COMUNICATI STAMPA


Incontro organizzato da Confindustria e Assafrica per approfondire le opportunità del Piano Nazionale di Sviluppo 2021-2025
 
Roma, 16 settembre 2022 – Oltre 250 tra imprese italiane e rappresentanti del Governo ivoriano hanno partecipato oggi, presso la sede di Confindustria, all’incontro con il Presidente della Repubblica della Costa d’Avorio, Alassane Ouattara, in occasione della sua visita ufficiale in Italia. 
 
L’iniziativa, organizzata da Confindustria in collaborazione con Confindustria Assafrica & Mediterraneo e l’Ambasciata della Costa d’Avorio in Italia, è stata incentrata sulle opportunità offerte dal Piano Nazionale di Sviluppo 2021-2025 del paese con focus su Energie rinnovabili e Miniere, Infrastrutture e Edilizia, Agroalimentare che punta a trasformare, entro il 2030, l’economia ivoriana attraverso l’industrializzazione di tutti i settori.
All’evento era presente anche il Primo Ministro Patrick Jerôme Achi, accompagnato da 10 ministri rappresentanti dei settori economici strategici per l’economia ivoriana, a testimonianza della considerazione e della forte volontà di collaborazione con le aziende italiane. 
 
“Con il Piano Nazionale di Sviluppo 2021-2025, la Costa d’Avorio punta a rafforzare la propria posizione come punto di riferimento nell’area dell’Africa occidentale. Le nostre imprese sono pronte a cogliere le opportunità in molti settori strategici, come l’agroindustria, le energie rinnovabili, i trasporti e le infrastrutture, la logistica, alimentando percorsi di competitività a beneficio di tutti: imprenditori locali e italiani, dipendenti, famiglie”, ha detto la Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello. “Il modello che promuoviamo è, infatti, quello del co-sviluppo e pone come obiettivo primario quello di una crescita economica sostenibile e diffusa tra la popolazione. Seppur la nostra presenza non è ancora numericamente consistente, i dati economici del paese sono incoraggianti e pongono le premesse per essere più presenti e strutturati. Oggi abbiamo posto le basi per questa nuova sfida”.
 
“La Costa d’Avorio è per l’Italia un paese protagonista dell’area, verso il quale le nostre imprese manifestano un grande interesse. Ma siamo solo all’inizio, il nostro percorso deve contribuire alla realizzazione di una partnership industriale strategica e privilegiata”, ha sottolineato il Presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo Massimo Dal Checco. “La presenza, oggi, di tanti colleghi imprenditori, non fa che confermare questo intento. La Costa d’Avorio si pone sempre più come hub e crocevia dei principali players internazionali che si confrontano sulle grandi strategie economiche, non solo africane ma che influiscono anche sulle restanti economie globali. Come Confindustria Assafrica & Mediterraneo stiamo seguendo molte aziende associate che stanno esplorando le opportunità del paese e speriamo di vedere presto concludere accordi di business importanti. Nel corso di questi mesi è, inoltre, cresciuta la collaborazione con l’Ambasciata della Costa d’Avorio a Roma per supportare le richieste specifiche di imprese italiane. Proseguiremo su questo percorso che pone al centro opportunità concrete per sviluppare al meglio la collaborazione economica in un paese chiave dell’Africa Occidentale”.
 
A conclusione della sessione plenaria Confindustria ha siglato due Memorandum of Understanding per confermare la piena cooperazione commerciale tra i partner italiani ed ivoriani. Il primo Mou è stato firmato tra Confindustria, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e la CEPICI (Centre de Promotion des Investissement en Côte d'Ivoire) per favorire la nascita e il rafforzamento di partnership reciprocamente vantaggiose tra imprese italiane e ivoriane tramite lo scambio di informazioni, l’organizzazione di iniziative congiunte a supporto della collaborazione e della presenza delle imprese italiane nel paese. Il secondo Mou è stato siglato con la Camera di Commercio ivoriana CCI-CI per stimolare la collaborazione economica tra gli operatori italiani e ivoriani e creare progetti di investimento congiunti. Tra gli accordi siglati, anche quello tra l’Università Luiss e il Ministero della Funzione Pubblica della Repubblica della Costa d'Avorio per fornire percorsi di formazione Executive ai funzionari del Governo e del settore privato di questo Paese.
 
