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Il provvedimento, che risulta nel suo complesso positivo, rivela la scelta del Governo di intervenire con urgenza sulla disciplina di alcuni istituti, senza tuttavia prevedere una riforma organica della regolamentazione del lavoro e del mercato del lavoro.
A giudizio di Confindustria, sarebbe stato auspicabile un intervento più ampio e incisivo, volto ad accompagnare le imprese nei processi di transizione in corso, bilanciando, in particolare, il rapporto fra gli strumenti per le politiche passive e quelli per le politiche attive.
Con riferimento alla riforma del reddito di cittadinanza, sostituito dall’assegno di inclusione, permangono alcune carenze e un approccio non ancora in grado di scindere chiaramente il tema del contrasto alla povertà da quello dell’inserimento lavorativo.
È prevista l’istituzione di un Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) che dovrebbe essere potenziato per consentire la creazione di un sistema informativo unitario, presupposto di un’efficace attuazione delle politiche attive nel Paese.
Vanno sottolineate alcune criticità presenti nel testo in materia di salute e sicurezza, in particolare con riferimento alla estensione dell’obbligo della sorveglianza sanitaria, mentre per quanto riguarda l’intervento sul costo del lavoro, pur valutando positivamente la misura, permane la necessità di un taglio strutturale del cuneo contributivo, da Confindustria richiesto in più sedi e occasioni.