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All’inizio del 2008 sembrava che lo scivolamento dell’economia italiana si fosse definitivamente arrestato e che non si dovesse più parlare di un Paese destinato al declino. Ma proprio in quell’anno la crisi in cui era precipitata la Borsa americana, cominciava a investire anche le piazze in Europa.
Emma Marcegaglia, eletta alla guida di Confindustria nella primavera di quell’anno, chiamò al suo fianco Giampaolo Galli come Direttore Generale. Insieme si trovarono di fronte a un compito estremamente arduo, anche perché l’inversione di tendenza che si riteneva dovesse manifestarsi nei primi mesi del 2009, non si verificò. Anzi, la crisi si aggravò.
E’ attraverso la valorizzazione delle risorse, una crescente intesa con i sindacati e lo sviluppo di una “cultura della condivisione” nell’ambito delle aziende, guidata dal binomio produttività - salari, che la presidenza si è posta l’obiettivo di guidare la crescita.
Nel 2012, ad Emma Marcegaglia succede Giorgio Squinzi, imprenditore chimico, che porta alla guida dell’Associazione per la prima volta una donna, Marcella Panucci, giurista cresciuta all’interno dell’organizzazione a capo degli Affari Legislativi. La nuova Presidenza si trova ad affrontare una situazione di forte instabilità politica e una crisi economica che sta portando il Paese allo stremo: oltre a un tasso di disoccupazione ai massimi storici, è in atto un processo di forte desertificazione industriale.
La crescita diviene missione primaria e va ottenuta combattendo la cultura anti impresa su un doppio binario: a livello nazionale, affrontando i problemi strutturali italiani – politica fiscale oppressiva, scarso accesso al credito, alti costi dell’energia – e a livello europeo, rilanciando con forza la centralità del manifatturiero e l’idea di un Industrial Compact in grado di supportare l'impresa nello sviluppo economico.
Altro punto centrale del programma di presidenza è stata la semplificazione burocratica e normativa, “madre di tutte le riforme”, una semplificazione che deve investire anche il sistema di rappresentanza: viene nominata una Commissione, presieduta da Carlo Pesenti, cui è affidato il compito di innovare, modernizzare e snellire la struttura associativa realizzando la Riforma, che prende avvio il 10 ottobre 2013 con l’approvazione in Giunta del documento di attuazione presentato dalla Commissione che si era insediata il 26 luglio 2012.