Il Piano Nazionale di Sviluppo 2021-2025 della Costa d’Avorio, stimato in un valore di 90 miliardi di euro, prevede una crescita economica media del 7,65%, in evoluzione rispetto al tasso del 5,9% raggiunto nel periodo 2016-2020. Obiettivo del Programma è sostenere la crescita economica ed accelerare la trasformazione strutturale dell’economia ivoriana grazie a: industrializzazione, sviluppo del capitale umano ed il rafforzamento della governance, in modo da elevare il rango della Costa d’Avorio a paese a reddito medio entro il 2030.



 

Roma, 19 luglio 2022 – Oggi si è tenuta a Roma la riunione straordinaria del Consiglio Generale di Confindustria, guidato dal Presidente Carlo Bonomi, a cui ha partecipato Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.

Tra i temi al centro del confronto, la necessità di mettere in campo interventi strutturali in una cornice di politica industriale, l’introduzione di un tetto al prezzo del gas, l’adozione di una strategia di diversificazione del mix energetico nazionale e l’importanza di proseguire con l’execution del PNRR, che vede nella transizione ecologica uno dei suoi pilastri fondanti.

Nel corso dell’incontro il Ministro Cingolani ha illustrato il piano del Governo italiano per superare nel medio periodo la dipendenza energetica dell’Italia e ha evidenziato la grande opportunità per l’Italia di acquisire una posizione di leadership nel Mediterraneo come futuro hub energetico.



ANCI E CONFINDUSTRIA FIRMANO UN PROTOCOLLO D’INTESA SUL PNRR

Decaro: “Per l’attuazione concreta del Piano necessaria la collaborazione tra Comuni e imprese”

Bonomi: “Il Protocollo è un esempio virtuoso di cooperazione tra pubblico e privato”



Roma, 14 luglio 2022 - Il presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, hanno sottoscritto oggi un Protocollo d’intesa fra le rispettive organizzazioni che mira a realizzare un canale organico e aggiornato di comunicazione, informazione e formazione per garantire concretamente alle imprese di conoscere i bandi e gli avvisi, nonché i progetti finanziati ai Comuni e alle Città metropolitane.

“I Comuni – ha commentato Antonio Decaro – sono da anni gli enti pubblici con la più grande capacità di investimento. Anche per questo il PNRR si affida molto a loro e ha selezionato progetti per almeno 40 miliardi di euro da realizzare entro il 2026 proprio a opera dei Comuni e delle Città metropolitane”.

“Ora – ha aggiunto il presidente dell’ANCI – dopo l’assegnazione delle risorse si deve passare urgentemente alla fase di attuazione del Piano. Per questo abbiamo pensato che fosse necessario stringere un accordo di collaborazione con Confindustria, con la quale condividiamo l’approccio sempre concreto e fattivo ai problemi: le imprese e i Comuni devono scambiarsi informazioni e conoscenze per rendere il più veloce ed efficiente possibile la fase realizzativa dei progetti sul territorio. Il PNRR – ha concluso Decaro – è una opportunità irripetibile per rendere l’Italia un paese più giusto e più moderno. Sappiamo che ci sono criticità legate alla crisi economica e al rincaro delle materie prime: noi siamo convinti ogni problema possa essere superato e a maggior ragione per i Comuni saranno importanti il confronto permanente e la collaborazione con il mondo delle imprese”.

“In questa difficile fase storica la cooperazione tra sistema pubblico e privato deve essere la stella polare dell’azione di tutte le forze politiche, economiche e sociali del Paese e il Protocollo d’intesa siglato oggi ne è un esempio virtuoso. L’accordo punta a favorire la più ampia partecipazione delle imprese alle opportunità del PNRR e, allo stesso tempo, ci dà la possibilità di intervenire nella fase attuativa per prevenire, ed eventualmente correggere, alcune criticità nell’implementazione del Piano” - ha affermato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. “ANCI sta realizzando un’importante attività di supporto ai Comuni italiani da cui possiamo attingere preziose informazioni e alla quale Confindustria intende contribuire concretamente attraverso il monitoraggio che stiamo avviando con il nostro Sistema associativo” - ha aggiunto Bonomi.

