COMUNICATI STAMPA


PIANO STRATEGICO ZES UNICA, CONFINDUSTRIA: BENE STRUTTURA E CONTENUTI

Mazzuca: “Incentivare dinamismo economia meridionale. Lavoriamo insieme per aumentare risorse credito d’imposta”


Roma, 26 luglio 2024 - “Valutiamo positivamente la struttura e i contenuti del Piano strategico sulla ZES Unica presentato stamattina dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Ministro per gli Affari Europei il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. Così il Vice Presidente di Confindustria per le Politiche Strategiche e lo Sviluppo del Mezzogiorno, Natale Mazzuca

“In particolare, condividiamo l’individuazione delle filiere da rafforzare - con i relativi settori prioritari - e delle tecnologie da promuovere. Tra le prime - ha spiegato - l’Agroindustria, il Turismo, l’Elettronica-ICT, l’Automotive, il Made in Italy di qualità, la Chimica e farmaceutica, la Navale e cantieristica e l’Aerospazio. Le tecnologie da promuovere richiamano invece in larga parte le indicazioni del Regolamento europeo STEP, includendo Digitale, Cleantech e Biotech".

“Su questo, nell’ambito del costruttivo confronto avviato col Governo, c’è un’ampia convergenza rispetto ai contributi che abbiamo fornito nei mesi scorsi alla Struttura di Missione - ha osservato il Vice Presidente - che sottolinea come sia “molto rilevante” anche il focus dedicato agli investimenti infrastrutturali. Senza entrare nel dettaglio dei progetti, il Piano fornisce un chiaro indirizzo sulle priorità di intervento dei prossimi anni a valere sulle risorse disponibili, PNRR e Fondi di coesione in primis, nella consapevolezza che il divario infrastrutturale rappresenta uno dei principali gap per l’economia e l’industria meridionali “ - ha fatto notare Mazzuca.

“La sfida ora è l’attuazione, cui la nostra rete territoriale, nel suo ruolo di “facilitatore”, può dare un impulso forte, a partire dalla messa a terra delle autorizzazioni uniche. L’obiettivo è di rendere più fluido il processo, recuperando una logica di prossimità che agevoli insediamenti e investimenti coerenti con le linee strategiche del Piano.

Confidiamo che questa collaborazione possa essere un tratto fondante del lavoro congiunto volto a sostenere sviluppo e occupazione al Sud. Ma si tratta di obiettivi ambiziosi che necessitano di una visione organica, composta anche da una dotazione finanziaria adeguata.

Ecco perché ribadiamo che il credito d’imposta è una componente essenziale dell’operazione ZES Unica. Il dato dei giorni scorsi sulle richieste di agevolazione ha fotografato la fase di grande dinamismo che sta vivendo il sistema produttivo meridionale, legata anche a una maggiore propensione agli investimenti. È importante quindi sostenere e implementare questo trend positivo, mentre il recente provvedimento di riparto delle risorse per questa misura sta generando forti preoccupazioni” - ha affermato il Vice Presidente di Confindustria.

“Per questo, con il Governo, dovremo lavorare nei prossimi mesi per individuare la reale necessità di risorse e impegnarci per incrementare quelle disponibili, adeguandole il più possibile alla domanda delle imprese e sfruttando ogni strumento utile a tal fine. Al tempo stesso - ha aggiunto Mazzuca - occorrerà assicurare al credito d’imposta un orizzonte pluriennale, favorendo così una pianificazione degli investimenti che, da un lato, eviti la corsa a prenotare i fondi disponibili in un’unica finestra temporale e, dall’altro, assicuri alle imprese un quadro di certezza del diritto funzionale alla loro competitività.

In tal senso, accogliamo con favore le rassicurazioni fornite dal Governo in questi giorni- ha detto, incitando ad “un’azione coraggiosa e radicale, senza ideologia e pregiudizi, in cui la stella polare sia una visione strategica di lungo periodo, che faccia perno sul Mezzogiorno come fattore determinante per la crescita del nostro paese.

In un Paese che ha ancora divari così profondi al suo interno, il vero scatto di reni deve partire dal riequilibrio sociale ed economico dei territori”.



