Marchesini al Sole24ore: no a norme retroattive, a rischio la fiducia tra imprese e istituzioni

10 maggio 2024 | Credito e Finanza

"Com­pren­dia­mo la dif­fi­col­tà del go­ver­no a ge­sti­re im­pe­gni gra­vo­si, pre­si da al­tri, che stan­no di­mo­stran­do di ave­re ef­fet­ti im­po­nen­ti sul bi­lan­cio del­lo Sta­to. Ma un aspet­to non pos­sia­mo ac­cet­ta­re, in que­sto e in qual­sia­si al­tro caso: la re­troat­ti­vi­tà di un prov­ve­di­men­to. Una scel­ta del ge­ne­re crea un cli­ma di sfi­du­cia e mina le fon­da­men­ta di uno dei ca­pi­sal­di prin­ci­pa­li del fare im­pre­sa: la cer­tez­za del di­rit­to" così Mau­ri­zio Mar­che­si­ni, vice pre­si­den­te di Con­fin­du­stria per le Fi­lie­re e le Me­die im­pre­se e vice pre­si­den­te in pec­to­re per le Re­la­zio­ni in­du­stria­li, ha com­men­ta­to in un'in­ter­vi­sta sul So­le24O­re le di­chia­ra­zio­ni del mi­ni­stro Gior­get­ti sul­lo spal­ma­cre­di­ti re­la­ti­vo al Su­per­bo­nus.

Mar­che­si­ni ha ri­chia­mato l'at­ten­zio­ne del go­ver­no sul­la ne­ces­si­tà di av­via­re su­bi­to un con­fron­to: "ci au­gu­ria­mo che il go­ver­no ri­con­si­de­ri le pro­prie in­ten­zio­ni va­lu­tan­do con at­ten­zio­ne l'im­pat­to de­va­stan­te che avreb­be­ro sul set­to­re e su tut­ta la sua lun­ga e ar­ti­co­la­ta fi­lie­ra. Ri­pe­to, com­pren­dia­mo bene le dif­fi­col­tà del go­ver­no per im­pe­di­re che la coda dei cre­di­ti da Su­per­bo­nus met­ta a ri­schio il de­fi­cit pro­gram­ma­ti­co del­l'an­no in cor­so, in­di­ca­to dal Def e ap­pro­va­to in Par­la­men­to. Ma in nome del­la cer­tez­za del di­rit­to non con­di­vi­dia­mo l'e­ven­tua­le re­troat­ti­vi­tà. Noi ab­bia­mo un'e­si­gen­za non ne­go­zia­bi­le: dob­bia­mo por­ta­re a ter­mi­ne i con­trat­ti in es­se­re, che pre­ve­do­no, ad esem­pio, ac­con­ti già ver­sa­ti e al­tro. Det­to que­sto sia­mo pron­ti a dia­lo­ga­re e chie­dia­mo con for­za un con­fron­to con il go­ver­no”.

Se­con­do il vice pre­si­den­te "l'im­pat­to coin­vol­ge­reb­be tut­to il si­ste­ma im­pren­di­to­ria­le, per­ché la fi­lie­ra è mol­to am­pia e va dai ma­te­ria­li agli in­fis­si ai mac­chi­na­ri. Si ve­ri­fi­che­reb­be un con­ta­gio a ca­te­na, dal­le di­men­sio­ni enor­mi, su tut­te le ar­ti­co­la­zio­ni del­l'im­mo­bi­lia­re. Il mon­do del­le co­stru­zio­ni è ov­via­men­te in al­lar­me, ma il fat­to che ab­bia rea­gi­to an­che quel­lo del cre­di­to e del­la fi­nan­za la dice lun­ga su­gli ef­fet­ti del­l'e­ven­tua­le prov­ve­di­men­to". 

Infine, Marchesini ha concluso affermando: “Migliaia di imprese, e di cittadini, devono poter vivere in uno Stato in cui la certezza del diritto consenta ragionate scelte d'investimento pluriennali, non modificabili da interventi retroattivi. Altrimenti si mettono in seria difficoltà le famiglie e le imprese, che hanno preso impegni attenendosi a norme che non hanno di certo scritto e introdotto loro, ma, di fatto confermate dall'attuale esecutivo. La certezza del diritto è uno dei pilastri del programma del presidente designato, Emanuele Orsini, e dovrà essere alla base delle prossime misure. È in gioco la fiducia tra imprese e istituzioni. Il momento per il Paese è cruciale, c'è bisogno di investimenti e chili fa deve potersi fidare”.

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