               



BONOMI: BENE IMPOSTAZIONE DRAGHI SU NECESSITA’ DI UN GRANDE PATTO SOCIALE

“Necessario affrontare insieme problemi che concorrono ad abbattere la crescita dell’Italia”

 

 

Roma, 12 luglio 2022 - “Apprezziamo molto l’impostazione illustrata dal presidente del Consiglio sulla necessità di un grande patto sociale che unisca insieme la complessa transizione di essenziali filiere industriali, come richiediamo da molto tempo, e la necessità di preservare il potere d’acquisto di lavoratori”. Così il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi a valle della conferenza stampa del Premier in merito all’incontro con i sindacati. “I pesanti sovraccosti a carico oggi della manifattura e la perdita di potere d’acquisto dei lavoratori, come ha detto il presidente Draghi, concorrono ad abbattere la crescita dell’Italia e vanno affrontati insieme. Proprio per questo – ha continuato Bonomi - abbiamo chiesto da due anni un “patto per l’Italia” costruito sulla base di misure strutturali, di carattere fiscale, contributivo, industriale e del lavoro, e coopereremo con il massimo dello spirito costruttivo. Quanto alle misure su salari minimi e contratti, il governo conosce la nostra posizione e apprezziamo molto che il focus dichiarato oggi sia sui lavoratori che non beneficiano di contratti come quelli dell’industria, o sono sottoposti a contratti-pirata” – ha osservato il leader degli industriali, sottolineando che “Confindustria è pronta a rispondere positivamente all'appello del Presidente Draghi, puntando sulla competitività delle imprese, che rappresentano un fattore strategico di sicurezza nazionale e di crescita del Paese”.


SCUOLA, CONFINDUSTRIA: RIFORMA STORICA PER GLI ITS

Brugnoli: “Ora avanti con i decreti attuativi”
 

Roma, 12 luglio 2022 - “Oggi è una giornata storica per gli ITS. Inizia una nuova fase per l’intero sistema educativo italiano che si dota finalmente di un segmento che è sempre mancato, il livello di istruzione terziaria professionalizzante, quello che in Europa tutti chiamano Higher VET e che ha fatto la fortuna di paesi industriali come la Germania e la Francia”. Così Giovanni Brugnoli, vicepresidente per il Capitale Umano di Confindustria, ha commentato l'approvazione in via definitiva alla Camera della legge sugli istituti tecnici, che istituisce il Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore. “Confindustria ha dialogato a stretto contatto con Parlamento, Governo e Regioni per affermare la necessità di rafforzare il link tra ITS e imprese, un link che in questi 10 anni di sperimentazione ha dimostrato di funzionare e che ha portato gli ITS ad avere ottimi risultati occupazionali. La riforma va in questa direzione e rende strutturale un modello formativo dove le imprese partecipano attivamente alla governance e alla didattica. È però ora fondamentale la fase di execution: i decreti attuativi – ha concluso Brugnoli – dovranno essere approvati in tempi rapidi, anche per intercettare al meglio le risorse del PNRR. Mantenendo sempre la giusta attenzione premiale nei confronti degli ITS più performanti affinché trainino tutti gli altri. Con l’auspicio che aumentino non le nuove Fondazioni ITS ma i corsi ITS, magari anche co-progettati tra più ITS in rete”.



SUD, CONFINDUSTRIA: BENE TAVOLO DI CONFRONTO PERMANENTE CON MINISTERO E COMMISSARI ZES
Grassi: “L’obiettivo è mettere in rete le ZES e dare vita ad un nuovo modello di sviluppo integrato di tutto il Mezzogiorno”


Roma, 12 luglio 2022 - “A cinque anni dalla norma istitutiva delle ZES, le aspettative delle imprese sono realistiche e concrete. Grazie all’impulso e alla capacità di ascolto da parte del Ministero del Sud e della Coesione Territoriale, sono state adottate azioni tangibili di adeguamento normativo, insieme a strumenti procedurali e di sostegno agli investimenti. Inoltre, sono stati nominati tutti i commissari straordinari ed è stata avviata l’organizzazione delle relative strutture operative. Si tratta di un lavoro che sta cominciando a generare fiducia e risultati positivi per il nostro Mezzogiorno”. Così Vito Grassi, Vicepresidente di Confindustria e Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale a seguito dell’incontro di stamattina con il Ministro Carfagna, le Confindustrie Regionali del Sud e i Commissari straordinari delle ZES.