CREDITO IMPOSTA ZES UNICA, ORSINI: POSITIVO CHE LE IMPRESE MERIDIONALI ABBIANO RISPOSTO IN MANERA COSI’ VIGOROSA
“Ora serve lavorare insieme al Governo all’incremento dei fondi”


Roma, 24 luglio 2024 - "Il dato sulle richieste del credito d’imposta ZES Unica, che è di oltre cinque volte superiore rispetto alla dotazione prevista, testimonia la risposta straordinaria da parte delle imprese meridionali a questo strumento, che si riflette sulla maggiore propensione agli investimenti. Riteniamo che il credito d’imposta sia una componente essenziale dell’operazione ZES Unica, e lo stanziamento di 1,8 miliardi di euro è certamente il più alto di sempre. Tuttavia, chiediamo al Governo di mettere in campo il massimo sforzo per venire incontro a questa forte domanda. Ora bisogna valutare insieme quale potrebbe essere il fabbisogno reale per utilizzare al meglio questa straordinaria occasione e supportare il dinamismo e le aspettative del sistema produttivo meridionale", ha dichiarato il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini.


ENERGIA, CONFINDUSTRIA: FIRMA DECRETO ENERGY RELEASE PASSAGGIO FONDAMENTALE

Regina: “E’ una risposta concreta per rendere competitivi i costi dell’energia. Ora dare attuazione al Gas Release per supportare le imprese nella transizione”

Roma, 23 luglio 2024 – “La firma del Decreto Energy Release è un passaggio fondamentale per il sistema produttivo italiano. Esprimiamo tutto il nostro apprezzamento al Ministro Pichetto Fratin per il lavoro svolto insieme al GSE, con cui ci siamo confrontati costruttivamente durante l’iter di approvazione del provvedimento”. Così Aurelio Regina, Delegato del Presidente di Confindustria per l’Energia.

“Il meccanismo era atteso da tempo dalle imprese energivore perché rappresenta una risposta concreta alla necessità di rendere competitivi i costi dell’energia e potrà supportarle nella transizione energetica. In particolare, il provvedimento prevede la facoltà di richiedere al GSE per 3 anni una anticipazione del 50% dell’energia a prezzi competitivi, che verrà generata a seguito dei loro investimenti per un ammontare di circa 12 miliardi di euro in impianti di energia rinnovabile, per i quali è concessa anche una priorità sull’utilizzo di superfici pubbliche” – ha osservato Regina, sottolineando che in Italia “i settori energivori consumano circa 65 TWh l’anno e questa misura potrebbe fornirgli circa 1/3  di energia a prezzi competitivi per i prossimi tre anni. Questo provvedimento – ha aggiunto - può rappresentare l’inizio di una nuova fase di sviluppo dei mercati dell’energia in cui il consumatore industriale, attraverso una sua partecipazione attiva e responsabile, è posto al centro di un più ampio percorso di decarbonizzazione, che garantisce alle imprese di affrontare il processo di decarbonizzazione senza minare la loro competitività. Ora è importante proseguire il lavoro con il Ministero per l’attuazione della misura Gas Release” - ha concluso il Delegato di Confindustria all’Energia.




Roma, 10 luglio 2024 – Garantire la massima partecipazione delle imprese del sistema industriale italiano a Expo 2025 Osaka. Questo il principale obiettivo del Protocollo d’Intesa siglato oggi da Confindustria e Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, a Roma nella sede di Confindustria. L’accordo permetterà inoltre di promuovere turismo e territori, sostenere l’internazionalizzazione delle filiere produttive e attrarre investimenti, valorizzando le nostre tecnologie e il saper fare italiano. L’accordo, firmato da Barbara Cimmino, Vice Presidente di Confindustria per l’Export e l’Attrazione degli investimenti, e da Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, in vista dell’Esposizione Universale, consolida la collaborazione tra le due istituzioni nello sviluppo delle connessioni tra aziende italiane e nuovi potenziali partner esteri per facilitare lo sviluppo di relazioni economiche e accordi commerciali.
Presente all’incontro anche Matteo Zoppas, Presidente Agenzia ICE, per sottolineare l’impegno dell’Agenzia nella promozione delle attività imprenditoriali sui mercati esteri. Il supporto è fondamentale per valorizzare il Made in Italy e contribuire all’internazionalizzazione delle aziende nell’area asiatica di cui Expo 2025 Osaka sarà importante volano.
 
