Primo trimestre 2025: produzione in miglioramento Labor hoarding in più di una impresa su tre
lunedƬ 31 Marzo 2025

Condividi su

  • Nel primo trimestre del 2025 le grandi imprese associate a ConfindustriaĀ mostrano un maggiore ottimismo rispetto all’ultimo quarto dello scorso anno. Secondo i risultati dell’indagine rapida sulla produzione industriale dei primi tre mesi dell’anno, il 53,0% degli intervistati prevede una produzione stabile, il 32,4% si aspetta un aumento e il 14,6% una contrazione. Questo dato segna un miglioramento rispetto al quarto trimestre del 2024, quando la quota di chi prevedeva un aumento si fermava al 26,9%, mentre chi prevedeva una diminuzione era il 28,4% (Grafico 1).

  • Gli industriali continuano a considerare la domanda e gli ordini come i principali fattori di sostegno alla produzione, con un saldo positivo in crescita: a marzo, ha raggiunto il 6,1%, rispetto al 2,5% registrato a febbraio.
  • Le previsioni sulla disponibilitĆ  di manodopera mostrano un lieve miglioramento, pur restando in territorio negativo con un saldo al -0,1%.
  • Al contrario, i costi di produzione continuano a peggiorare per il secondo mese consecutivo, passando da -3,0% a gennaio a -5,7% a febbraio e raggiungendo -8,1% a marzo.
  • Anche le attese sulle condizioni finanziarie, pur restando positive, peggiorano: dopo aver toccato un picco del 7,2% il mese scorso, il saldo scende al 2,1% a marzo.
  • Per quanto riguarda la disponibilitĆ  di materiali, il saldo resta negativo, ma con un leggero miglioramento (-3,2% rispetto al -3,9% precedente).
  • Più incoraggianti, invece, i giudizi sulla disponibilitĆ  di impianti, che si mantengono positivi e mostrano un incremento da 0,8% a 3,2%.
  • Nel questionario di marzo ĆØ stato chiesto agli industriali come si collocano rispetto al fenomeno del labor hoarding, ossia la tendenza delle aziende a trattenere la forza lavoro anche in presenza di un calo della produzione. Dai risultati emerge che il labor hoarding coinvolge più di un terzo dei rispondenti (34,7%). Vi ĆØ invece un 16,3% del campione che, a fronte di cali della produzione, dichiara di aver ridotto l’occupazione. Per la restante metĆ  dei rispondenti il fenome-no non ĆØ invece rilevante perchĆ© le loro imprese non stanno affrontando un rallentamento dell’attivitĆ  produttiva. Tra coloro che hanno scelto di trattenere la forza lavoro, il 37,8% sta gestendo la situazione attraverso la cassa integra-zione o la riduzione temporanea delle ore lavorate. Un altro 34,8% ha deciso di mantenere le competenze giĆ  presenti in azienda, consapevole delle difficoltĆ  e dei costi elevati nel reperire nuovo personale qualificato. Il 27,4% sta assu-mendo nuovo personale con competenze adeguate per far fronte alla trasformazione dei processi produttivi, come nuovi prodotti o tecnologie.

Unisciti alla più grande comunità di imprese in Italia.

Temi in evidenza

Ambiente e Transizione Ecologica

Internazionale

Europa

Transizione digitale

Energia

Fisco

La nostra piattaforma