Dopo il forte slancio iniziale, la ripresa globale è entrata in una fase di rallentamento,più accentuato in alcune economie-guida (Stati Uniti, Giappone, Cina). Gli indicatori congiunturali sono diventati contraddittori e, letti attraverso i nodi della crisi, alimentano nuova incertezza sulla tenuta del rilancio e sull’efficacia delle politiche economiche. Credito, mercato del lavoro, edilizia residenziale e conti pubblici costituiscono le fragilità più volte segnalate che gravano sulle attese di famiglie e imprese. Richiederanno molto tempo per essere superate. Lo sviluppo rapido dei paesi emergenti fornisce invece un sostegno cruciale alla domanda mondiale: è una novità importante rispetto agli scenari passati.

L’eredità della crisi ha reso ancora più urgenti gli interventi strutturali che innalzano il potenziale di crescita del sistema economico. Soprattutto in Italia, che soffre di ampi svantaggi competitivi: superarli innescherebbe una marcia in più.