“Identificare progetti da coinvolgere, in stretto raccordo con le Associazioni del Sistema, privilegiando quelli più significativi in relazione all’Area Asia-Pacifico e ai Paesi considerati strategici, creare momenti di incontro e condivisione con le imprese associate, con gli enti, le istituzioni, le accademie con cui il Commissariato ha instaurato accordi di collaborazione, promuovere, in partnership con il sistema pubblico, l’organizzazione di missioni outgoing in Giappone e incoming per avviare collaborazioni dirette con enti e operatori dell’Area e favorire i contatti delle imprese italiane con le controparti di interesse. Questi alcuni degli obiettivi del Protocollo d’Intesa firmato oggi con il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Mario Vattani, che ci vedrà impegnati per i prossimi mesi nel definire un piano condiviso di attività per facilitare l’aggregazione di risorse e competenze nel mondo imprenditoriale italiano, in cui le aziende saranno le vere protagoniste, in relazione ai temi e ai progetti della partecipazione italiana a Expo 2025”, ha detto la Vice Presidente di Confindustria, Barbara Cimmino.

“Per un semestre il Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka sarà uno strumento efficace per promuovere le nostre eccellenze in Giappone e in Asia, regione caratterizzata da mercati giovani e in forte crescita” ha commentato il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Amb. Mario Vattani. “Oltre a spazi dedicati nei quali è possibile presentare progetti e organizzare eventi, le imprese che verranno a Expo si troveranno supportate dai servizi offerti da una rete di Istituzioni e Associazioni di categoria con le quali in questi mesi abbiamo stretto accordi di collaborazione. La partnership con Confindustria è un elemento importante di questo percorso di internazionalizzazione”.

Per Matteo Zoppas, Presidente Agenzia ICE: “L’Expo 2025 Osaka è un evento che unisce promozione e sviluppo del Made in Italy, che rappresentano le principali attività dell’Agenzia ICE. L’Esposizione Universale è infatti una vetrina unica per le produzioni italiane e per la crescita delle esportazioni, non solo nel mercato locale ma anche in Giappone e in tutto il Continente asiatico. Agenzia ICE attraverso la sua rete di uffici potrebbe contribuire all’Expo di Osaka organizzando l’incoming di operatori e buyer qualificati con l’obiettivo di creare momenti di business matching e porre le basi per un ulteriore sviluppo delle aziende italiane nell’area. In Giappone l’Export Made in Italy nel 2023 ha raggiunto gli 8 miliardi di euro composto da prodotti di eccellenza dal punto di vista della qualità, dell’innovazione e della tecnologia con grandi prospettive di crescita. Expo 2025 Osaka sarà quindi un’occasione da non perdere per capitalizzare la capacità di attrazione del Made in Italy attraverso il contributo che tutto il Sistema Paese, rappresentato da ICE, Sace, Simest e Cdp, insieme al grande impegno del Governo, offrirà alle aziende e alle associazioni che vi parteciperanno. Il migliore ambasciatore all’Expo delle cose belle e ben fatte in Italia: il Made in Italy”.

Expo 2025 si terrà a Osaka dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 sotto il tema “Disegnare la società del futuro per le nostre vite”. L’Italia si presenta con un Padiglione disegnato dall’architetto Mario Cucinella che ha come slogan “L’Arte rigenera la vita”. Sono previsti oltre 30 milioni di visitatori. Questa Esposizione Universale sarà un’importante opportunità di promozione integrata per le aziende italiane nell’area dell’Asia-Pacifico nel quale presentare “lo stato dell’arte” del nostro Paese: dal design all’agroalimentare, dalla moda alla tecnologia, dalle infrastrutture e dall’urbanistica all’energia, dalla scienza all’industria con approfondimenti su aerospazio, robotica, scienze della vita e alta tecnologia fino alla farmaceutica e al biomedicale.




