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Il Centro Studi Confindustria (CSC) e TeamSystem hanno presentato il nuovo indicatore Real Time Turnover (RTT), che fornisce mensilmente la dinamica del volume di attività basato sul fatturato delle imprese.
L’evento si è tenuto lunedì 29 gennaio 2024 alle ore 10.30, sia in Confindustria, Viale dell’Astronomia 30, sia online su www.confindustria.it.
Introduzione: Raffaele Langella (Direttore Generale Confindustria) e Daniele Lombardo (Direttore Marketing, Relazioni Istituzionali e Comunicazione TeamSystem).
Descrizione dell’indicatore
Database TeamSystem: Michelangelo Bottesini (Head of Digital Finance TeamSystem), Valentino Pediroda (CEO modeFinance).
Elaborazioni e utilità RTT: Alessandro Fontana (Direttore Centro Studi Confindustria), Ciro Rapacciuolo (Responsabile Area Congiuntura e previsioni Centro Studi Confindustria).
Tavola rotonda
Libero Monteforte (Direttore Servizio analisi macroeconomica UPB)
Sergio De Nardis (Senior Fellow Luiss Institute for European Analysis and Policy)
Giordano Zevi (Servizio Congiuntura e politica monetaria Banca d’Italia)
Fedele de Novellis (Partner REF Ricerche)
Giancarlo Bruno (Responsabile del servizio Statistiche congiunturali sulle imprese ISTAT)
Stefania Tomasini (Responsabile delle Analisi e Previsioni Economiche Prometeia)
Interventi di centri studi del sistema Confindustria
Valeria Negri (Direttore Settore Centro Studi Assolombarda)
Daniela Floro (Responsabile Ufficio Studi e Affari internazionali Federacciai)
Conclusioni
Riccardo Di Stefano (Presidente Giovani Imprenditori Confindustria)
Modera Gianni Trovati (Giornalista Il Sole 24 Ore)
L’economia italiana ha frenato nella prima metà del 2023, una dinamica condivisa con l’intera Europa. La Germania, anzi, è scivolata in recessione. La seconda metà dell’anno sembra essere altrettanto difficile. Nonostante la crescita negli USA, che sorprende, alle nostre produzioni manca il traino dei mercati esteri. Il prezzo del gas non è mai sceso ai valori pre-crisi energetica e quello del petrolio si è improvvisamente impennato: costi che pesano sui bilanci di imprese e famiglie. L’inflazione resta elevata ma si intravede la fine del sentiero di rialzi dei tassi di interesse da parte della BCE e, sull’altra sponda dell’Atlantico, della FED. Intanto il credito per consumi e investimenti è diventato troppo caro e sta frenando la domanda interna. Il 2024 sancirà il ritorno alla bassa crescita che ha caratterizzato il decennio pre-pandemico? Lo strumento per uscire dal pantano c’è, il PNRR, ma bisogna utilizzarlo subito, in pieno, al meglio.
La pandemia prima e l’invasione russa dell’Ucraina poi hanno messo in grande evidenza il tema della vulnerabilità delle filiere di fornitura e dell’autonomia strategica dei paesi. In un sistema produttivo globale, che resta profondamente interconnesso, si nascondono passaggi specifici, che sono in alcuni casi molto concentrati per area geografica. Ciò impone un cambio di passo nelle politiche e nelle strategie di lungo periodo dei governi e delle imprese. Come si stanno riconfigurando le reti produttive internazionali? Quali politiche guidano questi cambiamenti? Per quali prodotti strategici l’industria italiana dipende in modo critico dall’estero? Quali strategie le imprese italiane hanno attuato, o intendono attuare, per fronteggiare gli shock?