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Quali sono le multinazionali in Italia e che ruolo svolgono nel nostro paese?
La rubrica
“Investitori Esteri” nasce per raccontare la storia delle 28 multinazionali che
fanno parte dell’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria che
rappresentano, nel loro insieme, 41,8 miliardi di euro di fatturato, circa
83mila dipendenti e 9,9 miliardi di euro di valore aggiunto.
Conoscere queste storie aiuta a chiarire che queste non sono altro che imprese italiane a capitale estero, che impiegano manodopera italiana e fanno crescere i nostri territori. In alcuni casi hanno valorizzato nel tempo marchi storici del Made in Italy, facendogli trovare la via dei mercati del mondo grazie alla forza e alla capacità di innovazione garantite dall’essere parte di grandi gruppi globali. Ma ci raccontano pur sempre la nostra storia, una storia italiana.
Gucci:
intuizione, visione e promozione dell’eccellenza artigiana
La storia di Gucci,
una delle principali aziende del Made in Italy, leader nell’industria della moda
e del lusso, è partita nel 1921 dal sogno di Guccio Gucci, con un piccolo
negozio-laboratorio a Firenze.
Affermatosi
rapidamente come uno dei primi marchi di lusso globale, nel 1999 Gucci entra a
far parte del Gruppo PPR, oggi Kering.
A gennaio 2015, Marco Bizzarri viene nominato Presidente e CEO e sceglie Alessandro Michele come nuovo direttore creativo del marchio. Michele cambia radicalmente l’estetica di Gucci e la sua poetica, Bizzarri mette al centro la corporate culture e i valori propri del brand. Ne rivoluziona il retail e l’approccio al digitale e social media dando il via a un radicale rinnovamento di tutti i punti di contatto tra il marchio e i clienti. Inaugura un nuovo Global Client Services Center con l’intento di infondere un approccio umano nel cuore dei servizi gestiti da remoto (Gucci 9), avvia la creazione del laboratorio e scuola di formazione (Ecole de l’Amour) per promuovere l’eccellenza artigiana, un welfare aziendale d’avanguardia. Gucci riceve la certificazione Great Place To Work che valuta le imprese di 58 Paesi.
Qual
è il valore strategico di Gucci per l’Italia?
Responsabilità,
inclusione, sostenibilità e rispetto, oltre ad un notevole successo commerciale
portano il marchio Gucci a diventare un punto di riferimento per il settore:
l’azienda passa da 11 mila dipendenti a 19 mila dipendenti nel periodo 2015-
2018, nello stesso periodo i ricavi crescono da 3,898 a 8,285 miliardi di euro.
Nel 2019 sotto la spinta di Bizzarri Gucci diventa interamente carbon neutral (a emissioni zero), traguardo unico nel panorama del lusso e immediatamente preso a esempio; la sfilata di settembre 2019, altro caso unico al mondo, ha ricevuto la certificazione ISO 20121.