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Confindustria presenta gli 11,2 obiettivi per il futuro del capitale umano: focus su demografia, migrazioni e Progetto Genesi
Thursday 23 October 2025

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Confindustria presenta "11.2 goals for a future yet to be written", un documento strategico che mette al centro il tema del capitale umano in Italia. L’obiettivo è affrontare con proposte concrete tre sfide decisive: demografia, migrazioni in entrata e migrazioni in uscita.

Il numero 11,2 non è casuale: richiama la percentuale di bambini prevista in Italia nel 2050, appena l’11,2% della popolazione. Un dato che diventa simbolo della necessità di rigenerare le nascite, attrarre talenti dall’estero e trattenere i giovani che oggi lasciano il Paese.

Il documento propone un approccio integrato che unisce scuola, università, imprese, innovazione e politiche sociali. La sfida è trasformare un rischio demografico in un’opportunità di sviluppo, facendo dell’Italia un Paese capace di crescere non solo in numero ma soprattutto in valore.

Il documento, presentato in occasione dell’Education & Open Innovation Forum by Ortigia e di cui potete scaricare la versione integrale qui, individua tre direttrici strategiche che sintetizzano le proposte raccolte:

  1. Rigenerare chi nasce e studia in Italia (Demografia).
  2. Attrarre chi vuole formarsi e lavorare qui (Migrazioni IN).
  3. Trattenere e riportare chi può innovare il Paese (Migrazioni NO-OUT).

Queste linee guida costituiscono un’unica politica di capitale umano, capace di integrare scuola, impresa, formazione, welfare e politiche migratorie.

Demografia: rigenerare capitale umano e sociale

L’Italia rischia di perdere oltre cinque milioni di studenti entro il 2050. Per invertire questa tendenza, Confindustria propone una strategia di rigenerazione demografica e sociale:

  • Politiche abitative e comunitarie: piani casa per giovani, housing e co-housing, incentivi per aree a rischio spopolamento.
  • Servizi educativi universali: asili nido e scuole dell’infanzia compatibili con i tempi di lavoro.
  • Empowerment femminile: sportelli di generatività per conciliare carriera, formazione e famiglia.
  • Scuola aperta e orientamento precoce: percorsi STEM già dalla primaria e iniziative di edutainment.
  • Formazione tecnica e lavoro precoce: integrazione di FP, ITS e apprendistato 4.0 per favorire l’ingresso nel mercato entro i 20 anni.

Obiettivo: trasformare la demografia in una politica di capitale umano integrata, in cui abitare, educare e lavorare diventino dimensioni di un futuro sostenibile.

Migrazioni IN: attrarre competenze e talenti

According to Unioncamere–Excelsior, entro il 2028 l’Italia avrà bisogno di 640.000 lavoratori immigrati qualificati. La sfida non è “importare manodopera”, ma formare e integrare capitale umano.

Le azioni chiave:

  • Corridoi formativi-lavoro in particolare nel Mediterraneo: percorsi tecnici e linguistici in loco, collegati con imprese italiane e ITS.
  • ITS e Università ambasciatori del Made and Educated in Italy.
  • Open Innovation e cooperazione industriale: rafforzare Open Innovation Lab, progetti congiunti su AI, green tech, biotech e manifattura avanzata.
  • Competenze digitali e green: usare il Fondo per la Repubblica Digitale e i Fondi interprofessionali per le competenze avanzate, l’upskilling di lavoratori e migranti, creando una base di competenze omogenee tra Italia e Paesi partner
  • Soluzioni di affordable housing per studenti e lavoratori stranieri.

L’obiettivo è trasformare la migrazione in una leva di cooperazione e sviluppo, facendo dell’Italia un hub di formazione e innovazione.

