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Il quadro economico internazionale si è ulteriormente indebolito nei mesi estivi. Il commercio mondiale ha perso slancio e la dinamica degli ordini prefigura addirittura un arretramento.

 

Il traino dei paesi emergenti si è affievolito, a cominciare proprio da quelli asiatici che stanno fornendo gran parte della crescita globale. Gli Stati Uniti avanzano a passo lento, lontano dal potenziale, e dovranno decidere come fronteggiare il venir meno nel 2013 degli impulsi del bilancio pubblico. Sia in Cina sia in USA molte decisioni dipendono dal superamento di importanti scadenze politiche.

 

All’interno dell’Eurozona è proseguito il contagio recessivo dalle economie periferiche a quelle core. Ciò causerà un’ondata di ritorno sui paesi che stanno attuando severi risanamenti delle finanze statali e riforme strutturali. L’annuncio del rinnovato impegno della BCE a difesa dell’euro ha dato i primi frutti sui mercati finanziari, ma il cantiere della maggiore integrazione europea deve procedere tra scogli istituzionali e divisioni nelle opinioni pubbliche.

 

Gli aggiustamenti in atto nei sistemi bancari, nei bilanci delle famiglie, nell’immobiliare e in molti settori industriali agiranno ancora da freno. L’alta disoccupazione tende a radicarsi e diminuisce il potenziale di sviluppo.

 

In Italia la nuova recessione è iniziata prima ed è stata già molto intensa. C’è stato qualche segnale di attenuazione della caduta della domanda interna e di minor sfiducia, che resta tuttavia elevata. Nei prossimi mesi si farà sentire sulle esportazioni il rallentamento della domanda estera. Ciò renderà più faticosa e ritardata la ripartenza durante l’anno prossimo.

Quando

il  13 settembre 2012   dalle   10:00   alle   13:00

Dove

Confindustria - Sala Andrea Pininfarina
Viale dell'Astronomia, 30  -  Roma RM

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