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Europa a rischio declino industriale: l’allarme di Confindustria, BDI e MEDEF
giovedì 6 Novembre 2025

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Le tre organizzazioni industriali europee chiedono un cambio di passo: “La competitività deve diventare la bussola di ogni politica europea”

L’Europa rischia un declino industriale senza precedenti se non agirà subito per rafforzare la propria competitività. È questo l’allarme lanciato congiuntamente da Confindustria, BDI e MEDEF nella dichiarazione diffusa al termine del 7º Forum Trilaterale delle imprese, svoltosi a Roma il 5 e 6 novembre 2025.

Ai lavori hanno preso parte Emanuele Orsini (Confindustria), Peter Leibinger (BDI) e Patrick Martin (MEDEF), insieme al Commissario europeo alla Prosperità e Strategia industriale Stéphane Séjourné, che ha portato la prospettiva della Commissione sulle priorità economiche e produttive dell’Unione.

“È giunto il momento di riconoscere che l’Europa sta seriamente rimanendo indietro e che il rischio di declino e deindustrializzazione è oggi più alto che mai”, si legge nella dichiarazione congiunta (qui la versione integrale).

Le tre organizzazioni richiamano le istituzioni europee a un intervento immediato:

“Ora più che mai, l’Europa deve affermare la propria indipendenza, proteggere la propria sicurezza e assumere la leadership nello sviluppo delle tecnologie essenziali per i propri interessi strategici.”

L’appello si articola in sei priorità strategiche per rilanciare la crescita, la competitività e l’autonomia industriale del continente.

Semplificare le regole e completare il Mercato Unico

Il primo punto della dichiarazione riguarda la necessità di alleggerire la burocrazia e accelerare la semplificazione normativa. Le tre Confindustrie chiedono di dare piena attuazione all’agenda europea di semplificazione, avviata con i pacchetti “Omnibus”, per ridurre oneri e tempi di attuazione delle direttive su due diligence (CSDDD) e rendicontazione di sostenibilità (CSRD).

“La Commissione deve portare avanti attivamente la propria agenda di semplificazione e riduzione degli oneri, fissando obiettivi ambiziosi e concreti”, si legge nel testo, che invita Parlamento e Consiglio a garantire “un reale sollievo alle imprese”.

Le organizzazioni insistono sul completamento del Mercato Unico europeo, considerato “fondamento di un’Europa più forte e più autonoma”, e sulla necessità di eliminare le barriere che ancora limitano la libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone.

Decarbonizzazione come motore di competitività

Il secondo pilastro della dichiarazione invita a fare della transizione verde un motore di crescita e non un freno allo sviluppo industriale. “L’Europa deve garantire che il percorso verso la neutralità climatica rafforzi — anziché indebolire — la propria base industriale”, si afferma nel documento, sottolineando l’urgenza di un approccio “equilibrato e realistico”.

La transizione dovrà essere sostenuta da energia a prezzi accessibili, investimenti infrastrutturali, regole stabili e neutralità tecnologica.
Tra le misure chiave indicate:

  • riformare l’ETS europeo per limitare volatilità e speculazione;
  • garantire un CBAM equo e coerente con l’ETS, con compensazioni per le esportazioni e regole semplificate per le PMI;
  • riconoscere pari ruolo a nucleare, rinnovabili, gas, idrogeno e CCUS nella decarbonizzazione;
  • adottare obiettivi di riduzione delle emissioni compatibili con le tecnologie disponibili: la proposta di riduzione del 90% delle emissioni di CO₂ entro il 2040 solleva seri problemi in termini di fattibilità e vanno prima garantite le condizioni abilitanti

“Le condizioni abilitanti devono essere prima garantite dall’Unione europea: energia competitiva, prevedibilità degli investimenti, regolamentazione semplificata e un CBAM efficace.”

Rafforzare la sovranità tecnologica e digitale

Terza priorità: riconquistare la leadership tecnologica e ridurre le dipendenze strategiche da altri Paesi. Oggi l’Europa produce solo l’11 % dei semiconduttori mondiali e resta esposta a normative extraterritoriali che mettono a rischio la competitività delle sue imprese.

“La sovranità tecnologica è una pietra angolare del futuro dell’Europa”, dichiarano le tre organizzazioni sollecitando Bruxelles a rafforzare le infrastrutture digitali e di cybersicurezza, sviluppare un cloud e un’intelligenza artificiale sovrani, e sostenere l’acquisizione di nuove competenze digitali in tutti i settori produttivi.

Un bilancio europeo orientato alla crescita e alla competitività

La quarta priorità riguarda il prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP) dell’Unione, che dovrà essere “ambizioso, strategico e coerente con gli obiettivi di crescita industriale”. Le tre organizzazioni propongono la creazione di un Fondo europeo per la competitività, destinato a grandi progetti industriali e alla riduzione della frammentazione dei programmi nazionali.

Allo stesso tempo, respingono qualsiasi nuova risorsa propria europea — come la Corporate Resource (CORE) o l’utilizzo dei proventi ETS — che aumenterebbe il carico fiscale sulle imprese.

“Tali misure comprometterebbero l’attrattiva dell’UE come destinazione per gli investimenti e creerebbero ulteriori ostacoli alla crescita.”

Le tre organizzazioni chiedono inoltre di completare l’Unione bancaria e dei mercati dei capitali, per canalizzare meglio il risparmio privato verso gli investimenti produttivi e ridurre il divario di competitività con gli Stati Uniti.

Scienze della vita: pilastro della sovranità industriale europea

Il quinto ambito di intervento riguarda il settore delle scienze della vita, definito “pietra angolare della salute, della prosperità e della sovranità strategica dell’Europa”. Nel 2024 il solo comparto farmaceutico ha registrato un surplus commerciale di quasi 200 miliardi di euro: un segnale della sua forza e del suo potenziale.

“Per mantenere la leadership globale, l’Europa deve raddoppiare gli sforzi sull’innovazione, non indebolirla.”

La dichiarazione sollecita la piena attuazione della Strategia europea per le scienze della vita, la tutela della proprietà intellettuale, la semplificazione normativa sui dispositivi medici e diagnostici e il rafforzamento del trasferimento tecnologico tra ricerca e industria.

Difesa e spazio: investire nell’autonomia strategica europea

Ultima priorità: la difesa e il settore spaziale, ambiti cruciali per la sicurezza e la resilienza del continente. L’Europa deve colmare il divario con Stati Uniti e Cina, aumentando gli investimenti e promuovendo una politica industriale europea della difesa più coordinata.

“È essenziale che il Fondo europeo per la competitività destini risorse adeguate ai settori della difesa e dello spazio, coinvolgendo attivamente l’industria nella definizione delle priorità.”

La dichiarazione richiama inoltre la necessità di rafforzare le partnership industriali tra Francia, Germania e Italia, per costruire una base tecnologica comune e raggiungere economie di scala.

Competitività come bussola dell’Europa

Nella conclusione del documento, le tre organizzazioni avvertono che senza una politica industriale forte l’Europa rischia di perdere influenza, sicurezza e benessere. In collaborazione con BusinessEurope, si impegnano a promuovere una visione di un’Europa industrialmente solida, digitalmente autonoma e sostenibile.

“La competitività deve diventare la bussola di ogni politica, regolamentazione e investimento europeo”, è l’appello finale che chiude la dichiarazione congiunta.

Un invito a fare dell’industria il cuore dell’Europa del futuro.

 

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