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Rispetto al testo precedente all’approvazione del Senato in prima lettura, già commentato da Confindustria in una memoria a settembre 2024, il disegno di legge “Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale”, ora all’esame della Camera in seconda lettura, si allinea maggiormente al regolamento UE 2024/1689 (AI Act) e ha ricevuto alcune modifiche generalmente migliorative.
In particolare, Confindustria valuta positivamente l’ampliamento, all’interno dell’art. 8, che consente anche ai soggetti privati for-profit di trattare dati personali in ambito sanitario, purché collaborino con enti pubblici o no-profit, in progetti per la ricerca e la sperimentazione scientifica nella realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale per finalità di ambito sanitario.
Rileva invece criticità nell’art. 16, che delega al Governo la definizione di una disciplina per l’addestramento dei sistemi IA, in quanto eccessivamente generale nei suoi scopi e potenzialmente in contraddizione con l’art. 3 dello stesso DdL. Al suo stato attuale, l’articolo creerà oneri regolatori aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti per le imprese italiane e rischia di aumentare l’incertezza normativa riducendo la competitività delle aziende italiane.
Confindustria valuta invece positivamente il potenziamento delle competenze STEM e la diffusione di competenze digitali.
Confindustria ritiene infine che lo stanziamento di un miliardo di euro nel piano 2024-28 di CDP Venture Capital, non solo per investimenti in intelligenza artificiale ma in un grande numero di tecnologie abilitanti, possa frammentare le risorse e risultare insufficiente rispetto agli altri paesi.
Invita ad esplorare la possibilità di indirizzare i fondi verso startup e PMI sviluppatrici di IA specializzate in nicchie strategiche per l’economia italiana.