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Rapporto PMI Centro-Nord 2019 di Confindustria e Cerved

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Rapporto PMI Centro-Nord 2019 di Confindustria e Cerved

12 aprile 2019 | Coesione Territoriale, Vice Presidente

La quarta edizione del Rapporto PMI Centro-Nord 2019 a cura di Confindustria e Cerved mostra un quadro incerto sullo stato di salute e le prospettive a breve e medio termine delle PMI di capitali che operano nelle regioni più sviluppate del Paese.

Un gruppo molto rappresentativo, con oltre 122 mila imprese: l’80% del totale delle imprese di capitali italiane. 51 mila imprese sono nel Nord-Ovest, oltre 39 mila nel Nord-Est e circa 32 mila al Centro.

Con oltre 750 miliardi di euro di fatturato, circa 3milioni e 300 mila occupati, e 180 miliardi di euro di valore aggiunto, queste imprese valgono oltre il 10% del PIL italiano.

 

Rapporto PMI Centro-Nord 2019 in sintesi

Il trend di crescita delle PMI del Centro-Nord fa registrare una decisa accelerazione fino al 2017, con una piena uscita dalla crisi, pur rimanendo ampie le differenze regionali. Ma diversi indicatori nel 2018 vedono suonare significativi campanelli d’allarme, con aspettative per il 2019-2020 di una frenata ancora più brusca.

Le stime, infatti, confermano il rallentamento dei principali indicatori di bilancio.

Tre i possibili percorsi per il recupero di livelli più elevati di competitività:

  • la capitalizzazione e la crescita dimensionale
  • l’apertura del capitale aziendale
  • la propensione all’esportazione

Nel bacino delle PMI sono presenti circa 4.000 imprese “eccellenti”: se aprissero il loro capitale a fondi di private equity gli effetti sul PIL sarebbero molto significativi.

 dati sul sistema delle PMI del Centro Nord addetti fatturato valore aggiunto debiti finanziari












Andamento economico delle PMI del Centro-Nord

Prosegue il rafforzamento avviato con l’uscita dalla crisi: Nord-Ovest e Nord-Est hanno ormai recuperato il numero di imprese attive prima del 2007, mentre il Centro è ormai vicino a quella soglia.

Le imprese che ne fanno parte hanno conti economici in buona salute e migliora anche la redditività lorda.

In rapporto al fatturato, gli utili tornano oltre i livelli pre-crisi, grazie soprattutto al minor peso degli oneri finanziari. E continua il suo recupero la redditività netta sul capitale investito, sintetizzata dal ROE, pur restando ancora al di sotto dei livelli del 2007.

Anche se nel 2017 hanno ripreso cautamente a crescere, i debiti finanziari risultano significativamente più sostenibili, che significa anche migliore affidabilità creditizia.

 andamento del fatturato e del valore aggiunto delle PMI del Centro Nord


La performance delle PMI industriali del Centro-Nord

Particolarmente positivi i risultati delle PMI industriali, il cui numero torna a crescere in maniera decisa, in particolare al Centro (+10,7%), e con una intensità minore, ma comunque consistente, nel Nord-Est (+5,6%) e nel Nord-Ovest (+4,2%). Grazie al positivo trend di crescita, queste due macro aree hanno quasi recuperato i livelli pre-crisi (-2,8%), mentre rimane ampio il gap per le regioni del Centro (-6,3%).

Il ripopolamento della manifattura è coinciso con un miglioramento dei conti economici, anche migliori di quelli del resto delle PMI.

Crescono anche i margini, ben più di quelli del complesso delle PMI, soprattutto nel Nord-Ovest (+7,4%), pur restando ancora al di sotto dei livelli del 2007. Migliora anche la solidità finanziaria delle PMI industriali, con debiti dimezzati rispetto al periodo precrisi (anche grazie ad una robusta patrimonializzazione) e la loro affidabilità (soprattutto al Nord, con oltre il 70% delle PMI sicure o solvibili, ed un po’ meno al Centro, in cui le imprese industriali più affidabili sono poco meno del 60% del totale).

andamento del fatturato e del MOL delle PMI dell'industria del Centro Nord

Le differenze fra le regioni del Centro-Nord

Pure in un contesto di generalizzato miglioramento dei conti economici e della sostenibilità finanziaria, le differenze regionali si mantengono significative.

La Lombardia si conferma la regione con i numeri assoluti più consistenti, mentre Trentino Alto Adige, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto si segnalano come le regioni con le migliori performance di medio periodo.

Meno buoni, ma comunque in miglioramento, sono i risultati delle PMI del Centro: Umbria e Lazio sono le uniche due regioni in cui il livello del fatturato è ancora inferiore ai livelli del 2007.

 

2019-2020: rallentano i principali indicatori di bilancio

Se fino al 2017 tutti gli indicatori monitorati nel Rapporto indicano una tendenza al miglioramento, gli ultimi mesi del 2018 vedono suonare alcuni primi, significativi campanelli di allarme per le PMI del Centro-Nord, peraltro in maniera non uniforme sul territorio.

Le stime sull’andamento dei principali indicatori di bilancio per il 2018 confermano la frenata: in tutte le aree monitorate, rallenta significativamente la crescita del fatturato, del valore aggiunto, del MOL.

Tale frenata rischia peraltro di non essere di breve durata: secondo le previsioni di Confindustria e Cerved, nel 2019 la crescita di fatturato e valore aggiunto delle PMI analizzate dovrebbe dimezzarsi, con conseguenze evidenti sulla redditività: i margini dovrebbero crescere con tassi intorno all’1% e la redditività netta tornerebbe a contrarsi. Solo nel 2020 è prevista una debole ripresa degli indici.

 

Tornare a crescere: capitalizzazione, crescita dimensionale, apertura del capitale aziendale, internazionalizzazione

In questo quadro di crescente debolezza congiunturale, il rapporto approfondisce tre possibili percorsi per il recupero di livelli più elevati di competitività: la capitalizzazione e la crescita dimensionale,  l’apertura del capitale aziendale e la propensione all’esportazione.

Ricette che sembrano particolarmente indicate per le imprese familiari, che costituiscono tuttora (con 100 mila imprese su 150 mila) la tipologia d’impresa prevalente, anche nelle regioni del Centro-Nord.

L’“apertura” di queste imprese all’apporto di capitali esterni può rappresentare una grande opportunità di crescita: molte di loro, infatti, possono essere classificate come “eccellenti”, con un potenziale di crescita inespresso eppure molto rilevante.

Nel bacino delle circa 100 mila PMI di capitali del Centro-Nord sono state individuate 4.000 imprese “eccellenti” che hanno caratteristiche compatibili con l’acquisizione da parte di un fondo di private equity e caratteristiche finanziarie, di governance e leadership molto simili a quelle delle società già quotate.

Rilevanti gli effetti sull’economia di un ampliamento del club delle imprese a forte vocazione internazionale che registrano risultati di bilancio sistematicamente migliori di quelli del complesso delle PMI e, in particolare, una crescita del valore aggiunto tra 2009 e 2017 di oltre 10 punti in media superiore a quella del complesso delle PMI.

voci di bilancio delle PMI del Centro Nord ad alta vocazione internazionale 


PMI potenziali target di investitori istituzionali

 


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