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Per Confindustria, il nuovo Codice Appalti dovrebbe contenere un quadro di riferimento grazie al quale tutti gli attori economici possano sostenere la transizione digitale, economica e sostenibile. E, visto l’impatto, l’entrata in vigore della legge, prevista il 31 marzo, dovrebbe essere spostata di un anno per consentire a tutti gli operatori di acquisire dimestichezza e conoscenza delle novità.
Sarebbe inoltre necessario che le stazioni appaltanti e gli operatori economici possano disporre di un sistema di norme completo e di immediata attuazione. E’ fondamentale, inoltre, disegnare e attuare un vero modello di Governance del Codice Appalti che sia in grado di effettuare una costante ricognizione sullo stato di attuazione delle norme e sulle eventuali difficoltà che potranno riscontrare le stazioni appaltanti nella fase di applicazione.
Confindustria, poi, ha espresso giudizio negativo sull’innalzamento stabile delle soglie per l’affidamento diretto per servizi e forniture a 140 mila euro, che andrebbe portata a 80 mila. Ha inoltre evidenziato come appaia disattesa una legislazione ad hoc per gli appalti di servizi, necessaria perché i contratti pubblici riferiti a servizi e forniture hanno una propria specificità.