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CONFINDUSTRIA

I mesi estivi hanno portato nuove conferme di rafforzamento della crescita globale. Ciò è il risultato di due tendenze opposte. Nei paesi avanzati gli indicatori di attività manifatturiera e di fiducia suggeriscono che la ripresa degli Stati Uniti e del Giappone prosegue solida e che la recessione dell’Euroarea è finita. Anche l’Italia è al punto di svolta. Nelle economie emergenti, invece, si è accentuato il rallentamento, in particolare in quelle più esposte ai movimenti di capitali esteri.

 

I dati sono nell’insieme incoraggianti ma non rendono meno difficili le sfide della politica economica. Negli USA l’esperienza passata non offre una bussola per orientare i tempi del ritiro degli eccezionali stimoli monetari, che i mercati hanno già cominciato a scontare alzando i tassi a lunga e riducendo gli investimenti più rischiosi. Nell’Euroarea i lavori nei vari cantieri aperti da oltre un anno per aumentare l’integrazione avanzano lentamente e le misure di sostegno agli Stati più deboli non paiono sufficienti. In Italia il recupero parte da un punto così basso e l’emergenza occupazionale è così estesa da esigere misure incisive per il rilancio della competitività, senza rimettere in discussione gli equilibri nei conti pubblici.

 

Su questo quadro economico in miglioramento e sulle scelte che i governi e le banche centrali sono chiamati a compiere grava l’elevata incertezza politica che è legata agli esiti delle imminenti elezioni tedesche e al magmatico Parlamento italiano. Da entrambi possono scaturire rischi sistemici, che non sono incorporati nelle previsioni del CSC.

Quando

il  11 settembre 2013   dalle   10:00   alle   13:00

Dove

Confindustria - Sala Andrea Pininfarina
Viale dell'Astronomia, 30  -  Roma RM

Contatti

Simona Giannini
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