Roma, 23 maggio 2024 - L’assemblea privata dei delegati, riunita nell’Auditorium della Tecnica di Viale dell’Astronomia, ha votato Emanuele Orsini quale 32mo Presidente di Confindustria per il quadriennio 2024-2028.
L’assemblea ha registrato una partecipazione record pari al 98% degli aventi diritto al voto e un consenso dei votanti pari al 99,5%.
L’assemblea ha contestualmente votato la squadra di Presidenza composta da dieci Vice Presidenti elettivi - Lucia Aleotti (Centro Studi), Angelo Camilli (Credito, Finanza e Fisco), Barbara Cimmino (Export e Attrazione degli investimenti), Francesco De Santis (Ricerca e Sviluppo), Maurizio Marchesini (Lavoro e Relazioni Industriali), Vincenzo Marinese (Organizzazione e Rapporti con i Territori e le Categorie), Natale Mazzuca (Politiche Strategiche per lo Sviluppo del Mezzogiorno), Marco Nocivelli (Politiche Industriali e Made in Italy), Stefan Pan (Unione europea e Rapporto con le Confindustrie europee), Lara Ponti (Transizione Ambientale e obiettivi ESG) – e tre Vice Presidenti di diritto, Giovanni Baroni (Presidente Piccola Industria), Riccardo Di Stefano (Presidente Giovani Imprenditori) e Annalisa Sassi (Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali).
Ai cinque Delegati del Presidente, già nominati in occasione della presentazione della nuova squadra di vertice - Leopoldo Destro (Trasporti, Logistica e Industria del Turismo), Riccardo Di Stefano (Education e Open Innovation), Giorgio Marsiaj (Space Economy), Aurelio Regina (Energia), Mario Zanetti (Economia del Mare) - si è aggiunto oggi Pietro Labriola che seguirà la Transizione Digitale.
Completano il team di vertice i tre Special Advisor: Antonio Gozzi (Autonomia Strategica Europea, Piano Mattei e Competitività), Gianfelice Rocca (Life Sciences) e Alberto Tripi (Intelligenza Artificiale).
Maurizio Tarquini assume da oggi l’incarico di Direttore Generale mentre Raffaele Langella, a cui il Presidente Orsini ha rivolto un sentito ringraziamento per il suo lavoro, rimarrà Consigliere Diplomatico.


Roma, 9 maggio 2024 - In relazione a quanto stamani annunciato dal ministro Giorgetti sulla parziale retroattività di spalmare in 10 anni i crediti fiscali maturati da Superbonus edilizio, Maurizio Marchesini, attuale Vicepresidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese e futuro Vicepresidente per il lavoro e le relazioni industriali, ha commentato: “Comprendiamo bene le difficoltà del Governo per impedire che la coda dei crediti da Superbonus metta a rischio il deficit programmatico di questo 2024, indicato dal DEF approvato dal Parlamento. Tuttavia, in nome della certezza del diritto non ne condividiamo l'eventuale retroattività: il governo può disporre lo spalma-crediti per decreto legge a vigenza immediata, ma allora lo si applichi solo per crediti maturati da spese sostenute successivamente a quella data. Migliaia di imprese e cittadini devono poter vivere in uno Stato in cui la certezza del diritto consenta ragionate scelte d'investimento pluriennali, non modificabili da interventi retroattivi, che mettono in seria difficoltà le famiglie e tutte le filiere dell'immobiliare. Non è più dilazionabile un tavolo di confronto: sia per affrontare per tempo ciò che si prospetta nei prossimi mesi, sia per disegnare il modello dei nuovi e diversi incentivi che saranno necessari per attuare la Direttiva UE sull'efficientamento energetico degli immobili".

Torino, 6 maggio 2024 – È stato presentato oggi a Torino, presso la fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il volume “Il segno dell’arte nelle imprese. Le collezioni corporate italiane per l’arte moderna e contemporanea”, edito da Marsilio Arte, su iniziativa di Confindustria, con il patrocinio del Ministero della Cultura.

La pubblicazione accoglie immagini e storie di 57 collezioni di arte moderna e contemporanea custodite dalle imprese: un racconto che testimonia la passione per l’arte di imprenditrici e imprenditori e il loro desiderio di sostenere la produzione artistica, italiana e internazionale, sia di artisti già conosciuti e affermati che di quelli emergenti.

Il progetto è nato su iniziativa di Katia Da Ros, Vice Presidente per Ambiente, Sostenibilità e Cultura, e di Antonio Alunni, Presidente del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria, con l’obiettivo di promuovere un fenomeno poco conosciuto al grande pubblico e valorizzare un diverso modello di imprenditorialità ispirata alla Corporate Cultural Responsibility che vede le imprese come motore di crescita non solo economica, ma anche civile, sociale e culturale, della società e dei territori in cui hanno i propri insediamenti produttivi.

