Condividi su
Dal punto di vista industriale, il decreto tocca direttamente alcuni pilastri strategici per la competitività del Paese: gli investimenti infrastrutturali, la certezza e stabilità delle regole sugli appalti, la semplificazione procedurale, la logistica e la mobilità delle merci, la governance e la digitalizzazione del settore trasporti. Temi centrali per la base manifatturiera italiana e per l’intero sistema produttivo.
Per tali motivi, Confindustria ritiene fondamentale che il provvedimento sia oggetto di un esame attento in sede parlamentare, affinché le finalità di accelerazione e razionalizzazione non compromettano la coerenza del quadro regolatorio, la tutela della concorrenza, la capacità operativa delle imprese e l’efficacia concreta degli strumenti previsti.
In questa prospettiva, Confindustria propone una serie di interventi normativi puntuali sull’adeguamento dei meccanismi di aggiornamento dei canoni demaniali marittimi, sulla revisione della disciplina sui tempi e costi del trasporto merci su strada, sulla parificazione dei criteri per la revisione dei prezzi nei contratti pubblici, nonché sul potenziamento degli investimenti in energie rinnovabili e in infrastrutture digitali strategiche.
Alla luce di tali considerazioni, risulta evidente quanto sia fondamentale che ogni misura normativa in materia di infrastrutture si inserisca in un quadro programmatorio coerente, capace di garantire rapidità attuativa, trasparenza regolatoria, qualità progettuale e valorizzazione delle ricadute industriali e occupazionali.