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L’Economia del Mare è un asset strategico per l’Italia, con oltre 216 miliardi di euro di contributo al PIL e un milione di occupati. Per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale, Confindustria ha elaborato un piano d’azione basato su tre driver: Infrastrutture e Portualità, Vettori e Flotte, Persone e Competenze.
Servono investimenti nei porti, digitalizzazione dei processi e sviluppo di carburanti alternativi (LNG, idrogeno, biofuels), sfruttando al meglio fondi PNRR, ETS e credito d’imposta. Il trasporto marittimo necessita di riforme normative, equilibrio tra sostenibilità e competitività e sostegno alla cantieristica, pesca e diporto nautico.
Il vero nodo resta la carenza di competenze: occorre rafforzare la formazione tecnica, potenziare ITS e università, incentivare l’assunzione di giovani qualificati e valorizzare le competenze digitali, linguistiche e logistiche.
Confindustria è pronta a guidare il rilancio dell’Economia del Mare, promuovendo politiche industriali mirate e un dialogo costruttivo con le istituzioni.