Da una ricerca condotta da Nomisma nel 2021 (commissionata dal Gruppo Apollo con il sostegno di Intesa Sanpaolo) emerge che il mercato dell’arte ha un potenziale economico rilevante: nel 2019, infatti, ha generato un giro di affari pari a 1,46 miliardi di euro, con un impatto complessivo pari a 3,78 miliardi di euro (effetto moltiplicatore pari a 2,60) ed un numero complessivo di lavoratori coinvolti pari a 36mila unità.

“Per cogliere questo potenziale, occorre promuovere gli investimenti delle imprese in arte e cultura, attraverso policy e strumenti regolatori adeguati ed efficaci. Invece, registriamo l’assenza di un framework soddisfacente, a partire dalla stessa definizione di collezioni d’arte d’impresa. L’obiettivo del progetto, quindi, è anche di richiamare l’attenzione degli interlocutori istituzionali su tali aspetti”, ha sottolineato Katia Da Ros, Vice Presidente di Confindustria per Ambiente, Sostenibilità e Cultura. “Più in generale, il volume è una testimonianza tangibile della stretta connessione tra arte e impresa e di quanto la cultura possa rappresentare una leva di crescita, poiché contribuisce a definire, o ridefinire, l’identità stessa dell’impresa, plasmando i modelli organizzativi e di business e facendoli evolvere, anche in chiave di sostenibilità”.

“Quando è nata l’idea di questo libro, sapevamo che avremmo potuto contare su storie di vicinanza delle imprese al mondo dell’arte, ma il risultato è andato oltre le aspettative. Le imprese hanno partecipato al progetto con entusiasmo, perché finalmente si è acceso un riflettore sul rapporto tra imprese e arte, fatto di relazioni articolate e consolidate nel tempo”. Così il Presidente del Gruppo Tecnico Cultura di Confindustria, Antonio Alunni. “Le tante collezioni corporate racchiuse nel volume raccontano valori radicati nell’industria italiana, tra cui quello della restituzione, dalle imprese verso l’arte e, attraverso di essa, verso le comunità territoriali e, viceversa, in un gioco di reciproche contaminazioni. Perché l’arte e gli artisti restituiscono alle imprese e all’imprenditore uno sguardo originale e ampio sul mondo e sui temi più attuali e, attraverso le emozioni, contribuiscono a generare idee innovative”.

L’iniziativa vede il coinvolgimento di personalità affermate nel mondo dell’arte contemporanea, anche a livello internazionale, come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Ilaria Bonacossa che, in veste di curatrice del progetto, è stata affiancata da un Advisory Board composto da esperti di settore come Costantino D’Orazio, Marianna Agliottone, Marilena Pirrelli, e da un’assistente curatrice, Cristina Masturzo.

Il volume è stato realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo, la Main Partnership per la Cultura di Impresa di 4.Manager, in collaborazione con IWS,  con il Knowledge Partner Deloitte Private e con il contributo di Fondazione Bracco e Christie’s Italy.


CONFINDUSTRIA: CONSIGLIO GENERALE APPROVA SQUADRA PRESIDENTE DESIGNATO ORSINI

Dieci vice presidenti elettivi, con tre conferme, cinque delegati, tre special advisor


Roma, 18 aprile 2024 – Il Consiglio Generale di Confindustria, su proposta del Presidente designato Emanuele Orsini, ha approvato oggi la squadra di presidenza per il quadriennio 2024-2028 con l’84% delle preferenze. Su 132 membri presenti, 110 hanno votato a favore, i contrari sono stati 9 e 13 le schede bianche. 