“L’attenzione alle esigenze dei territori e delle imprese può ora trovare stabilità e continuità con la costituzione di una sede permanente di verifica e di proposta, che sarà attuata attraverso la sigla di un Protocollo d’intesa tra Confindustrie regionali, Commissari ZES e gli Uffici del Ministero, come auspicato dal Ministro Carfagna” - ha aggiunto Grassi. “L’obiettivo è avviare un confronto periodico, per verificare lo stato di avanzamento delle ZES e delle loro varie componenti organizzative, funzionali, tecnico-amministrative ed economiche, e implementare lo scambio di informazioni per individuare e confrontare le esperienze e le buone prassi” - ha spiegato Vito Grassi.

All’incontro ha partecipato anche il Vicepresidente di Confindustria per l’Economia del Mare, Pasquale Lorusso che ha definito fondamentale una forte integrazione tra economia del mare e ZES: “insieme possono essere un motore propulsivo dello sviluppo, dalle aree costiere a quelle interne, come auspicato dal Progetto Mare presentato da Confindustria lo scorso maggio, contribuendo a proiettare il Mezzogiorno verso la funzione strategica di piattaforma logistica del Mediterraneo”.

Nel corso della riunione, i Presidenti delle Confindustrie regionali del Sud hanno esposto risultati e criticità, evidenziando le esigenze di adeguamento organizzativo, semplificazione e accelerazione procedurale per dare impulso e rendere omogenea l’attrattività di tutte le ZES del Mezzogiorno.

“L’obiettivo, condiviso dal Ministro e da Confindustria, resta quello di mettere in rete le ZES e dare vita ad un nuovo modello di sviluppo integrato di tutto il Mezzogiorno per affrontare la crescita economica indispensabile ad abbattere i divari. Diventare attrattivi per nuovi investimenti produttivi e consolidare quelli esistenti è una sfida da vincere con il massimo della coesione tra tutti i territori regionali del Paese.” – ha concluso Grassi.


IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA BONOMI INCONTRA A KYIV IL PRESIDENTE ZELENSKYY PER PORRE LE BASI DELLA RICOSTRUZIONE E SOSTENERE LO SVILUPPO DELL’UCRAINA

Roma, 21 giugno 2022 – Attuare progetti congiunti volti a ricostruire l’economia del Paese, ripristinare le infrastrutture distrutte dalla guerra, attrarre investimenti e intensificare la cooperazione economica e industriale tra Italia e Ucraina.

Sono i principali aspetti del Memorandum of understanding, siglato dal Presidente di Confindustria Carlo Bonomi e dal Vice primo Ministro ucraino e Ministro dell'Economia Yulia Svyrydenko durante la missione di Confindustria a Kyiv appena conclusa, in piena adesione ai punti concordati durante la recente visita del Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, del Presidente francese Emmanuel Macron, e del Cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Confindustria, infatti, sostiene con forza la necessità che la UE conceda all’Ucraina lo status di candidato all’ingresso nell’Unione, non solo perché ciò conferisce all’Ucraina una tutela aggiuntiva nel conflitto in corso ma anche perché sono in gioco valori di libertà, democrazia e rispetto della sovranità e del diritto internazionale, alla base della costruzione europea. E finché non si apriranno le basi di una trattativa, secondo l’Associazione degli industriali, lo sforzo convergente di UE e NATO deve concentrarsi nella difesa dell’Ucraina per la pace. Perché senza pace non può esserci né sviluppo e né crescita.

Con questo spirito, il Presidente Bonomi ha incontrato a Kyiv - in un fitto calendario di colloqui individuali - rispettivamente il Presidente Volodymyr Zelenskyy, il ministro dell’Energia Herman Halushchenko, il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, il viceministro dell’Economia delegato al Commercio Estero Taras Kachka, il ministro delle Finanze Sergii Marchenko. 

