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Di Stefano al Sole24Ore: industria e crescita siano le priorità della nuova Europa
mercoledì 29 Maggio 2024

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Un richiamo alla responsabilità del voto europeo. “Una responsabilità doppia: per i cittadini, che devono percepirne l’importanza in questo momento, e per i nostri rappresentanti politici, che dovranno imprimere un cambiamento di rotta a Bruxelles”. A poco più di una settimana dalle elezioni, che si terranno l’8 e 9 giugno, Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha scelto di dedicare il 53° convegno di Rapallo alle prospettive della Ue e alla sua collocazione negli scenari globali. Riflettendo sulle scelte necessarie e sugli impatti che ci saranno nel nostro paese. “Diritti al voto. Volti d’Europa, sguardo sul mondo”, è il titolo del convegno.

“L’industria va messa al centro delle politiche europee, c’è in gioco la competitività dell’Europa e dell’Italia e quindi la crescita. Bisogna riflettere sui valori europei, sull’efficacia del processo decisionale, sulla libertà, che troppo spesso viene data per scontata”. Ha affermato il presidente dei Giovani Imprenditori in una intervista al Sole24Ore. “In un mondo dove le libertà individuali e collettive sono sempre più compresse è cruciale ragionare sulla libertà europea. Su come si sostanzia davvero il nostro essere liberi, cosa possiamo fare concretamente per mantenere e rafforzare queste nostre libertà, il ruolo che può giocare il nostro paese”.

Sulla governance europea “Vanno ripensati i Trattati – ha sottolineato Di Stefano-. Cito un esempio: il voto all’unanimità blocca i cambiamenti, si trasforma di fatto in un diritto di veto. Andrebbe superato, anche in vista di un futuro allargamento della Ue. L’Italia, collocata al centro del Mediterraneo e del continente europeo potrebbe, più e meglio di altri paesi, contribuire a riscriverne le regole. Presenteremo alla politica le nostre riflessioni, faremo presenti le ragioni dell’industria, che sono anche quelle della crescita. Senza industria non c’è benessere, ricchezza e welfare. Ma per crescere dobbiamo essere competitivi: la Cina ha appena varato un nuovo super fondo da 47,5 miliardi di dollari per sviluppare l’industria del microchip e contrastare gli Usa nella leadership tecnologica; gli Usa hanno già varato l’Inflaction Reduction Act, i Brics sono realtà che stanno acquisendo maggiore peso”.

Sulle grandi sfide trasformative e tecnologiche Di Stefano ha aggiunto: “La Ue in questi anni ha avuto un atteggiamento, in particolare sull’ambiente, ideologico e antindustriale. Gli esempi sono molti: il tema del packaging, lo stop al motore endotermico al 2035, che mette in crisi le nostre filiere, eccellenza riconosciuta a livello mondiale. Anche sull’Intelligenza Artificiale la Ue è troppo impegnata a regolamentare e non ha creato un contesto favorevole alla crescita di questa tecnologia. Dobbiamo recuperare perché è una leva che può far fare un salto di modernizzazione al nostro sistema imprenditoriale, specie alle pmi”. Inoltre “Bisogna rompere gli indugi sul nucleare di ultima generazione. E puntare ad un mix energetico che sia di sostegno alle imprese. Serve un Fondo europeo per le transizioni, green e digitale. Una spesa comune e coordinata anche per la difesa: c’è bisogno di una difesa europea, di fronte ad uno scenario globale così complesso”.

Infine, su Industria 5.0 annunciata dal Ministro Urso entro giugno, Di Stefano ha detto: “La aspettiamo da mesi, è il più importante strumento di incentivo agli investimenti di cui c’è estremo bisogno per essere più competitivi. Nell’ultimo periodo la produzione industriale è andata male, ma l’industria italiana ha dimostrato di essere forte e di aver reagito meglio di altre in Europa al Covid, al caro energia, all’aumento del costo delle materie prime. E’ quello che serve: rilanciare, in Italia e in Europa, la politica industriale. Per la crescita del paese e della Ue”.

 

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