Dieci i Vice Presidenti elettivi che affiancheranno Orsini, di cui tre confermati: Francesco De Santis, che continuerà il suo impegno su Ricerca e Sviluppo; Maurizio Marchesini che, dopo aver seguito le Filiere e le Medie Imprese, avrà la delega su Lavoro e Relazioni industriali e Stefan Pan, che proseguirà il lavoro svolto in Europa negli scorsi quattro anni in veste di Delegato del Presidente, con la vice presidenza per l’Unione europea e il Rapporto con le Confindustrie europee. Gli altri componenti elettivi della squadra di presidenza sono: Lucia Aleotti, a cui andrà la vice presidenza per il Centro Studi, snodo cruciale nella definizione delle strategie di politica economica; Angelo Camilli, a cui Orsini passerà il testimone su Credito, Finanza e Fisco; Barbara Cimmino che seguirà l’Export e l’Attrazione degli investimenti. A Vincenzo Marinese sarà affidata  la responsabilità dell’Organizzazione e dei Rapporti con i territori e le categorie, mentre Natale Mazzuca avrà la delega alle Politiche Strategiche e allo Sviluppo del Mezzogiorno. A Marco Nocivelli verrà attribuita la nuova delega sulle Politiche industriali e Made in Italy, mentre Lara Ponti si occuperà di Transizione Ambientale e obiettivi ESG, temi centrali nell’agenda di Confindustria. Completeranno la squadra di Presidenza i tre Vice Presidenti di diritto, Giovanni Baroni, Presidente della Piccola Industria, Riccardo Di Stefano, Presidente dei Giovani Imprenditori e Annalisa Sassi, Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali.

Il Presidente designato manterrà per sé la responsabilità su alcuni grandi capitoli strategici: Transizione Digitale, Cultura d’Impresa e Certezza del diritto.

Il nuovo board di Confindustria sarà coadiuvato da cinque delegati del Presidente: Leopoldo Destro ai Trasporti, alla Logistica e all’Industria del Turismo e Riccardo Di Stefano, al quale sarà affidata la delega all’Education e Open Innovation. Giorgio Marsiaj si occuperà di Space Economy, ad Aurelio Regina andrà la delega all’Energia, mentre Mario Zanetti seguirà l’Economia del Mare.

Infine, la squadra 2024-2028, su richiesta del Presidente designato, si avvarrà anche del contributo di tre Special Advisor: Antonio Gozzi con delega all’Autonomia Strategica Europea, Piano Mattei e Competitività, Gianfelice Rocca per le Life Sciences e Alberto Tripi per l’Intelligenza Artificiale.

In chiusura del Consiglio il Presidente designato Orsini ha ringraziato l’Ambasciatore Langella per il lavoro svolto, annunciando che fino al suo prossimo incarico, sarà al fianco del Presidente designato come consigliere diplomatico. Il nuovo Direttore Generale sarà Maurizio Tarquini.



Roma, 4 Aprile 2024 - Il Consiglio Generale di Confindustria ha designato Presidente Emanuele Orsini con 147 preferenze. Hanno votato 173 dei 187 aventi diritto. Schede nulle 17 e schede bianche 9. Il risultato è stato validato dal Collegio Speciale formato da Sergio Arcioni, Domenico Barberio, Luca Businaro e Marta Spinelli.

La nomina dovrà avere il gradimento dell'Assemblea dei delegati, convocata il 23 maggio, che di fatto eleggerà il 32° presidente di Confindustria.

Il 18 aprile il Consiglio Generale dovrà esprimersi sul programma e sulla squadra dei Vicepresidenti scelta dal presidente designato.


INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL MERCATO IN LOMBARDIA RAGGIUNGE QUASI 192 MILIONI DI EURO NEL 2023, CON UNA CRESCITA PREVISTA FINO A 270 MILIONI NEL 2024.


A CASTELLANZA LA NONA TAPPA DEL ROADSHOW DI PICCOLA INDUSTRIA E ANITEC-ASSINFORM


Nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Lombardia ha superato i 120 milioni di euro, con una prospettiva di crescita fino a 270 milioni nel 2024. Il mercato digitale della regione ha superato i 19 miliardi di euro nel 2022, con una crescita del 4% rispetto al 2021. La Lombardia mantiene saldo il suo primato sul volume del mercato digitale tra le regioni italiane.
La percentuale di imprese lombarde con almeno un livello base di digitalizzazione ha raggiunto il 68% nel 2023.
Ancora poche le imprese italiane che utilizzano sistemi di intelligenza artificiale, ma il mercato è in forte sviluppo: la percentuale delle piccole imprese italiane si attesta nel 2023 al 4,4, contro il 24% delle grandi imprese, in calo rispetto ai valori del 2021.
 
