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DdL Bilancio 2023
venerdì 2 Dicembre 2022

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Confindustria condivide la scelta del Governo di concentrare le risorse derivanti dal maggior indebitamento, circa due terzi della Manovra, sulle misure contro il caro energia. Una scelta coerente con quell’approccio pragmatico e prudente in tema di finanza pubblica.

Tra le criticità presenti nel testo, il Presidente Bonomi ha segnalato: la mancanza di un congruo rifinanziamento per la legge Sabatini, nessuna proroga del credito d’imposta per la formazione 4.0, nessuna modifica del dimezzamento nel 2023 del credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali 4.0, nessun fondo per il Made in Italy, nessun rafforzamento per gli IPCEI, nessuna proroga del credito d’imposta per gli investimenti al Sud.

Desta preoccupazione la mancata proroga del credito d’imposta Mezzogiorno sui beni strumentali e del credito d’imposta ZES, che insieme alla decontribuzione Sud hanno sostenuto la tenuta produttiva del Mezzogiorno.

Sul tema del cuneo fiscale, il Presidente ha precisato che, per generare un effetto significativo, sarebbe necessario un taglio di almeno di 4 punti, poiché, come dimostra l’esperienza del passato, tagli contenuti di 1 o 2 punti non hanno prodotto alcun effetto.

Più che corretta, invece, la decisione di rimandare di un altro anno l’entrata in vigore delle due imposte sul consumo, sulla plastica e sulle bevande edulcorate (plastic tax e sugar tax). Il nostro auspicio è che la proroga sia un ulteriore passo verso la definitiva abrogazione.

 

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