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La proposta della Commissione per la revisione delle direttive sulla qualità dell’aria ambiente, che rientra nella strategia del Green Deal europeo, è sicuramente un’importante iniziativa, in quanto la qualità dell’aria rappresenta il primo problema ambientale e sanitario in Europa e la qualità dell’aria respirata dagli europei è ancora lontana dal soddisfare gli standard europei o internazionali. Sebbene, quindi, la proposta parta da una necessità oggettiva e condivisibile, l’attuale impostazione contiene, tuttavia, una serie di criticità importanti che preoccupano molto il sistema industriale.
La necessità di realizzare interventi strutturali consistenti per raggiungere gli obiettivi, implicherebbe necessariamente che le tempistiche previste fossero commisurate ragionevolmente con i tempi effettivi di realizzazione degli interventi. A tal proposito, si evidenzia il potenziale rischio che tale “realizzabilità” si traduca per i settori industriali in adempimenti addizionali, non proporzionati alla fattibilità nei tempi previsti.
In un’ottica più ampia, si suggerisce, nell’ambito della revisione delle direttive in questione, di porre particolare attenzione a una governance più forte delle politiche sulla qualità dell’aria e un impegno più ampio di tutti gli attori, che sono fondamentali per attuare azioni efficaci che consentano il rispetto dei limiti di concentrazione degli inquinanti.