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Il Direttore Generale di Confindustria, Maurizio Tarquini, è intervenuto in audizione parlamentare sul Disegno di Legge di Bilancio 2026, illustrando la posizione dell’Associazione sul contesto economico e sulle misure previste. Nel suo intervento (la cui versione completa è scaricabile qui), Tarquini ha sottolineato come lo scenario globale risulti «ancora più incerto rispetto allo scorso anno» per effetto di dazi e tensioni geopolitiche che «mettono pressione sulle catene del valore, frenano le esportazioni e riducono la fiducia delle famiglie».
«256 mila imprese con più di 10 dipendenti, insieme ai 10 milioni di occupati, tengono in piedi oltre l’80% della nostra finanza pubblica e del sistema di protezione sociale: è questa la posta in gioco», ha affermato Tarquini ricordando il rischio di perdere base produttiva.
Conti pubblici: un dato positivo, ma non basta
La stabilità politica e dei conti ha ridotto spread e rendimenti dei BTP: a regime circa 30 mld/anno in meno di interessi, 5 mld già nel primo anno. Ma la crescita è tornata da “zerovirgola”. Il PNRR resta determinante: oltre a spingere gli investimenti, svolge un ruolo anticiclico che evita la stagnazione, in una fase in cui anche Germania, Francia e Spagna fanno leva sugli investimenti pubblici per crescere.
Serve un piano industriale straordinario per rilanciare la competitività
La Legge di Bilancio 2026 mobilita risorse pari a 21,3 miliardi nel 2026, 18,8 nel 2027 e 16,4 nel 2028, ma l’impatto complessivo sul PIL è nullo. Pur riconoscendo la disponibilità al dialogo del Governo e apprezzando misure come l’iperammortamento e la ZES Unica, Tarquini ha sottolineato che la manovra «non ha la dimensione adeguata a rilanciare la competitività».
Da qui la richiesta di attuare un piano industriale straordinario che vada oltre i vincoli delle singole leggi di bilancio e che si fondi su tre direttrici strutturali: investimenti, competitività e attrattività. Un piano capace di rafforzare le filiere, sostenere l’innovazione e garantire un contesto favorevole alla crescita, anche alla luce delle politiche industriali introdotte da altri Paesi europei.
Le priorità coinvolgono il PNRR e il costo dell’energia
Tra le priorità sottolineate dal Dg di viale dell’Astronomia, quella di rimodulare il PNRR per rafforzare il sostegno agli investimenti produttivi (almeno 8 mld/anno per tre anni) e quella di contenere il costo dell’energia: il prezzo medio in Italia nei primi 10 mesi del 2025 – ha ricordato Tarquini – si attesta a 116 €/MWh contro gli 87€ della Germania i 65 della Spagna, i 61 della Francia e cifre sensibilmente più basse per Stati Uniti e Cina. Per tali ragioni le richieste di Confindustria sono chiare: PPA/contratti a lungo termine per le rinnovabili, disaccoppiamento dei prezzi dell’elettricità da quello del gas, eliminazione dello spread TTF/PSV, riduzione degli oneri di sistema. «Il problema non è più rinviabile», ha evidenziato Tarquini.
Le misure della Manovra: passi avanti, ma servono prospettiva e risorse
Confindustria accoglie con favore l’introduzione dell’iperammortamento, misura che rappresenta un segnale positivo per gli investimenti in innovazione, digitalizzazione e autoproduzione di energia. Tuttavia, la sua applicazione limitata al solo 2026 viene giudicata insufficiente a garantire la stabilità necessaria alla programmazione industriale. L’Associazione chiede un orizzonte almeno triennale, con efficacia dal 1° gennaio 2026 e la possibilità di includere anche gli investimenti già avviati nel 2025.
Positiva anche la proroga al 2028 del credito d’imposta per la ZES Unica, che recepisce in gran parte le proposte di Confindustria. L’estensione pluriennale e la dotazione certa sono passi importanti, ma restano da chiarire aspetti tecnici come la valorizzazione dei SAL e l’integrazione con i fondi di coesione europei.
Più critiche le valutazioni sui contratti di sviluppo, ritenuti una leva essenziale ma frenati da iter complessi e risorse insufficienti: i 550 milioni previsti per il triennio 2027-2029 non bastano a sostenere la domanda di nuovi progetti industriali. Sul Fondo di Garanzia per le PMI, Confindustria chiede infine di rendere strutturali le regole attuali, rafforzandone il ruolo come strumento stabile di accesso al credito.
Criticità su fisco, lavoro e infrastrutture
Forti preoccupazioni sono state manifestate per alcune misure fiscali considerate penalizzanti. L’aumento al 24% della tassazione dei dividendi infragruppo per partecipazioni inferiori al 10% rischia di ridurre la capacità delle imprese italiane di attrarre capitali, mentre il divieto — dal 1° luglio 2026 — di compensare tramite F24 i crediti d’imposta agevolativi con contributi INPS e INAIL può generare tensioni di liquidità, soprattutto per le aziende che hanno realizzato investimenti.
Per gli interventi a sostegno del potere d’acquisto dei lavoratori, come l’incentivo fiscale ai rinnovi contrattuali e la riduzione della tassazione sui premi di produttività, condivisi in principio, è stata evidenziata la natura temporanea e il rischio di disallineamenti. Ribadita anche la necessità di incentivi mirati alle assunzioni nel Mezzogiorno e la proroga del contratto di espansione per accompagnare le transizioni industriali.
Permangono infine criticità in settori strategici come sanità, ricerca e logistica intermodale, insieme all’assenza di misure sull’emergenza abitativa, che limita la mobilità dei lavoratori e ostacola l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Crescita, imprese e futuro del welfare: un allarme forte
Confindustria richiama la necessità di scelte politiche condivise e di lungo periodo.
«Non dobbiamo rassegnarci alla sindrome dello “zero virgola”», ha detto Tarquini.
Senza crescita — e senza imprese che la generano — non sarà possibile mantenere gli attuali livelli di welfare. La stabilità dei conti è «una scelta azzeccata», ma deve accompagnarsi a un impegno strutturale per la competitività. Le priorità restano tre: rimodulazione del PNRR, riduzione del costo dell’energia e riforme a costo zero per un’Italia più semplice, attrattiva e capace di valorizzare chi investe.