“Con il governo Ucraino abbiamo sottoscritto un memorandum d’intesa che fissa i presupposti per l’impegno delle nostre filiere industriali a supporto degli sforzi in corso da parte dell’Ucraina – ha sottolineato Bonomi –. Un impegno per garantire una rapida ricostruzione dell’immenso patrimonio industriale ed edilizio distrutto dalla guerra, per contribuire al rafforzamento della volontà ucraina di difendere e ampliare il suo ruolo nel commercio da e verso l’Europa e il mondo, per assicurare e potenziare le sue catene logistiche e di fornitura. Nella nostra visione tutto ciò deve avvenire nel quadro di un partenariato sia all’interno di progetti speciali europei, sia di progetti nazionali nel rapporto diretto tra il nostro Governo e quello ucraino, sia in forma di cooperazione congiunta diretta tra imprese e filiere industriali italiane e ucraine”. 

A tal fine, lo ha annunciato il Presidente Bonomi al presidente Zelenskyy, Confindustria aprirà proprio a Kyiv una propria rappresentanza diretta, per coordinare tutti i progetti congiunti che da questo memorandum prenderanno avvio. 
Inoltre, nel colloquio con Zelenskyy, Bonomi ha innanzitutto espresso il più sentito cordoglio al popolo ucraino per le criminali stragi di civili compiute dagli invasori e ha riconfermato il sostegno di Confindustria per la libertà e la sovranità dell’Ucraina. Nella convinzione che occorra fermare l’uso della forza militare nel rapporto tra la Russia e tutti i popoli, europei e non europei. Il Presidente Bonomi ha poi sottolineato il ruolo economico dell’Ucraina nel mondo e gli effetti che il ritorno ad una condizione di pace avrebbero sulla crescita e il benessere dell’Ucraina e del suo popolo e di tutti i paesi interessati da relazioni con l’Ucraina. 

“Come Confindustria, abbiamo creduto fermamente nella necessità di questi incontri con il governo dell’Ucraina – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi –. Ed è motivo per noi di grande orgoglio essere la prima associazione industriale ad aver espresso direttamente e di persona l’impegno delle nostre migliaia di imprese a sostegno di questo popolo. Si tratta di un’iniziativa assunta d’intesa con il governo italiano e in piena collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Ucraina. A tal proposito, voglio esprimere la nostra riconoscente gratitudine all’Ambasciatore Pierfrancesco Zazo, che ha fin da subito condiviso lo spirito più autentico di questa missione per la difesa dei valori di libertà e democrazia come basi per lo sviluppo di ogni economia".



Roma, 14 giugno 2022 – Fidelizzare e supportare le imprese a capitale estero che investono in Sicilia con l’attivazione di un servizio di customer care loro dedicato in modo da creare le condizioni per aumentare gli investimenti nei territori in cui già operano. Questo il fulcro del Protocollo tra Confindustria, Regione Siciliana e Confindustria Sicilia, firmato questa mattina a Siracusa dalla Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello, dall’assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana Girolamo Turano e dal Presidente di Confindustria Sicilia Alessandro Albanese.
 
La firma di questo Protocollo si inserisce nell’ambito di un percorso nazionale di retentione di sensibilizzazione sull’importanza delle imprese a capitale estero non solo su aspetti strettamente economici, ma anche su programmi di sostenibilità ambientale, economia circolare e welfare, su cui Confindustria è impegnata da tempo. La Regione Siciliana, dal canto suo, è impegnata a promuovere sul territorio un’offerta di servizi SUAP per semplificare le procedure e contenere i costi negli Enti coinvolti. Ha inoltre varato il Piano di Sviluppo Strategico delle ZES per la Sicilia Occidentale e Orientale che darà impulso alla strategia regionale in materia di attrazione degli investimenti in Sicilia. Attraverso la collaborazione a livello territoriale tra Confindustria e Confindustria Sicilia si vogliono far emergere le eccellenze e le best practice delle imprese a capitale estero già presenti nei territori italiani intensificando anche i rapporti con altre associazioni datoriali europee e internazionali al fine di attrarre investimenti esteri. L’ISTAT recentemente ha osservato che, nel 1° trimestre 2022, la Sicilia è stata la regione che ha fatto registrare il più alto aumento dell’export, il 72%, che rappresenta un punto percentuale dell’intero export del Paese, grazie soprattutto al settore dei prodotti petroliferi che a Siracusa vengono raffinati.
 
