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Subito la cabina di regia per l’industria: intervista di Giulio Pedrollo al Sole 24 Ore | Confindustria

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Subito la cabina di regia per l’industria: intervista di Giulio Pedrollo al Sole 24 Ore

14 maggio 2019 | Vice Presidente, Politiche Industriali

La politica industriale non può essere una rincorsa a pezzetti di incentivi, serve una visione di insieme per un'industria innovativa, sostenibile e digitale che è mancata. Va ripristinata la Cabina di regia sull’industria, soppressa dal governo.

Nell’intervista di oggi al Sole 24 Ore, il nostro Vice presidente per la Politica industriale Giulio Pedrollo sottolinea la necessità di una strategia di politica industriale che abbia continuità e che sostenga la fiducia delle imprese, specie in una fase di rallentamento economico e di tensioni internazionali sui dazi, e che punti ad avere in Italia un'industria innovativa, sostenibile e digitale per rispondere alle sfide dei mercati. 

Pedrollo cita quel -8,5% degli ordini delle macchine utensili che si è avuto nel primo trimestre 2019. È vero che gli anni precedenti sono andati molto bene, ma il calo è consistente e hanno giocato una minore fiducia delle imprese e il fatto che sia mancata una parte degli incentivi, in particolare i superammortamenti.

Il decreto crescita li ha ripristinati, anche se devono ancora diventare operativi: la politica industriale di un paese deve avere una visione di insieme, che è mancata. Superammortamenti, credito di imposta: tra retromarce e ripristini il comportamento poco lineare del governo sta pesando.

Oggi il Centro Studi Confindustria presenta il Rapporto "Dove va l'industria italiana", che farà il punto anche sui processi di digitalizzazione con le tecnologie 4.0.  

Aver ripristinato i superammortamenti non basta. Le imprese devono recuperare un gap tecnologico consistente: l'Europa è indietro nella digitalizzazione rispetto a Usa, Corea, con la Cina che sta facendo investimenti molto consistenti.

L'Italia è fanalino di coda in Europa. C'è molto da lavorare, per questo, come Confindustria, abbiamo sempre sollecitato il governo a non eliminare quei provvedimenti che hanno dato risultati.

Anche perché è tutto il pacchetto insieme che funziona e ha un impatto: gli iperammortamenti sono complessi per un'azienda da poter utilizzare, possono esprimere i maggiori effetti se uniti ai superammortamenti, che sono lo strumento più semplice per aggiornare i macchinari.

Le due misure vanno unite: la mancanza dei superammortamenti ha creato un vuoto che sommato al calo di fiducia legato all'incertezza politica e ad una congiuntura sfavorevole ha fatto sentire i suoi effetti. Il pacchetto di misure di Industria 4.0 va visto come un intervento complessivo di politica fiscale.

Lo stesso vale per la formazione: senza una preparazione adeguata, senza tecnici specializzati non siamo in grado di affrontare la digitalizzazione. Dobbiamo cambiare in modo forte e veloce.

Basta pensare agli otto Competence Center e i venti Digital Innovation Hub, che stanno funzionando. I DHI hanno dato servizi a 5000 imprese, fatto più di 650 test di maturità digitale, 350 seminari formativi. Inoltre si stanno rivolgendo ai DHI non solo le singole aziende, ma anche le filiere.

Bisogna continuare su questa strada e fare ancora di più.

 

 


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