Document

DFP 2025
Friday 18 April 2025

Share on

Il focus dell’audizione del Centro Studi Confindustria sul DFP 2025 è stato principalmente sulle conseguenze dei dazi Usa.

L’Export verso gli Stati Uniti, che attiva il 7% della produzione manifatturiera italiana in modo diretto e indiretto, ha dato il contributo maggiore all’aumento dell’export negli ultimi 5 anni. La decisione di Trump sui dazi è storica e comporta una profonda revisione della struttura degli scambi e della produzione a livello globale.

Le previsioni di Confindustria sul PIL 2025 e 2026 non sono lontane da quelle del DFP. Ma con i dazi al 20%, secondo il CSC, la crescita del PIL sarebbe più contenuta (0,3% nel 2025 e 0,6% nel 2026). In questo scenario le imprese rinviano gli investimenti per domanda debole, alti costi del credito e incertezza diffusa. L’industria italiana, che si stava stabilizzando dopo una lunga crisi, con i dazi subirà un nuovo calo.  

Per affrontare questa fase complessa, Confindustria propone:

  • un piano di investimenti produttivi sia per fronteggiare l’attuale calo sia a supporto della domanda;
  • una strategia di diversificazione dell’export, concludendo alleanze commerciali, in particolare il Mercosur;
  • un rafforzamento dell’attrattività dell’Europa e dell’Italia,  attraverso il completamento del mercato unico, la sburocratizzazione, l’armonizzazione delle regole.

Related contents

Join the largest business community in Italy.

Highlighted topics

Environment and Ecological Transition

International

Europe

Digital transition

Energy

Transport, Logistics and Infrastructure