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IA, skill gap e HR: la vera sfida รจ formare le persone
martedรฌ 9 Dicembre 2025

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Tecnologie sempre piรน diffuse e processi che evolvono: per restare competitivi serve un capitale umano all'altezza delle nuove sfide

L’intelligenza artificiale sta entrando sempre piรน nel cuore dei processi produttivi e organizzativi delle imprese italiane. Ma se la tecnologia accelera, la capacitร  delle aziende di assorbirne pienamente il potenziale procede a velocitร  inferiore. รˆ il capitale umano, ancora una volta, a rappresentare il vero punto di svolta. รˆ quanto emerge dall’Indagine Confindustria sul lavoro 2025, che fotografa un sistema produttivo in trasformazione, chiamato a confrontarsi con un profondo ripensamento di competenze, modelli organizzativi e strategie HR.

L’adozione dell’IA cresce: un’impresa su due รจ in trasformazione

Quasi la metร  delle aziende รจ oggi coinvolta in un percorso di innovazione digitale che coinvolge lโ€™integrazione di soluzioni IA nei processi produttivi. Lโ€™indagine Confindustria sul lavoro 2025 introduce per la prima volta un approfondimento sullโ€™adozione dellโ€™intelligenza artificiale (IA) nelle imprese associate e rileva che ย l’11,5% delle imprese utilizza giร  soluzioni basate su algoritmi avanzati o ne sta testando l’efficacia, mentre un ulteriore 37,6% sta valutando come introdurle. Gli ambiti applicativi piรน diffusi riguardano analisi dei dati, marketing, ricerca e sviluppo, automazione dei processi e assistenza ai clienti. L’adozione รจ piรน avanzata nei servizi e nelle imprese di media e grande dimensione.

Il vero limite dell’IA? Le competenze interne

Le principali criticitร  per lโ€™adozione dellโ€™IA riguardano il capitale umano. La nota del CSC evidenzia che il 37,6% delle imprese indica la carenza di competenze interne come il primo ostacolo alla piena integrazione dell’IA. A questo si aggiungono la complessitร  tecnica di inserire soluzioni avanzate nei sistemi esistenti e i costi ancora elevati delle tecnologie. Non sorprende, quindi, che meno della metร  delle aziende che stanno adottando l’IA o pensano di adottarla (43,7%) abbia giร  avviato interventi sul versante HR, principalmente attraverso percorsi di formazione interna (72,8%), consulenze specializzate (39,9%) o l’assunzione di profili tecnici dedicati (10,3%).

Uno skill gap che diventa strutturale

Questo quadro si inserisce in un contesto piรน ampio di mismatch strutturale: tra le imprese con ricerche di personale in corso al momento dellโ€™indagine, quasi il 70% dichiara di riscontrare difficoltร  di reperimento. Le problematiche emergono soprattutto per le competenze tecniche (indicate dal 57,1% delle imprese con difficoltร ) e per le mansioni manuali (46,3%), con incidenze piรน elevate nellโ€™industria rispetto ai servizi.

La maggior parte delle imprese che incontrano difficoltร  di reclutamento ha messo in campo contromisure (84,1%), puntando in primo luogo sulla formazione del personale interno (56,0%). Sono inoltre molto diffuse le collaborazioni con soggetti esterni (52,9%) e lโ€™ampliamento dei bacini di ricerca (40,2%). Quasi un terzo delle imprese, infine, ha avviato o rafforzato forme di collaborazione con il sistema educativo territoriale (ITS Academy, PCTO, tirocini curriculari, ecc.).

Il cambiamento tocca anche i modelli organizzativi: il lavoro agile, ormai stabilizzato al 32,3%, si afferma come pratica strutturale nelle realtร  piรน organizzate, mentre il welfare aziendale – presente nel 55,3% delle imprese associate – continua a crescere, sempre piรน orientato al benessere e alla qualitร  della vita delle persone. La contrattazione aziendale, che coinvolge quasi il 70% dei lavoratori del campione, si conferma uno strumento centrale per governare flessibilitร  e trasformazioni organizzative, e quindi funzionale anche a cogliere appieno le opportunitร  dellโ€™innovazione tecnologica.

Verso un’adozione dell’IA responsabile e orientata alla crescita

In questo scenario, il nodo cruciale resta la formazione. “Le aziende italiane sono entrate nel vivo della trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale diventerร  presto un fattore competitivo decisivo, anche dal punto di vista formativo”, afferma Riccardo Di Stefano, delegato di Confindustria per l’Education e l’Open Innovation. “Per gestire e non subire questa transizione serve un salto di qualitร  nelle competenze, con un forte investimento in percorsi integrati tra mondo produttivo e sistema educativo. Solo cosรฌ si potrร  garantire unโ€™adozione dellโ€™IA responsabile, capace di generare crescita per il Paese e per l’intero sistema produttivo”.

Il futuro dell’IA รจ il futuro delle persone

L’IA, dunque, non รจ solo una questione di tecnologie: รจ, prima di tutto, una questione di persone. E la sfida decisiva per le imprese sarร  la capacitร  di formarle, attrarle e trattenerle, costruendo un ecosistema di competenze adeguato a sostenere lโ€™innovazione.

Scarica qui l’indagine Confindustria sul lavoro.

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