Migrazioni NO-OUT: trattenere e far rientrare i talenti

Negli ultimi dieci anni oltre 337.000 giovani italiani, di cui 120.000 laureati, hanno lasciato il Paese. Il 18% dei dottori di ricerca lavora all’estero entro cinque anni dal titolo. Confindustria punta a invertire la rotta con politiche di rientro e di valorizzazione interna:

  • Ecosistemi di innovazione: reti tra università, imprese e centri di ricerca.
  • Programmi di rientro e fiscalità intelligente: incentivi per ricercatori, startupper e professionisti.
  • Imprenditorialità giovanile e femminile: incubatori, percorsi finanziari e venture capital.
  • Venture capital e risparmio: rafforzare il venture capital e la formazione continua, con più investimenti per le start up e maggiore coinvolgimento di fondi pensione e lavoratori pubblici nei percorsi di aggiornamento digitale.
  • Competenze STE(A)M e digitali: voucher per PMI, mentorship e borse di studio per studentesse.

La mobilità deve diventare circular, trasformando la fuga dei cervelli in ritorno di conoscenze, ricerca e impresa.

Cos’è il Progetto Genesi?

Il cuore del documento è il Progetto Genesi (Generazioni, Educazione, Nuove Energie, Sostenibilità, Innovazione):

  • a piattaforma digitale nazionale per monitorare natalità, dispersione scolastica, NEET e competenze digitali;
  • a bollino GENESI per certificare i progetti coerenti con gli 11,2 obiettivi;
  • a cruscotto digitale integrato con i principali enti statistici e formativi;
  • a forum annuale di restituzione pubblica su education, lavoro e innovazione.

Genesi vuole trasformare le proposte in azioni concrete e misurabili, evitando che restino solo su carta e generando un impatto reale sulla società.

Oltre le tre direttrici: gli 11,2 punti per il capitale umano

Oltre alle tre direttrici principali e alla piattaforma del Progetto Genesi, il documento di Confindustria articola gli 11,2 obiettivi in una serie di proposte che toccano tutti i pilastri del capitale umano.

Viene valorizzata la scuola come spazio aperto e civico, capace di ridurre la dispersione e rafforzare il legame con le comunità locali. Le università sono chiamate a diventare più globali e industriali, rafforzando i legami con il sistema produttivo e attirando studenti internazionali. Centrale è anche l’orientamento precoce e continuo, per ridurre il mismatch tra domanda di competenze e offerta formativa (il 48% delle imprese fatica a trovare i profili di cui ha bisogno), avvicinando i giovani alle discipline STEM e al mondo delle imprese.

Il documento dedica attenzione al work, con la proposta di anticipare l’ingresso e prolungare la vita lavorativa attraverso la filiera tecnico-professionale “4+2” e nuovi modelli di apprendistato. Si parla anche di formazione continua e bilaterale, per rendere più competitivo sia il settore privato che la Pubblica Amministrazione. Un ruolo decisivo è attribuito alle SME, da rendere più innovative grazie a reti di Open Innovation Lab e collaborazioni con scuole e università. Infine, un intero capitolo è riservato a imprenditorialità giovanile e femminile e allo sviluppo delle competenze digitali e STE(A)M, leve essenziali per colmare i divari di genere e costruire un’Italia più inclusiva e competitiva.

Per conoscere il programma visita la pagina ufficiale dell’evento Education & Open Innovation Forum di Confindustria

FAQ – Domande frequenti

Cos’è l’Education & Open Innovation Forum di Confindustria?
È un evento annuale dedicato al futuro del capitale umano e all’innovazione. Nel 2025 si svolge a Ortigia il 23 e 24 ottobre.

Cosa significa “11,2 obiettivi per un futuro ancora da scrivere”?
Il numero 11,2 richiama la percentuale prevista di bambini in Italia nel 2050. È una soglia simbolica che spinge ad azioni concrete su natalità, formazione e lavoro.

Quali sono le tre direttrici principali del documento?

  1. Demografia (rigenerare chi nasce e studia in Italia).
  2. Migrazioni IN (attrarre talenti).
  3. Migrazioni NO-OUT (trattenere e far rientrare i giovani).

Cos’è il Progetto Genesi?
È una piattaforma di monitoraggio e innovazione che integra dati su natalità, scuola, lavoro e competenze digitali, assegnando un bollino ai progetti coerenti con gli obiettivi Confindustria.

Perché il documento è rilevante per le imprese italiane?
Perché mette al centro il capitale umano come motore di competitività, proponendo strumenti concreti per formazione, innovazione e attrazione di talenti.

 

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