Philip Morris Italia

04 novembre 2019 |

Quali sono le multinazionali in Italia e che ruolo svolgono nel nostro paese?

La rubrica “Investitori Esteri” nasce per raccontare la storia delle 28 multinazionali che fanno parte dell’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria che rappresen­tano, nel loro insieme, 41,8 miliardi di euro di fatturato, circa 83mila dipendenti e 9,9 miliardi di euro di valore aggiunto.

Conoscere queste storie aiuta a chiarire che queste non sono altro che imprese italiane a capitale estero, che impiegano manodopera italiana e fanno crescere i nostri territori. In alcuni casi hanno valorizzato nel tempo marchi storici del Made in Italy, facendogli trovare la via dei mercati del mondo grazie alla forza e alla capacità di innovazione garantite dall’essere parte di grandi gruppi globali. Ma ci raccontano pur sempre la nostra storia, una storia italiana.


Philip Morris e la missione di costruire un “futuro senza fumo”

Philip Morris International (PMI) è azienda leader nel settore del tabacco a livello mondiale. Presente in 180 Paesi con 47 stabilimenti produttivi e 77.000 dipendenti, è attiva in Italia con due affiliate: Philip Morris Italia (PM) e Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna (PMMTB), che impiegano oltre 3 000 persone con la missione di costruire un “futuro senza fumo” in cui le sigarette tradizionali siano sostituite da prodotti innovativi privi di combustione che abbiano il potenziale di ridurre significativamente i danni alla salute dei fumatori.

 

Qual è il valore strategico di Philip Morris per l’Italia?

Cuore della trasformazione è l’Italia, primo mercato europeo a introdurre IQOS - un riscaldatore elettronico di tabacco - e sede del primo stabilimento per la produzione di prodotti del tabacco di nuova generazione, con un investimento che dal 2013 ha attratto a Crespellano (BO) oltre 1 miliardo di euro e ha favorito l’inserimento di oltre 1200 nuovi addetti diretti e circa 10000 nell’indotto.

115mila metri quadri dal design innovativo, frontiera dell’industria 4.0, con processi altamente automatizzati guidati da big data che abilitano soluzioni machine-to-machine learning e permettono tracciabilità a 8000 stick di tabacco prodotti ogni minuto.

Un investimento che ha rafforzato i legami con il tessuto produttivo nazionale e permette a importanti filiere di fornitura - macchinari di produzione hi-tech, packaging e robotica industriale - di agganciare nuovi mercati internazionali.

PM è anche legata alla filiera tabacchicola italiana: ogni anno acquista da circa 1000 aziende agricole in Campania, Umbria e Veneto circa il 50% della produzione nazionale di tabacco greggio con investimenti annuali di circa 100 milioni di euro. Un impegno assicurato da accordi pluriennali di acquisto, tra gli altri, con il Ministero delle Politiche Agricole.

Alla base della trasformazione di PMI c’è una sapiente combinazione di capitale estero e talento italiano. Nel 2018, Philip Morris Italia e Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna hanno ricevuto le certificazioni “Top Employer” ed entrambe le aziende sono - uniche in Italia - certificate “Equal Salary”.



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