Castellanza (VA), 26 marzo 2024Nona tappa presso la LIUC di Castellanza (VA), con Piccola Industria Confindustria Alto-Milanese, Confindustria Como e Confindustria Varese per il ciclo di incontri “Intelligenza artificiale e PMI: esperienze da un futuro presente”, organizzato da Piccola Industria Confindustria e Anitec-Assinform, in collaborazione con la rete dei Digital Innovation Hub, con la media partnership de L’Imprenditore. Il roadshow - che fino a oggi ha visto la partecipazione di 900 imprese tra Verona, Bari, Firenze, Caserta, Torino, Cesenatico, Brescia e Genova - in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare le piccole imprese associate a Confindustria sulle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’IA in azienda, grazie alla presentazione di casi concreti e al confronto diretto con i partecipanti.  
 
L’intelligenza artificiale, di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazionali e algoritmi più performanti ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazioni precedenti. Tuttavia, nonostante le sue potenzialità, l’IA rimane ancora scarsamente utilizzata dalle imprese italiane, in particolare quelle di minori dimensioni: secondo dati Eurostat del 2023, solo il 5% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligenza artificiale, contro una media dell’8% nell’Unione europea (FIGURA 1). In particolare, la percentuale di piccole imprese italiane (10-49 dipendenti) si attesta al 4,4%, contro il 24% delle grandi imprese (oltre 250 dipendenti) (FIGURA 2). Un gap da colmare, perché numerose ricerche certificano un crescente divario nell’incremento della produttività dovuto alla digitalizzazione tra le poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo. Per quanto riguarda la Lombardia, le imprese con almeno un livello base di digitalizzazione sono il 68%.

Secondo lo studio del Digital Innovation Hub Lombardia, disponibile sul sito www.dihlombardia.com,  il principale ostacolo alla diffusione delle tecnologie basate su IA per efficientare i processi aziendali, è dovuto alla ancora insufficiente disponibilità di dati strutturati e coerenti in formato digitale e al loro utilizzo che è rimasto di carattere personale: un passaggio fondamentale per abilitare l’utilizzo della IA sarà proprio quello di razionalizzare, condividere e rendere interpretabili tutti i dati che vengono generati nei processi produttivi.

Dalle analisi di Anitec-Assinform, l’Associazione che in Confindustria raggruppa le aziende ICT, in Italia il mercato dell’Intelligenza artificiale nel 2022 ha raggiunto un volume di circa 435 milioni di euro (+32,4%) ed è previsto che raggiunga i 1.200 milioni nel 2026, con un tasso di crescita medio annuo del 28,9% (cfr. Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2023” v.2). (FIGURA 3)

L’Intelligenza artificiale, insieme ad altri abilitatori del mercato (Digital Enabler) come ad esempio Cybersecurity, Big Data e Cloud, sarà un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano. Nonostante le prospettive positive, in Italia il mercato dell’IA resta meno sviluppato rispetto agli altri Paesi più industrializzati: per questo è fondamentale avere una visione strategica che consenta di accelerare e potenziare gli investimenti delle imprese, rafforzare le competenze digitali dalla scuola al mondo del lavoro e acquisire maggiore consapevolezza e conoscenza delle potenzialità dell’IA.
Se poi guardiamo ai dati Eurostat relativi alle motivazioni che limitano l’utilizzo dell’IA, (FIGURA 4) le imprese del nostro Paese esprimono meno preoccupazioni della media europea ma il freno maggiore consiste nella carenza di competenze adeguate. È quindi fondamentale approfondire la conoscenza degli strumenti a disposizione e comprendere meglio quale siano le ragioni alla base di uno scarso utilizzo di queste tecnologie.
 
Analizzando i dati regionali si evidenzia come nel 2022 il mercato dell’Intelligenza Artificiale in Lombardia abbia superato i 120 milioni di euro, con una prospettiva di crescita del 40% medio nel biennio 2022-2024, anno in cui arriverà a toccare circa i 270 milioni di euro (stime in rialzo rispetto al Rapporto Il Digitale in Italia 2023 vol 1), crescita dovuta a una sempre maggiore disponibilità di piattaforme software di AI con funzionalità e capacità più performanti. Se guardiamo al mercato digitale nel suo complesso nel 2022 la Lombardia supera i 19 miliardi di euro nel 2022, con una crescita del 4% rispetto al 2021 (Fonte: Rapporto Anitec-Assinform “Il Digitale in Italia 2022”). (FIGURA 5).
 