“Un distretto produttivo ha successo se c’è un proficuo e regolare confronto e interazione tra le imprese estere, le nostre rappresentanze territoriali e le istituzioni regionali che si occupano di programmazione e sviluppo. Saper dialogare è importante, perché consente di anticipare le crisi e di cogliere per tempo nuove opportunità di investimento”, ha detto la Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria Barbara Beltrame Giacomello. “È ora necessario fare un passo avanti per consolidare ed ampliare il contributo delle imprese a controllo estero allo sviluppo produttivo ed occupazionale del Paese. Chiediamo quindi di attivarci a livello nazionale per avviare una serie di incontri annuali con i CEO globali delle imprese estere per attrarre nel nostro Paese parte degli investimenti strategici che si stanno pianificando ora e nel prossimo futuro. Altri Paesi, come la Francia, organizzano incontri di questo tipo con grande successo ed i tempi sono maturati perché anche l’Italia inizi un suo percorso”.
 
“L’attrattività del sistema-Sicilia è un tema fondamentale da affrontare per garantire sostegno e sviluppo al tessuto di piccole e medie imprese, per recuperare il gap di competitività e produttività che le separa dal resto del Paese”, ha affermato il Presidente di Confindustria Sicilia Alessandro Albanese. “La Sicilia sembra stia tornando ad esercitare una forza attrattiva all'estero. Ma se è vero che questo è un segnale positivo di ripresa, è pur vero che la porzione degli investimenti diretti esteri destinati alla Sicilia rimane comunque limitata. L’obiettivo deve essere quello di accogliere e trattenere le multinazionali. E noi, con questo protocollo d’intesa, abbiamo già fatto un pezzo di strada”.
 
“Il quadro geopolitico così mutevole e precario impone alle istituzioni e al mondo produttivo siciliano un impegno maggiore sul fronte dell’attrazione degli investimenti esteri. È chiaro che la crisi nell’est Europa insieme all’instabilità del nord Africa e del Medio oriente potranno fare della Sicilia una validissima opzione per investitori stranieri”, ha proseguito l’assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana Girolamo Turano. “È dunque fondamentale farsi trovare pronti: come Regione abbiamo portato a casa le Zes siciliane che sono uno straordinario strumento per la competitività della Sicilia, c’è il lavoro fatto in questi anni con la Farnesina sull’internazionalizzazione delle imprese e oggi si aggiunge questo protocollo con Confindustria che ci impegna non solo sul fronte della sinergia strategica ma anche nel campo della formazione delle imprese e delle figure professionali e della capacità di analisi degli scenari. L’obiettivo è tornare ad essere l’orizzonte degli investitori esteri”.
 
“Un fondamentale punto di partenza – ha detto Diego Bivona, Presidente di Confindustria Siracusa - di un più ampio quadro di iniziative che oltre a favorire il dialogo, serva a mettere in risalto quelle condizioni ambientali che gli imprenditori privilegiano quando decidono dove investire: legalità, certezza del diritto, infrastrutture materiali e immateriali, percorsi e tempi autorizzativi, servizi essenziali quali la sanità, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Non casuale la scelta di Siracusa per la firma del protocollo, per l’alta aggregazione di aziende multinazionali, non solo numericamente, ma soprattutto per fatturato: nel periodo pre-pandemia il 61% dell’export regionale proveniva da questo territorio (il 12% del Mezzogiorno). Qui è inequivocabile la vocazione all’export di un territorio che per anni ha attratto investitori soprattutto multinazionali, trainando l’economia siciliana, grazie alla collocazione geografica, al centro del Mediterraneo, alle favorevoli condizioni climatiche, alle infrastrutture portuali, ma anche grazie alla laboriosità delle maestranze locali che hanno acquisito negli anni un know-how apprezzato ed esportato anche all’estero”.

Roma, 1° giugno 2022 - Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, hanno sottoscritto oggi al Viminale un nuovo protocollo di legalità con l’obiettivo di rafforzare l’impegno comune contro le infiltrazioni criminali nell’economia e tutelare più efficacemente il sistema d’impresa.

