C'è meno fiducia, ritardano investimenti e assunzioni

Gli imprenditori sono stati e restiamo molto scettici sul Decreto dignità e sull’indebolimento degli strumenti di incentivazione alle assunzioni che erano stato previsti con la riforma del Jobs Act.

Nell’intervista di oggi a QN Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria, esprime la preoccupazione degli imprenditori di fronte alla congiuntura politico-economica che il Paese sta affrontando.

Restiamo convinti che l’occupazione non si crei per decreto ma con politiche di crescita e all’interno di un quadro di certezze che porti le imprese a investire e quindi anche a creare nuovi posti di lavoro.

In un momento, invece, in cui si teme un peggioramento dello scenario economico interno e internazionale, con il conseguente calo delle commesse, l’imprenditore evita di assumere ed è poco propenso a stabilizzare la manodopera a termine.

Nessuno ha la bacchetta magica per far ripartire il Paese ma basterebbe un po’ di buon senso.

Ad esempio far ripartire i cantieri, a cominciare dalla TAV, bloccati da anni e per i quali ci sono 26 miliardi di euro già stanziati. Ma servirebbero anche incentivi per investire in innovazione e formazione e il taglio del cuneo fiscale che porti innanzitutto più soldi in busta paga ai lavoratori piuttosto che provvedimenti come la flat tax limitata solo alla ridotta platea delle partite IVA, dei professionisti, senza alcun effetto di riduzione fiscale sulle piccole imprese.

Per approfondire, leggi l’intervista in allegato