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In Italia, così come nella maggior parte dei paesi europei, il tirocinio è presente come strumento di formazione sul lavoro, rigorosamente distinto da un rapporto di lavoro e sussiste una distinzione tra tirocini curriculari (previsti o riconoscibili dai piani formativi di un’istituzione formativa) e tirocini extra-curriculari.
Confindustria intende sottoporre all’attenzione del Legislatore tre questioni fondamentali:
1. Quadro complessivo degli strumenti di formazione sul lavoro in Italia. La riflessione sul tirocinio curriculare potrebbe rappresentare l’occasione per dare avvio ad una più generale riflessione su come inserire questo e altri strumenti in un quadro più ampio, entro il quale imprese e istituzioni formative collaborano per la crescita formativa e professionale delle nuove generazioni.
2. Partnership impresa-istituzione formativa. Un progetto di riforma del tirocinio dovrebbe partire dalla necessità che in Italia nascano reti strutturate tra imprese e istituzioni formative per costruire un campo di azione entro il quale inserire tutte le attività di collaborazione tra imprese e istituzioni formative, dalla semplice testimonianza aziendale fino all’apprendistato.
3. Indennità e liberalità dei tirocini curriculari. La gratuità del tirocinio curriculare è una realtà in tutta Europa, in alcuni casi è previsto un rimborso spese per il tirocinante. Tuttavia, bisognerebbe far salva l’ipotesi della “liberalità” da parte delle imprese, incentivando tale possibilità attraverso appositi sgravi fiscali.