 

"In questo momento occorre l’impegno e il senso di responsabilità di tutti per prevenire e contrastare i tentativi di aggressione criminale all’economia”, ha commentato la titolare del Viminale, ribadendo la necessità di “lavorare insieme secondo i principi di legalità per sostenere lo sviluppo del Paese, garantendo la piena realizzazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

“In tale contesto, Confindustria – che rappresenta oltre 150 mila imprese – con la sua rete sul territorio non può che essere il naturale e privilegiato interlocutore dell’Amministrazione dell’Interno”, ha proseguito il ministro Lamorgese, evidenziando come “il protocollo, siglato oggi, rafforzi, su basi più ampie e solide, una collaborazione veramente strategica nella lotta alle mafie che infiltrano il tessuto produttivo”.

“Si tratta di un passo veramente importante che il Ministero dell’Interno ha ritenuto di effettuare, con l’obiettivo di supportare, quanto più possibile, il comparto privato nella volontà di contribuire fattivamente alla costruzione di un’economia “sana” e, quindi, veramente concorrenziale poiché basata sul merito e sulla capacità imprenditoriale”, ha aggiunto Lamorgese, sottolineando, in particolare, “la svolta che ha interessato, da tempo, ampi settori dell’imprenditoria che, attraverso eventi come quello odierno, manifestano un chiaro segnale di attenzione al valore della “legalità” quale pre-condizione per una crescita “di qualità” dell’intero sistema produttivo nazionale”.

 

“La firma del protocollo con il Ministero dell’Interno rappresenta un’azione concreta di prevenzione contro la criminalità organizzata, una minaccia quest’ultima al “buon governo” delle imprese e al bene del Paese – ha affermato Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria. “In questa partita, Confindustria e le aziende italiane sono da anni in prima linea e la sottoscrizione del protocollo ha proprio l’obiettivo di rafforzare la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nelle imprese. Come protagonisti del mondo economico, infatti, sentiamo il dovere di lavorare fianco a fianco con le istituzioni per affermare la cultura della legalità, del buon mercato e del “fare impresa” bene e responsabilmente – ha aggiunto Bonomi. La semplificazione, la trasparenza e la velocità dei processi amministrativi, insieme a sistemi di controllo adeguati, sono un grande alleato della legalità. Il Protocollo ci permetterà di regolare i rispettivi e reciproci impegni per costruire una barriera capace di scongiurare il pericolo di tentativi di infiltrazioni mafiose nei contratti stipulati dalle imprese. Agire attraverso un sistema forte di prevenzione, sviluppato come in questo caso in una logica pubblico-privato, è l’unico modo per riempire quegli spazi in cui il combinato tra complessità delle procedure e assenza di regole, costituisce un “passaggio facile” per le infiltrazioni criminali”, ha concluso il Presidente di Confindustria.

 

 
Roma, 31 maggio 2022 “Abbiamo molto apprezzato le parole del Governatore Ignazio Visco, che in occasione della presentazione della Relazione Annuale della Banca d’Italia ha offerto, come sempre, con estrema chiarezza un’analisi puntualissima dello scenario italiano e internazionale, sottolineando opportuni interventi per sostenere famiglie e imprese tenendo conto dell’incerta evoluzione delle prospettive economiche e dei rischi e delle sfide che ci aspettano”, così Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, in merito alle Considerazioni finali presentate oggi.

 
“In particolare, voglio soffermarmi su tre considerazioni che condividiamo pienamente come imprenditori e cittadini italiani – ha proseguito il Presidente Bonomi. La prima è il fermo richiamo all’urgenza delle riforme e alla vulnerabilità a cui ci espone l’ingente debito pubblico, testimoniata dalla risalita dello spread. Un quadro che confidiamo spinga Governo e partiti a ponderare bene criteri e destinazione delle misure anti-crisi per contenere gli effetti di prezzo dell’energia su imprese e famiglie, gravemente colpiti dai rincari. In secondo luogo, sosteniamo l’invito a chiedere in Europa uno strumento permanente finanziario di debito comune a cui attingere per attenuare gli impatti asimmetrici delle crisi, sapendo bene che per beneficiarne un Paese come il nostro deve prima accettare condizionalità sul suo bilancio pubblico. E, infine condividiamo la riflessione sulla necessità di evitare una divisione del mondo in blocchi e difesa della globalizzazione. Infatti, per la manifattura italiana e per l’Italia, paese trasformatore e povero di commodities, difendere il commercio globale e potenziare le nostre filiere è un’esigenza vitale”.


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