“Siamo estremamente soddisfatti di come sta procedendo questo percorso sui territori che abbiamo avviato oltre un anno fa insieme ai colleghi di Anitec-Assinform e a quelli delle associazioni locali coinvolte a ogni tappa. La partecipazione delle imprese agli incontri è in continua crescita. È un ulteriore segno della vitalità del nostro tessuto imprenditoriale, della velocità con cui le nostre imprese si muovono e della prontezza con la quale sono disposte a cogliere le opportunità di crescita. Ed è anche un ottimo esempio di quanto il Sistema Confindustria possa supportare gli imprenditori attraverso momenti di condivisione delle esperienze di ciascuno a servizio degli altri, di confronto sulle difficoltà, ma anche sulle soluzioni e sui benefici di uno strumento di innovazione straordinaria come le tecnologie digitali avanzate di cui parliamo. Momenti tanto più importanti per le PMI e assolutamente cruciali proprio perché parliamo di tecnologie trasversali a ogni settore industriale, che toccano tutti i soggetti raccolti nelle diverse filiere e capaci di incidere e dare benefici sull’intera gamma delle attività dell’azienda. Da questi incontri si esce con rinnovata fiducia nelle nostre imprese e con l’impegno di lavorare ancor più con tutti gli stakeholder, a partire dal decisore politico, per creare le migliori condizioni affinché possano crescere, a partire da un quadro regolatorio stabile e chiaro per favore gli investimenti”, ha sottolineato Giovanni Baroni, Presidente di Piccola Industria Confindustria.

“Como, Varese e Alto Milanese si distinguono per le loro eccellenze in filiere specializzate, come tessile, chimica e manifattura. L'intelligenza artificiale trasforma questi settori con applicazioni che vanno dalla manutenzione predittiva, alla gestione automatizzata dei magazzini, fino al supporto al design. Inoltre, non possiamo trascurare il ruolo cruciale che l'intelligenza artificiale svolge nella prototipazione e modellazione dei capi. Questo significa processi di progettazione più efficienti, riduzione dei tempi di sviluppo e maggiore precisione nella realizzazione dei prodotti. È sempre più forte il desiderio degli imprenditori di avvicinarsi a questa tecnologia e il successo dell’evento di oggi lo dimostra. Servono, però, politiche che tengano conto delle specificità delle PMI, come Anitec-Assinform ha sottolineato nel il suo "AI manifesto”: accompagniamo le aziende nell'adozione dell'IA, in modo da consentire loro di crescere e acquisire scala, competere e prosperare nell’economia globale, ha affermato Marco Gay, Presidente Anitec-Assinform.

“Abbiamo interpellato la nostra base associativa e ci siamo resi conto che solamente il 16% delle imprese rispondenti ad un nostro sondaggio ha intenzione di investire in Intelligenza artificiale nel 2024. Questi i dati elaborati dal Centro Studi di Confindustria Varese nell’ultima indagine sugli investimenti realizzati delle imprese locali, che restituiscono la fotografia di un sistema industriale che ha bisogno di strumenti per essere accompagnato alla scoperta di un tema così al centro dello scenario mondiale del digitale, ma ancora troppo poco presidiato dalle Pmi. È, dunque, evidente come la priorità per il nostro Sistema Confindustria debba essere oggi quella di impegnarsi nella costruzione di una maggiore consapevolezza delle aziende su questa nuova frontiera dell’innovazione, ha aggiunto Andrea Bonfanti, Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Varese.

“Esistono varie definizioni di Intelligenza artificiale, ma quella che preferisco è la capacità di percepire, comprendere, prevedere e quindi agire al fine di ottenere il proprio scopo nel modo migliore. Questa è anche la vision del fare impresa ed è per questo che l’Intelligenza artificiale riuscirà, sempre maggiormente, ad aiutare le piccole industrie a realizzare le idee, spesso geniali e innovative, degli imprenditori”, ha dichiarato Walter Pozzi, Presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Como.

“L’Intelligenza artificiale è una rivoluzione tecnologica che può aprire un mondo di possibilità alle piccole aziende. Le Pmi dell’Alto Milanese, per loro natura resilienti e innovatrici, non tarderanno molto a sperimentare questa tecnologia al loro interno. Come Gruppo, grazie anche al Digital Innovation Hub Lombardia, stiamo già provvedendo alla divulgazione delle migliori tecnologie digitali per spingere sul loro utilizzo”, ha concluso Paola Guffanti, Presidente reggente della Piccola Impresa di Confindustria Alto Milanese.


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