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Confindustria segue da tempo il tema dell’analisi dei fabbisogni di materie prime critiche da parte dell’industria italiana e la sicurezza del loro approvvigionamento, in quanto precondizioni degli investimenti per la produzione di tecnologie chiave della transizione ecologica e digitale.
La competizione a livello globale oggi si gioca sulla capacità di produzione di tali tecnologie, per cui è necessario rafforzare le filiere industriali del Paese, sia con riferimento ai processi up-stream che down-stream.
Il Decreto Legge affronta alcune tematiche fondamentali per liberare il potenziale degli investimenti industriali nei processi up-stream, poiché reca una disciplina a forte connotazione amministrativa che ha il condivisibile obiettivo di adeguare la normativa nazionale agli obiettivi e standard europei previsti dal Critical Raw Materials Act .
Il giudizio complessivo sul provvedimento espresso da Confindustria è quindi positivo, anche se appare tuttavia necessario rafforzare alcune misure in esso contenute al fine di velocizzare i procedimenti autorizzativi e rafforzare le performance di economia circolare nel nostro Paese.