferimento ad effettuare una stima del valore della partecipazione attraverso il metodo del Discounted Cash Flows. Conseguentemente, il valore della partecipazione nel bilancio di Confindustria al 31 dicembre 2016 risulta pari a 68,9 milioni di euro.

Per la nostra industria si aprono grandi opportunità: il mercato canadese è determinante per numerosi settori.

 "Dopo un percorso controverso che rischiava di minare l’efficacia di un accordo commerciale strategico per l'industria italiana, il voto di oggi rappresenta un importante traguardo per le imprese europee e canadesi". Così Lisa Ferrarini, vicepresidente per l'Europa di Confindustria, sul voto in plenaria del Parlamento Ue, che apre la strada all'attuazione dell’accordo CETA.

 

"Con il vento del protezionismo che soffia sempre più forte era fondamentale che l'Europa battesse finalmente un colpo in favore del libero commercio - prosegue la Ferrarini - Per la nostra industria si aprono grandi opportunità: il mercato canadese è determinante per numerosi settori. L'abbattimento dei dazi è solo il primo e più immediato risultato, perché il CETA aprirà i mercati degli appalti pubblici; abbatterà ostacoli tecnici non tariffari; assicurerà maggiore apertura agli investimenti e garantirà più tutela della proprietà intellettuale, tra cui quella specifica relativa alle Indicazioni Geografiche".

 

"Questo capitolo dell’accordo, in particolare, rappresenta uno dei principali successi per l'industria alimentare italiana che potrà beneficiare di adeguate garanzie nel mercato canadese - conclude la vicepresidente di Confindustria - Grazie al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, che si è speso molto per il buon esito del negoziato e agli eurodeputati italiani che si sono mobilitati perché questo accordo, che apre importanti opportunità di collaborazione fra l'industria italiana e quella canadese, vedesse la luce".

“È stato un incontro molto interessante, che conferma il grande potenziale di una collaborazione rafforzata tra le imprese italiane e quelle tunisine”, così Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria commenta l’incontro di stamattina tra i vertici istituzionali e imprenditoriali italiani e il Presidente della Repubblica Beji Caid Essebsi in visita di Stato a Roma, accompagnato dal Ministro dello Sviluppo, degli Investimenti e della Cooperazione Internazionale, Mohammed Fadhel Abdelkefi, dal Ministro degli Affari Esteri, Khemaies Jhinaoui, e dal Ministro del Turismo e dell’Artigianato, Selma Elloumi Rekik e da una selezionata delegazione di imprenditori tunisini.

 

“Il mercato tunisino è centrale per le imprese italiane – spiega Boccia – anche in virtù della sua posizione strategica nel Mediterraneo. In Tunisia c’è una forte presenza imprenditoriale italiana: con più di 800 aziende, il nostro Paese occupa una delle primissime posizioni, soprattutto in termini di investimenti e di localizzazione di sedi produttive grazie anche all’elevato tasso di affinità tra le specializzazioni della Tunisia e la manifattura tipica del sistema Italia. Il dialogo tra Confindustria e la nostra omologa tunisina, UTICA, è costante e incentrato sullo sviluppo di progetti congiunti per supportare, in particolare, l’attività delle pmi. Dal lavoro comune, sostenuto dai rispettivi governi, possono scaturire due piattaforme verso l'Europa e verso il Mediterraneo, in modo da garantire mercati sempre più ampi alle nostre produzioni – conclude il presidente di Confindustria – Contro la logica dei protezionismi che mortificano gli scambi e deprimono l'economia, il nostro obiettivo è creare condizioni per allargare orizzonti e opportunità”.

 

All'incontro sono intervenuti i rappresentanti di diverse imprese italiane presenti sul mercato tunisino, nello specifico Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti, Terna, Prysmian, Ansaldo Energia, Cesi, Grimaldi e Marzotto Group.

"Incentivo trasparente, automatico, a impatto immediato. Ora anche Senato approvi"

Incentivo trasparente, automatico, a impatto immediato. Ora anche Senato approvi

 

“L’approvazione delle modifiche al credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno è un passaggio di grande importanza per consolidare i segnali di ripartenza che si registrano nel Paese”, così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, commenta l’approvazione in prima lettura da parte della Camera del decreto Mezzogiorno. 

 

“Le modifiche alla misura agevolativa consentono di sfruttare tutti gli spazi e le opportunità offerti dalle regole europee, superando i vincoli che ne avevano condizionato l’operatività nei primi mesi di funzionamento. Va dato atto al Governo – prosegue Boccia – di aver modificato lo strumento in linea con le aspettative e le proposte delle imprese, e al Parlamento di averne compreso le grandi potenzialità per favorire l’attrattività di nuovi investimenti nelle regioni del Sud”. 

 

“Le nuove caratteristiche della misura ben si conciliano con l’esigenza di un robusto e immediato sostegno al rilancio degli investimenti produttivi – spiega ancora il presidente di Confindustria – abbiamo finalmente a disposizione un incentivo trasparente che si applica solo a imprese che effettivamente realizzano investimenti e che in tal modo possono ridurre il global tax rate. Uno strumento automatico, con pochi oneri amministrativi, che supporta imprese forti e innovative, indipendentemente dai settori di appartenenza. Uno strumento a impatto immediato, che potrà favorire indirettamente anche la crescita dell’occupazione e l’attrazione di investimenti dall’esterno. Ora – conclude Boccia – deve rapidamente arrivare l’approvazione definitiva per consentire un’altrettanto rapida entrata in vigore della misura e per mettere a disposizione dei segnali di vitalità imprenditoriale che si registrano nel Mezzogiorno un nuovo, e stavolta realmente efficace, strumento di agevolazione”.

Dove siamo
Complementary Content
${loading}