Gucci

03 febbraio 2020 |

Quali sono le multinazionali in Italia e che ruolo svolgono nel nostro paese?

La rubrica “Investitori Esteri” nasce per raccontare la storia delle 28 multinazionali che fanno parte dell’Advisory Board Investitori Esteri di Confindustria che rappresen­tano, nel loro insieme, 41,8 miliardi di euro di fatturato, circa 83mila dipendenti e 9,9 miliardi di euro di valore aggiunto.

Conoscere queste storie aiuta a chiarire che queste non sono altro che imprese italiane a capitale estero, che impiegano manodopera italiana e fanno crescere i nostri territori. In alcuni casi hanno valorizzato nel tempo marchi storici del Made in Italy, facendogli trovare la via dei mercati del mondo grazie alla forza e alla capacità di innovazione garantite dall’essere parte di grandi gruppi globali. Ma ci raccontano pur sempre la nostra storia, una storia italiana. 


Gucci: intuizione, visione e promozione dell’eccellenza artigiana

La storia di Gucci, una delle principali aziende del Made in Italy, leader nell’industria della moda e del lusso, è partita nel 1921 dal sogno di Guccio Gucci, con un piccolo negozio-laboratorio a Firenze.

Affermatosi rapidamente come uno dei primi marchi di lusso globale, nel 1999 Gucci entra a far parte del Gruppo PPR, oggi Kering.

A gennaio 2015, Marco Bizzarri viene nominato Presidente e CEO e sceglie Alessandro Michele come nuovo direttore creativo del marchio. Michele cambia radicalmente l’estetica di Gucci e la sua poetica, Bizzarri mette al centro la corporate culture e i valori propri del brand. Ne rivoluziona il retail e l’approccio al digitale e social media dando il via a un radicale rinnovamento di tutti i punti di contatto tra il marchio e i clienti. Inaugura un nuovo Global Client Services Center con l’intento di infondere un approccio umano nel cuore dei servizi gestiti da remoto (Gucci 9), avvia la creazione del laboratorio e scuola di formazione (Ecole de l’Amour) per promuovere l’eccellenza artigiana, un welfare aziendale d’avanguardia. Gucci riceve la certificazione Great Place To Work che valuta le imprese di 58 Paesi.


Qual è il valore strategico di Gucci per l’Italia?

Responsabilità, inclusione, sostenibilità e rispetto, oltre ad un notevole successo commerciale portano il marchio Gucci a diventare un punto di riferimento per il settore: l’azienda passa da 11 mila dipendenti a 19 mila dipendenti nel periodo 2015- 2018, nello stesso periodo i ricavi crescono da 3,898 a 8,285 miliardi di euro.

Nel 2019 sotto la spinta di Bizzarri Gucci diventa interamente carbon neutral (a emissioni zero), traguardo unico nel panorama del lusso e immediatamente preso a esempio; la sfilata di settembre 2019, altro caso unico al mondo, ha ricevuto la certificazione ISO 20121.



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