News

Cimmino al Foglio: “Aprirsi alla Cina e a nuovi mercati. L’Europa ricordi la sua forza”
mercoledì 16 Aprile 2025

Condividi su

“Confindustria è favorevole al multilateralismo, volgiamo lo sguardo a oriente, a est. Non siamo incompatibili con la Cina. Gli industriali hanno il dovere di cercare nuovi mercati, che significano nuove rotte e non parlo solo della Cina. Pensiamo a mercati come l’Indonesia, il Vietnam o le Filippine”. Così la Vice Presidente per Export e Attrazione degli Investimenti Barbara Cimminointervistata dal Foglio da Tokyo, dove ha appena concluso le missioni in India e Giappone con l’inaugurazione dell’Expo di Osaka insieme al Ministro Tajani.

Sulla Cina, la Vice Presidente ha commentato le “perplessità sul rispetto dei diritti” dicendo che “le 1.600 aziende italiane presenti in Cina sono realtà virtuose, che operano nel rispetto delle regole occidentali. In Cina è in atto un percorso di evoluzione che riguarda la sostenibilità, l’impatto ambientale. È chiaramente un percorso. Avere naturali preoccupazioni è corretto ma sarebbe sbagliato alzare barriere”.

Sull’attuale scenario globale, Cimmino ha definito l’epoca presente come “il tempo dell’irrazionale e dello sconquasso”, con riferimenti espliciti alla politica commerciale americana e alla figura di Donald Trump. “L’America andrà in recessione, ma ancor più temibile è l’idea del mondo instabile. Sembra che Trump sia affascinato dal disordine, da questo nuovo ordine che contribuisce a disegnare. Non c’è nulla di più rischioso, per un industriale, che operare nell’incertezza”.

Sul fatto che si dica che l’obiettivo finale di Trump sia allontanare l’Europa dalla Cina, Cimmino ha risposto: è “probabile che il disegno finale di Trump sia questo, ma l’Europa ha già gli strumenti per difendersi da sola. Parlo dei diritti dei lavoratori, del rispetto per l’ambiente”. Poi alla domanda sul rischio di “inondazione dei prodotti cinesi”, ha replicato che non c’è dubbio “che la Cina abbia bisogno di immettere sul mercato il suo eccesso di produzione, ma a quel punto si apre un altro tema che riguarda il controllo delle dogane. Abbiamo gli strumenti per vigilare sui nostri confini”.

Alla vigilia dell’incontro tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente americano, Cimmino ha sottolineato l’importanza di una voce europea unita: “È fondamentale che Meloni sia sostenuta da von der Leyen perché l’unica trattativa possibile resta quella tra America ed Europa. Il viaggio di Meloni è un’occasione per fornire a Trump elementi. Per un premier è fondamentale raccontare e raccontarsi. Chi meglio di Meloni potrà raccontare l’Italia? Anche noi, Confindustria, come Meloni, confidiamo nello zero a zero”.

Quanto ai dazi e alla competizione globale, la vicepresidente di Confindustria ha rimarcato il ruolo dell’industria europea: “Sono ottimista nella possibilità di negoziare perché noi europei rappresentiamo 450 milioni di consumatori, perché abbiamo caratteristiche uniche, non sottovalutiamo la nostra forza”.

Cimmino ha quindi confermato il sostegno al Mercosur e agli accordi di libero scambio: “Confindustria è stata netta. Diciamo sì al Mercosur che è un mercato facile, è possibile stare in quel mercato, il mercato a noi più vicino e che farebbe la fortuna delle piccole e medie imprese italiane”.

Sul tema delle big tech e della tassazione, infine, l’invito è alla prudenza: “Le ritorsioni forti non sono mai positive. Serve colmare il gap tecnologico, a partire da strumenti come l’euro digitale”.

Infine, la Vice Presidente ha concluso: “Restiamo convintamente europeisti, ma il mondo cambia e nostro dovere è guardare altrove”.

Contenuti correlati