News

Congiuntura Flash Confindustria: dazi e dollaro debole spingono verso un calo del 16,5% dell’export italiano negli USA
martedì 21 Ottobre 2025

Condividi su

Secondo l’ultima Congiuntura Flash del Centro Studi Confindustria, l’economia italiana resta esposta a fattori esterni negativi che mettono sotto pressione il tessuto produttivo.

L’impatto dei dazi e del dollaro debole sull’export italiano

Il rischio principale arriva dal commercio internazionale: i dazi statunitensi e la svalutazione del dollaro rispetto all’euro (+12,7% da inizio anno) determinano un possibile crollo delle esportazioni italiane negli USA pari al –16,5%. Un dato che pesa enormemente su uno dei mercati più rilevanti per il Made in Italy, minando la fiducia delle imprese e limitando la capacità di investimento.

Sul fronte interno, i consumi sono sostenuti solo in minima parte dall’aumento del reddito reale (+0,3%), mentre prevale il risparmio precauzionale; la produzione industriale mostra un andamento altalenante (–2,4% ad agosto dopo +0,4% a luglio) con PMI manifatturiero sotto quota 50, in area di contrazione.

Gli investimenti mantengono un trend positivo, grazie al credito più accessibile e a una tenuta del comparto dei beni strumentali, ma non riescono a bilanciare la debolezza dell’export. I servizi crescono lentamente, trainati dal turismo, ma non compensano il freno dell’industria.

Scenario internazionale: Europa debole, USA in rallentamento, Cina in crescita

A livello globale, l’Eurozona resta penalizzata dalla crisi dell’industria tedesca, gli USA rallentano (+0,9% il PIL nel secondo trimestre) e la Cina cresce con export in ripresa (+8,3% annuo a settembre), pur subendo un calo netto negli scambi con Washington.

In sintesi: il calo dei costi energetici e la minore incertezza geopolitica non bastano. L’Italia deve fronteggiare l’impatto dei dazi e del dollaro debole, con un rischio concreto di –16,5% di export verso gli Stati Uniti.

Leggi qui la Congiuntura Flash completa.

Contenuti correlati